giovedì 11 dicembre 2008

Farmaci non caramelle

Possibile che le mamme non sono più capaci di stare a casa a curare i propri figli quando sono malati? I bambini dovrebbero, secondo loro, guarire in mezza giornata prendendo una pillola e andando a scuola o all’asilo con il naso che cola e la tosse. Come fanno gli adulti che quando hanno l’influenza si imbottiscono di anti infiammatori, di spray, di sciroppi, paracetamolo e altri medicinali per poter continuare a lavorare facendo la solita vita. La cosa più importante per loro è non turbare il ritmo delle giornate. Non si capisce a questo punto perché si paga la cassa malattie che prevede appunto la possibilità di stare a casa a curarsi e a curare i propri figli quando sono malati.
Non sanno questi genitori che la febbre è una difesa naturale dell’organismo perché uccide con il calore i virus e basterebbe stare a letto due giorni al caldo per guarire senza prendere medicine.
Il rapporto della maggior parte di noi con la malattia è piuttosto “malato”. Si prendono le medicine in modo abnorme come se bastasse questo per eliminare il disturbo e il nostro corpo fosse una specie di macchina. La figlia adolescente di una mia cliente ad esempio aveva un leggero mal di denti e per sopportare il fastidio ha preso ben due Aulin insieme, a stomaco vuoto. Naturalmente adesso è a letto col mal di stomaco e ha perso quattro giorni di scuola rischiando l’ulcera gastrica.
Io avevo consigliato a suo madre di non prendere quel farmaco perché esagerato; inutilmente. I farmacisti spesso danno consigli utili su come usare i medicinali, ma quasi mai vengono ascoltati. E non è ancora arrivata l'influenza... Ciao a tutti, Isabella

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