venerdì 22 gennaio 2010

Lares, il tempo sta per scadere

Il fattore tempo è diventato decisivo. Se lo sono ripetuti ancora una volta sindacalisti, lavoratori, curatori fallimentari, amministratori pubblici e politici intervenuti all’assemblea che si è tenuta oggi pomeriggio alla Lares. Durante l’incontro si è cercato da parte dei lavoratori di guadagnare ancora un po’ di tempo, mettendo l’accento sulla annunciata presenza di un noto imprenditore del settore fotovoltaico, già attivo in Brianza, interessato a rilevare, con l’accompagnamento degli adeguati incentivi regionali e la disponibilità di un’area produttiva a Paderno Dugnano, in tutto o in parte i lavoratori Lares oggi in Cassa integrazione.
La curatrice fallimentare come già in precedenza ha assicurato la sua disponibilità a guadagnare tutto in tempo possibile prima di avviare lo smantellamento e lo sgombero dell’area previsti entro la fine di marzo, ma ha ribadito la necessità di cominciare subito a restituire ai loro proprietari almeno i macchinari in leasing ed avviare la procedura di vendita delle attrezzature più vecchie ormai inservibili per una eventuale ripresa produttiva in un’altra sede e con una produzione diversa da quella microelettronica.
La riunione purtroppo è stata monca nel senso che non erano presenti due degli attori principali che potevano mettere sul tavolo maggiori informazioni proprio sulla possibile entrata in scena di questo imprenditore: l’assessore provinciale Paolo Del Nero e il Consigliere del PD, Ezio Casati che dovrebbero avere a breve un incontro con il titolare dell’azienda potenziale acquirente. A questo punto, anche qui come già alla Metalli Preziosi, tutto sembra ruotare attorno alla disponibilità dell’area industriale. Il sindaco Alparone che questa volta si è presentato alla riunione, per quanto riguarda la possibilità di individuare e rendere agibile un’area all’interno del territorio comunale, si è limitato a dare una generica disponibilità a esaminare il progetto una volta formalizzato.
La possibilità di risolvere la questione ricollocando la futuribile “Lares Solar” dentro l’area di Metalli Preziosi in teoria ci sarebbe, ma la situazione di quel terreno si presenta piuttosto intricata perché è ancora formalmente di proprietà di una società controllata dalla ETS di Astolfi che però è fallita. Sull’area grava l’ipoteca di un mutuo di Intesa-San Paolo che avrebbe tutto l’interesse a trovare qualcuno disposto a pagarlo, ma prima di fare l’operazione chiede qualche garanzia da parte dei nuovi imprenditori.
In conclusione i sindacati e il comitato dei lavoratori Lares hanno deciso di inviare al Prefetto di Milano la richiesta di convocare con urgenza tutti i soggetti interessati, enti locali, banche, curatori fallimentari, sindacati e di prendere in mano la situazione per fare il punto e trovare il modo di allungare almeno i tempi della cassa integrazione straordinaria, da sei mesi a un anno, perché i lavoratori sono ormai disperati.

11 commenti:

Massimo ha detto...

Ciao, solo una cosa che mi sfugge in quanto non conosco effettivamete impegni, impedimenti ed eventuali limiti burocratici alla realizzazione della cosa. Non potrebbe essere utilizzata l'area Ex. Tonolli per la nuova collocazione della nuova Lares?

Grazie per gli eventuali chiarimenti.

Massimo Negrisoli

carlo arcari ha detto...

Si tratta credo di un'area privata che non ha niente a che vedere con le due aziende fallite (Metalli e Lares erano della stessa proprietà)sulla quale insistono altri progetti di altri soggetti.

Anonimo ha detto...

Ciao, ero anche io presente all'assemblea.
Sulla carta non esistono impedimenti di legge perchè si possa spostare tutto nella ex-tonolli. Del resto era proprio li che il "signor" Marcel Astolfi, sedicente imprenditore ,che avrebbe dovuto spostare la produzione. X questa operazione si è anche preso dei soldi (oltre 200.000 €) che si sono volatilizzati insieme al lavoro(mi auguro che venga al più presto indagato dalla magistratura) e nel frattempo gli operai che sono ancora li a combattere contro l'indifferenza di buona parte delle istituzioni (all'incontro erano presenti, un solo consigliere provinciale e uno regionali entrambi dell'opposizione, oltre al sindaco). Forse qualche lavoratore saprà essere re + preciso ma la vicenda la conosco, anche io, piuttosto bene

Emiliano Abbati

Anonimo ha detto...

ad Emiliano Abbati chiedo: non sono per caso le stesse persone che nei primi mesi del 2004, a fronte di una richiesta per costruire 30.000 metri cubi, hanno concesso e trasformato l'area edificabile per 110.000 metri cubi?

il 28 e 29 marzo si vota, poi ciao ciao

Elia

Anonimo ha detto...

Se non ricordo male, lo spostamento della Lares nell'area ex tonolli non avvenne perchè la spesa per la bonifica dei terreni risultò di molto superiore alla stima iniziale.
Non so però se la spesa doveva essere interamente a carico dell'Astolfi o ripartita con l'amministrazione comunale.

Claudio L.

Ernesto ha detto...

Per scrupolo dico ad Elia che i consiglieri presenti erano:Gatti (della lista Un'altra Provincia-PRC-PdCI e Muhlbauer del PRC).Ai tempi del 2004 non rivestivano nessuna carica. Il trasferimento in altre aree non è mai avvenuto non per mancanza di aree ma poichè Astolfi probabilmente voleva tutto gratis. La Ecobat era perfino disposta ad utilizzare insieme alcune strutture e servizi per ottimizzare i costi. Solo che certe scelte si possono fare con gli imprenditori e non con altri.
Ernesto

Anonimo ha detto...

Caro Elia volevo evitare di fare campagna elettorale, sfruttando la difficilissima situazione dei lavoratori della Lares ed x questo che non ho fatto il nome dei consiglieri in questione, Gatti e Muhlbauer, ma tu, pur di parlare male dell'opposizione, ti 6 fregato con le tue mani.Grazie 1000.

PS x le elezioni mai dire mai

Emiliano Abbati

Massmo ha detto...

Beh, alla luce di quanto è emerso ne corso dei precedenti commenti e semplificando all'estremo, un accordo con Ecobat e gli altri enti/protagonisti coinvolti risorverebbe contemporaneamente il problema del terreno Lares e scongiurerebbe il rischio di un possibile inceneritore. Forse bisognerebbe muoversi in quella direzone per salvare capra e cavoli.

Ciao
Massimo Negrisoli

Anonimo ha detto...

Ernesto, apri del tutto l'articolo e leggi chi sostiene che vi sia un imprenditore Brianzolo, trattasi di Ezio Casati e tu avevi capito bene che mi riferivo a lui.

ad Emiliano Abbati, dico che tu non hai capito nulla, ripeti solo quello che leggi da Ernesto e non sai fare politica.
Mi riferivo all'ex sindaco Ezio Casati, dopo aver trasformato l'area con la sua giunta nel 2004, non mostrato nessun altro interesse per la Lares e improvvisamente a due mesi dalle Regionali tira fuori un imprenditore.
chi sfrutta i problemi dei lavoratori? e ad Aprile come ho scritto ciao ciao oppure alle prossime elezioni.

Elia

Anonimo ha detto...

Sono una lavoratrice Lares e ancora una volta devo constatare che non appena si accenna al problema dell'azienda, assisto sempre allo stesso scambio di accuse da una parte all'altra. Sempre la solita arena con le solite vecchie schermaglie. Guardate che i lavoratori hanno ben presente come si svolsero i fatti all'epoca, sanno di chi potrebbero essere state le responsabilità e anche le responsabilità attuali di chi invece si è chiamato fuori e non ha voluto farsi carico del problema. Attribuire la paternità del problema alla giunta precedente non è che sollevi automaticamente quella attuale dall'impegno a ricercare una soluzione al problema dei lavoratori. Fino ad ora, le uniche persone che hanno cercato di fare qualcosa di concreto per salvare il posto di lavoro sono stati i lavoratori stessi, prima lavorando senza essere pagati per mesi e cercando una soluzione al fallimento poi. Tutto questo mentre sulla nostra testa, un mese dopo l'altro continuavano le accuse reciproche delle varie fazioni politiche.
Io credo che sia ora di smetterla. Noi siamo stanchi e stupefatti da ciò che vediamo. Siamo nauseati da una politica che si dimostra sempre di più vuota di contenuti e di concretezza, lontana anni luce dai problemi reali della gente comune. Quì, a poche centinaia di metri da tutti voi che state lì a litigare come al bar, il destino di moltissime famiglie è appeso ad un filo. Invece di accusarvi a vicenda chiedetevi piuttosto se ognuno di voi può essere soddisfatto di se stesso e sicuro di aver fatto il proprio dovere fino in fondo e per piacere, usate le vostre energie per qualcosa di più costruttivo.

Antonietta

Anonimo ha detto...

Accolgo l'invito di Antonietta.
ciao Massimo da quanto è emerso durante l'assemblea la possibilità di spostare la produzione in un altro sito (tonolli o altra area) è stata presa in considerazione da tutte le parti, curatrici fallimentari, parti sociali, istituzioni. Il vero problema ora è trovare un imprenditore che si impegni per investire risorse ed energie a Paderno D. stando attenti a nn prendere una nuova fregatura e sperando che la politica con "p" minuscola non faccia saltare tutto x interessi di bottega (tanto a pagare sono sempre e solo i lavoratori)

Emiliano Abbati