giovedì 4 febbraio 2010

Inceneritore al Villaggio: il solito copione?

Questa sera al Villaggio Ambrosiano si discute di inceneritore. La riunione è stata annunciata dal sindaco non come una serata di informazione al quartiere sulla richiesta di localizzare nell’area ex Tonolli un inceneritore, ma come l’ennesima occasione di scontro con il centro sinistra e in particolare con la passata amministrazione, accusata , pensate un po’, di aver concesso a un costruttore di edificare sull’area industriale degli edifici industriali e dei magazzini.

Il volantino distribuito nei giorni scorsi in quartiere appare a tutti gli effetti una assurda e immotivata dichiarazione di guerra che ovviamente ha provocato la reazione degli accusati. tre settimane fa il centro sinistra ha presentato a Paderno Dugnano una interrogazione urgente in cui si chiede al sindaco di chiarire le sue intenzioni rispetto al progetto di Padernoenergia. Ma il sindaco ha preferito andare a rispondere direttamente al Villaggio e di farlo sull’onda di una simile campagna. Per quale motivo non si comprende.
In attesa di questa serata le forze politiche di centro sinistra si sono mobilitate con volantini e comunicati, ricordando che per quanto riguarda la ex Tonolli, hanno sempre sostenuto la bonifica delle aree industriali dismesse per favorire l’inserimento di nuove aziende e creare nuova occupazione. A tale scopo infatti la precedente Amministrazione Comunale, nell’ aprile 2009 aveva rilasciato alla Società ELDAP di Milano, proprietaria dell’area, il permesso di costruire edifici industriali mantenendo la destinazione urbanistica industriale preesistente, ma non un inceneritore.
Insomma, è il sindaco a dover decidere oggi se accettare un nuovo inceneritore nel nostro territorio o rifiutarlo e impedire che questo avvenga. Attribuire ad altri le responsabilità che sono solo proprie (come il sindaco ha tentato di fare a mezzo stampa e tramite il volantino di cui sopra ndr) è segno di malafede e incapacità ad affrontare le sfide "normali" che una città come la nostra si trova inevitabilmente sulla sua strada.

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