giovedì 11 febbraio 2010

Un futuro possibile per Lares. Il ruolo della politica

La notizia che per i lavoratori Lares forse potrà ancora sorgere il sole è molto bella. Tutto naturalmente resta ancora fare, pertanto la cautela è d'obbligo, ma la speranza oggi sembra più fondata. C'è un imprenditore, c'è una dichiarazione di disponibilità, c'è un possibile futuro all'orizzonte. Per sapere come si è giunti a questa svolta dopo lunghi mesi di buio ho interpellato la persona che ha creduto in questa possibilità e vi ha dedicato tempo e intelligenza per tentare di fare emergere una possibilità. A questa impresa si è dedicato dalla fine di novembre Ezio Casati, e ho chiesto a lui di raccontarci cosa è successo in questi due mesi di ricerca di contatti e relazioni. Questa è la lettera che mi ha mandato:

Ciao Carlo, ti rispondo molto volentieri. Il contatto con Carlito Denaro (titolare di MX Group ndr), io l'ho avuto tramite il Dott Giacomo Piccini che è direttore della Fondazione del Distretto Tecnologico dell'HT (alta tecnologia ) della Provincia di Monza e Brianza, distretto fondato anche da me quando ero assessore alle Attività Economiche della Provincia di Milano e che ha come presidente il Prof. Adriano De Maio, già rettore del Politecnico, e presidente del Comitato Scentifico l'ing. Pasquale Pistorio, il più importante esponente del settore dell’alta tecnologia in Italia e uno dei primi a livello europeo. A loro io mi sono rivolto per tentare di trovare una risposta industriale ed un futuro per i lavoratori di Lares.

La risposta c'è stata e abbiamo registrato una disponibilità a fare un percorso che metta assieme le esigenze dell'imprenditore, quelle dei lavoratori e quelle della città. Ci si è dati un appuntamento il prossimo 22 febbraio per un incontro tecnico tra gli uffici della Provincia e i tecnici di MX Group per provare a mettere in fila una serie di proposte ed incentivi che possano attrarre l'impresa a venire a Paderno e permetta il riassorbimento dei lavoratori Lares in un progetto legato al fotovoltaico.
Penso che le cose che possiamo offrire siano: 1) incentivi economici per l'assunzione dei lavoratori, 2) farsi carico della formazione del personale o corresponsioni di doti formative a disposizione dell'azienda, 3) finanziamenti che possano sostenere la ricerca magari assieme al Politecnico di Milano, 4) chiedere alla Regione Lombardia la possibilità di sostenere gli investimenti in conto capitale ( la sede), magari attraverso finanziamenti a tasso zero, 5) favorire la collocazione del sito industriale a Paderno , in questo caso il Comune dovrebbe valutare forme di incentivo, anche temporanee, per favorire nuovi insediamenti industrial. Aggiungo non solo per questo caso, ma con un metodo più generale per non creare disparità di trattamenti. La fase è certamente interlocutoria e il Comune dovrà mettere sul tappeto delle concrete proposte operative. Ciao,

Ezio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dopo tutte le richieste fatte dall'imprenditore, come esposto da Casati, chiedo chi paga gli stipendi? forse vuole anche che a pagare gli stipendi sia il comune o altri enti? così siamo tutti bravi a fare gli imprenditori

Anonimo ha detto...

Sono dell'opinione che i soldi pubblici spesi per mantenere l'occupazione sul territorio siano comunque soldi spesi bene, è un'investimento per la comunità che oltre a risolvere i problemi dei lavoratori coinvolti, rappresenterebbe anche in futuro una fonte di sostentamento per i lavoratori che verranno. Per quanto riguarda "l'esosità" dell'imprenditore, direi di stare a vedere come la regione "rilancerà" nel corso delle trattative, e magari lasciando da parte il disfattismo,riconoscerei comunque a Casati l'impegno che ha messo e che sta tuttora mettendo nel cercare una soluzione ad un problema che era stato già bollato come irrisolvibile da molti.

Mario R.