lunedì 26 gennaio 2009

Auschwitz, la chiesa e la memoria

L’Amministrazione padernese come quella di altre città italiane ha organizzato diversi appuntamenti per celebrare la “Giornata della Memoria”, ricordata il 27 gennaio, anniversario della liberazione dei detenuti nel campo di concentramento di Auschwitz, luogo dell'orrore per eccellenza dove vennero sterminati milioni di cittadini europei, uomini, donne, bambini inermi. Ogni anno in questa occasione qualche intellettuale "negazionista", quelli cioè che anche di fronte alle prove più schiaccianti di quanto è avvenuto negano l'esistenza dell'olocausto ha messo in dubbio l'esistenza persino delle camere a gas. Si tratta di affermazioni assurde, frutto di odio ideologico e irragionevole verso gli ebrei e l'umanità in generale, che provengono da persone diversissime tra le quali ci sono purtroppo anche alti prelati cattolici. Ieri è stata la volta di Richard Williamson, vescovo lefevriano da poco riaccolto da Papa Ratzinger nel seno della chiesa romana, che ha affermato testualmente: "Credo che non ci siano mai state le camere a gas".
E' stato, quello di Williamson, un grave atto di arbitrio irrazionale, un riflesso reazionario frutto di un pregiudizio antigiudaico che il Vaticano ha ripudiato e rinnegato in toto da anni. Ma quello che getta più sconcerto tra i cristiani è che nessuno dalla Santa Sede abbia immediatamente sconfessato le affermazioni di questo vescovo scismatico che proprio il pontefice tedesco aveva voluto di recente riabilitare. Ci sono state sì reazioni di altri vescovi che hanno duramente commentato l'accaduto, ma fino a questa sera, fino alle parole chiare di Mons. Bagnasco, presidente della CEI, da oltretevere nessuno aveva reagito. Un silenzio pesante che invece si sarebbe dovuto rompere subito. Ciao, Carlo

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