mercoledì 3 febbraio 2010

Lares, un presidio mobile per assediare il Palazzo

Mentre i politici e gli amministratori padernesi si interrogano su come avviare finalmente a livello cittadino una "politica per il lavoro e le attività produttive", politica che non esiste dal momento che nessuno formalmente se ne occupa dentro le istituzioni cittadine, i lavoratori Lares assediano da due giorni tutte le sedi delle istituzioni milanesi: Regione, Provincia e Prefettura (http://blog.libero.it/Laresblog/) .
Il presidio insomma è uscito dall'ex posteggio delle biciclette della vecchia fabbrica elettronica ed è diventato mobile, anzi nomade, portando le bandiere e le voci dei lavoratori sotto i palazzi del potere. Il presidio "volante" alla Provincia di Milano ha sortito per ora un risultato concreto. C'è stato nei giorni scorsi una riunione con i Capigruppo del Consiglio Provinciale ai quali i lavoratori hanno ribadito la necessità di provvedere velocemente ad istituire un tavolo per le trattative e la loro ferma intenzione di opporsi a qualsiasi iniziativa atta a smantellare l'azienda con ogni mezzo a loro disposizione. Anche in Regione i lavoratori sono stati ricevuti dall'assessore Gianni Rossoni (Formazione e Lavoro) che ha assicurato il suo impegno, ma il tempo stringe e l'unica novità potrebbe venire da un incontro che si dovrebbe tenere il 9 febbraio in Prefettura con la presenza di tutti i soggetti interessati

1 commento:

Anonimo ha detto...

E intanto che i politici locali cercano l'ispirazione per una politica rivolta alla crisi del lavoro e della produzione (di cui si aveva bisogno già dalla scorsa primavera), le famiglie dei lavoratori annaspano,le fabbriche colano a picco, gli operai sono tuttora soli davanti alle porte chiuse delle
istituzioni.L'emergenza è adesso. Che senso avrebbe presentare un piano contro la crisi del lavoro quando molte fabbriche sono a un passo dalla chiusura? Di sicuro quelle stesse porte che per i lavoratori rimangono chiuse o che si aprono solo dopo ore e ore passate in mezzo alla strada al freddo, si aprirerebbero più facilmente se i lavoratori fossero accompagnati e rappresentati dalle autorità che governano la loro città, i quali potrebbero pure beneficiare di un pò di esperienza sul campo, sicuramente molto utile
quando si vuole affrontare seriamente il tema della crisi del lavoro sul territorio comunale.

Mario R.