Giovedì sera, alle ore 21, al Centro Falcone e Borsellino si terrà l'incontro sul tema dell'acqua pubblica per iniziativa di associazioni ambientaliste, di volontariato e forze politiche del centro sinistra, con l'adesione di Acli, Centro Culturale De Gasperi e il Circolo Don Sturzo. Il tema è di grande attualità in tutta Europa. In Francia, Parigi è appena tornata alla gestione pubblica dell’acqua dopo 25 anni di affidamento ai privati. In Belgio, a Bruxelles il servizio idrico è gestito dall’azienda pubblica Vivaqua. In Svizzera, persino la Costituzione prevede esplicitamente che la gestione dell’acqua resti di esclusiva competenza delle aziende pubbliche. E in Italia?
La situazione è paralizzata: l’attuale incertezza normativa frena gli investimenti. E’ l’allarme lanciato dalle aziende pubbliche del settore idrico intervenute al convegno svoltosi la settimana scorsa alla Triennale di Milano, organizzato da Amiacque, CAP Holding, Ianomi, Tam e Tasm (le cinque principali società idriche della provincia di Milano) in collaborazione con Aqua Publica Europea, la nuova associazione internazionale di operatori pubblici del settore.“La gestione pubblica dell’acqua: Italia ed Europa a confronto”: questo il tema del convegno, che ha visto la partecipazione di relatori del mondo delle università e della ricerca, ma soprattutto delle aziende del settore. Con un obiettivo ambizioso: mettere a confronto, per la prima volta in Italia, alcuni dei differenti modelli di gestione europei, e capire quali scenari si aprono in Lombardia alla luce del recente articolo 15 del decreto legge 135/2009 e della legge regionale in vigore (la n. 18 del 2006).
Molte le eccellenze del settore pubblico italiano e straniero presentate: dalla Veritas di Venezia alla Smat di Torino, dalla francese Eau de Paris alla belga Vivaqua. “In Italia la grande tradizione di competenze e managerialità delle aziende pubbliche del servizio idrico è ancora ingiustamente poco riconosciuta – ha detto Alessandro Ramazzotti (presidente di CAP Holding e vicepresidente di Aqua Publica Europea) -. Abbiamo fondato Aqua Publica proprio per unire le nostre forze e proporci come interlocutori ai tavoli in cui si discuterà il futuro del settore”. Dall'incontro è emersa, tra l’altro, una nuova ipotesi di accordo: quella di creare un grande soggetto pubblico, in grado di concorrere alla eventuale gara per l’affidamento del servizio idrico a Milano e provincia. Ipotesi lanciata da Tiziano Butturini, presidente di Amiacque, e raccolta da Giuseppe Cozza, direttore di Metropolitana Milanese che ha dichiarato: “Abbiamo i numeri e le capacità per servire gli oltre 4 milioni di utenti”.
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