martedì 15 settembre 2009

Metalli Preziosi: su quel tetto ci siamo anche noi

Hanno passato la prima notte sul tetto i cinque operai della Metalli Preziosi che per protestare contro la loro situazione di estremo disagio hanno scelto di accamparsi a 30 metri di altezza per richiamare l'attenzione di chi per nove mesi li ha solo tenuti a bada.
Stanno bene per il momento, ma il freddo di questo inizio autunno ha cominciato a farsi sentire ed è urgente che anche tutta la città si faccia sentire, con il Comune e con gli altri enti locali. Non si può certo delegare al Cardinale Tettamanzi un problema che è innanzi tutto della nostra città. Il modello "made in Italy" è in crisi profonda e va cambiato, ma non possiamo lasciare che il peso della ristrutturazione ricada solo sui soggetti più deboli. Il processo va governato per il bene di tutti e dobbiamo chiederlo con forza ai nostri governanti che finora hanno detto soltanto frasi di circostanza buone per la televisione. Sul quel tetto dovremmo salire tutti insieme.
Filmati e altre immagini su http://www.youreporter.it/video_Operai_della_Metalli_Preziosi_salgono_sulla_fornace_1

8 commenti:

Anonimo ha detto...

la lega nord paderno dugnano,è presente e si stringe attorno ai lavoratori,noi consiglieri abbiamo donato il gettone di presenza,oggi pomeriggio saremo presenti come gruppo consigliare presso il presidio alla metalli preziosi,per far sentire che noi ci siamo
grazie
ANDREA LUCA BONANDIN
CONS,COMUNALE LEGA NORD LL IP

Unknown ha detto...

in cosa il comune può intervenire? a parte naturalmente aprire dei tavoli con provincia regione e stato?

Cosa potremo chiedere effettivamente ad alparone e alla sua giunta?

Anonimo ha detto...

Ciao.
La disavventura dei lavoratori della "Metalli" è la stessa nostra di NSN Cinisello. Anche noi siamo in balia di "managers" di una multinazionale (cioè Nokia)che, fin dal primo minuto di costituzione della società NokiaSiemens Networks, altro non ha avuto in mente se non il chiudere il sito di riferimento mondiale di Siemens per ciò che riguarda la Ricerca degli impianti per le stazioni radiomobile. Noi di Cinisello, semplicemente, non esistiamo per Nokia. Non abbiamo mai fatto parte di nessun progetto industriale futuro NSN e ci stanno chiudendo quelli in corso. I clienti fuggono da altri fornitori, piuttosto che sostituire il prodotto Siemens con quello Nokia. La perdita di quota di mercato nell'ultimo anno (dal 26% al 20%) ne è inconfutabile prova. Ci stanno mettendo su di una strada senza che Governo, Regione, Provincia si oppongano. Abbiamo bisogno che il Potere faccia scuotere le sedie dei capoccioni di Nokia. Il radiomobile Siemens è un prodotto tutto italiano, frutto del lavoro e del cervello dell'industria italiana, installato in tutto il mondo. E' un patrimonio di conoscenza nazionale e non va distrutto. E con esso le centinaia di famiglie che dipendono questo lavoro.

Cav. Orlando (sempre più) Furioso.

carlo arcari ha detto...

Caro Valerio, alla tua domanda è facile rispondere.Un sindaco non può fare miracoli, ma qualcosa per alleviare le condizioni materiali di chi da nove mesi non vede una lira può farla. I lavoratori alcuni giovani, ma la maggior parte sono padri e madri di famiglia, con figli e hanno bisogno di tutto il sostegno che i servizi sociali possono dare. Devono mangiare tutti i giorni ad esempio, pagare l'affitto, le tasse scolastiche. Tutte cose che sono alla portata credo di un'amministrazione comunale e rientrano nei normali servizi di assistenza ai cittadini bisognosi. Non c'è bisogno di inventarsi niente. Basta decidere. Decisioni e impegni collettivi però, non testimonianze individuali, come la cessione di 1 gettone di presenza.

carlo arcari ha detto...

Questa mattina il coordinatore provinciale dell'area metropolitana milanese del PD, ex sindaco di Paderno Dugnano, Ezio Casati, insieme all'ex assessore provinciale al Lavoro, Luigi Vimercati, si sono recati al presidio della Metalli Preziosi per dimostrare con la loro presenza la solidarietà ai lavoratori in lotta.
Partito Democratico-Paderno Dugnano

Unknown ha detto...

Grazie per la risposta sig. Arcari,
un'altra domanda, della situazione della lare e della metalli ne sento parlare ormai da anni, non si poteva intervenire in qualche modo già prima del fallimento dichiarato?
Non sono molto informato sulla questione e vorrei capirne di più, cosa ha portato queste due aziende al fallimento?

Valerio

carlo arcari ha detto...

Si tratta di due storie aziendali molto diverse che personalmente non conosco nel dettaglio. Il ruolo giocato dalle rispettive proprietà fino alla vendita delle due società alla medesima cordata diretta dal sig. Astolfi non posso ricostruirlo. Quello che l'ultimo manager ha combinato invece è sotto gli occhi di tutti.

Anonimo ha detto...

Il Partito della Rifondazione Comunista ed il Partito dei Comunisti Italiani di Paderno Dugnano esprimondo la più completa solidarietà ai lavoratori della Metalli Preziosi e della Lares e vicinanza ai cinque lavoratori che da ieri si trovano sul tetto della Metalli,
chiedono al Sindaco, alla Provincia e alla Regione Lombardia, che domani dovrebbero essere presenti a Roma all’incontro presso il Ministero, di prodigarsi a sostegno della difesa dell'occupazione sul nostro territorio, di sottolineare le difficoltà dei lavoratori senza lavoro e di sostenere i loro diritti costituzionali. Si chiede inoltre, un impegno specifico per la soluzione della crisi delle due aziende padernesi, ricercando e stimolando nuovi progetti, contatti o relazioni finalizzate allo sviluppo di proposte industriali edeguate e specifiche.
Il problema occupazione a Paderno Dugnano è gravissimo e si va estendendo sempre più. Il caso della Metalli Preziosi e della Lares sono solo l’esempio più critico di un fenomeno vasto che colpisce il mondo del lavoro padernese. Sempre più numerose sono le attività produttive in crisi, in diversi settori: molte realtà piccole e piccolissime chiudono senza che nessuno se ne accorga. Tutto ciò contrasta con i segnali di ottimismo sulla fine della crisi che vengono diffusi dal governo e dal suo entourage.
Non siamo certo un paese normale se dei lavoratori per difendere il loro sacrosanto diritto al lavoro e chiedere quanto gli è dovuto in termini economici (stipendi arretrati, 13a, TFR), debbono scegliere proteste eclatanti e pericolose arrampicandosi sul tetto dell'azienda, mentre persone che si spacciano per imprenditori, grazie anche alla depenalizzazione del reato per falso in bilancio, giocano sulle loro teste. La crisi e i tanti casi di questo disastro occupazionale locale e nazionale, dimostrano che il “mercato” da solo non ce la fa a fornire soluzioni, anzi, in mancanza di regole e sanzioni, ne esaspera le ingiustizie.
E' necessario che le Istituzioni riprendano a giocare un ruolo forte, non trincerandosi, come purtroppo troppo spesso è accaduto e accade ancora, dietro limitate sfere di competenza, ma agendo da promotore nell'interesse dei cittadini e del paese.
Si chiede a tutte le Istituzioni di impegnarsi in iniziative utili e doverose tese alla soluzione dello stato di crisi ed allo sviluppo di iniziative imprenditoriali degne di questo nome:
 a livello nazionale, garantire gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori interessati,
 a livello locale, trovare forme necessarie per aiuti alle famiglie, contenimento delle tariffe e delle rette dei servizi scolastici. Opporsi a qualsiasi cambio di destinazione d’uso delle aree coinvolte in queste crisi aziendali.
Il caso Innse è particolarmente significativo: il governo regionale aveva sostenuto l'assenza di acquirenti e la situazione sembrava destinata alla drammatica chiusura, solo gli operai con la loro determinazione sono riusciti a dimostrare l'attaccamento al lavoro ed all'azienda.
Che questo esempio sia di insegnamento per molti e di augurio, che con il nostro, possa dare incoraggiamento e sostegno alla lotta dei lavoratori della Metalli Preziosi e della Lares.

Paderno Dugnano 15 settembre 2009

P.S.:Posso avere l'indirizzo di posta elettronica in modo da poter spedire quando è il caso. Grazie Ernesto Cairoli