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mercoledì 15 ottobre 2014

Scuola Don Bosco: il Cda attacca anche Padernoforum

Il Cda della Scuola Don Bosco non ha apprezzato il mio equilibrato post sulle notizie anonime che circolano in rete e che danno notizie della crisi (licenziamenti di docenti ritenuti illegittimi dal Tribunale e altre illegalità) che attanaglia da molti mesi la scuola cattolica padernese e vede molte famiglie di ragazzi schierate contro i dirigenti.  Uno dei sui membri mi scrive accusandomi di “diffondere notizie false e fuorvianti” e di non fare “buon giornalismo”, solo perché ho dato notizia dell'esistenza di quel documento senza pubblicarlo né commentarlo, perché anonimo. 
Il giornalismo è un mestiere difficile anche perché sono molti a preferire che le notizie non vengano date e moltissimi quelli che dall'alto della loro arroganza pretendono di darti lezioni su come andrebbe fatto. Riporto perché ritengo sia di interesse pubblico il carteggio tra il rappresentante del CDA della Don Bosco e il sottoscritto.

Buon giorno
ho trovato questo indirizzo sotto l'intestazione del vostro blog.
Faccio parte del Consiglio di Amministrazione della Scuola don Bosco, volevo chiedervi se voi siete al corrente che state contribuendo a diffondere notizie false e fuorvianti sulla suddetta scuola. Riportare affermazioni di chi rimane anonimo e non fornisce alcuna prova di ciò che afferma non è buon giornalismo. Non fa un buon servizio alla verità e alla società civile.
Con vivo rincrescimento.
Gabriele Porfidio

Gent. Porfido, non credo di fare e di aver fatto quello di cui lei mi accusa. Al contrario, come ho scritto a chiare lettere nel mio blog mi sono rifiutato di pubblicare e commentare il testo anonimo che gira in rete e che mi è stato inviato. Certo ho dato notizia della sua esistenza e della sua messa in rete e questo, mi consenta, è giornalismo, che vuol dire dare le notizie non nasconderle come vorrebbe lei. Il mio  post si concludeva cosi: "Chi mi ha inviato il testo mi ha sollecitato a pubblicarlo e commentarlo,ma io non posso farlo se non in questa forma, cioè dando la notizia che esiste, dal momento che il testo mi è giunto anonimo, non firmato e io non posso certo sottoscriverlo dichiarando essere "LA VERITA" (ovviamente tutto maiuscolo) il suo contenuto".
Che cosa vuole da me Sig. Porfido? Il silenzio? Ha sbagliato indirizzo.

venerdì 10 ottobre 2014

Scuola Don Bosco: La Verità?

Da giorni gira in rete un documento dai contenuti pesantissimi intitolato: "Scuola don Bosco di Paderno Dugnano: LA VERITA'". Nel testo si fa riferimento alla annosa  crisi della scuola cattolica di via Grandi, dalla quale i genitori da 18 mesi in lotta contro la proprietà e il CdA avrebbero ritirato circa 100 alunni. 
Si fa riferimento all'ordinanza di un Giudice del Lavoro relativa alla causa intentata da alcuni docenti che sono stati reintegrati con risarcimenti (licenziamenti ritorsivi). Si accusano i consiglieri della scuola di aver provocato questa situazione e di aver portato la scuola al disastro col licenziamento del preside e di altri docenti. Si chiamano in causa anche la Curia di Milano e si enumerano i tanti episodi di illegalità avvenuti nel tempo.
Gli autori della lettera-denuncia, alcune mamme, concludono affermando che l'unico modo di salvare la scuola è: "affidarla ad un “commissario”, ad una persona esterna alle vicende attuali, che, con l'aiuto di Don Luca Andreini, possa con senso di responsabilità rimettere in piedi una realtà importante che ha permesso a migliaia di studenti di formarsi e di diventare adulti con un senso di “cristianità” che oggi – in questa scuola - non esiste più.
Noi siamo pronte a rimboccarci le maniche e ripartire da zero, ma non ci devono più essere interessi personali che prevaricano il bene dei ragazzi. Lasciate la vostra poltrona subito e rispondete per quello che avete fatto. Noi a scuola ci saremo sempre, per farla ripartire ancora più forte di prima".
Chi mi ha inviato il testo mi ha sollecitato a pubblicarlo e commentarlo,ma io non posso farlo se non in questa forma, cioè dando la notizia che esiste, dal momento che il testo mi è giunto anonimo, non firmato e io non posso certo sottoscriverlo dichiarando essere "LA VERITA" (ovviamente tutto maiuscolo) il suo contenuto.

sabato 23 febbraio 2013

Habtamu: per cominciare a riflettere insieme

"Dove abbiamo sbagliato?". Quando un figlio adolescente si suicida i genitori e gli educatori inevitabilmente si pongono questa domanda, che è lecita, ma che rischia di fermare il cammino e lasciare a metà le cose. Di non dare risposte o peggio di negare le ragioni che ci hanno spinto ad essere genitori ed educatori.
La tragica fine di Habtamu continua a stimolare la mia ricerca e a spingermi a riflettere ad alta voce e invitare altri come me a rifettere insieme. Lo faccio perché Habtamu era un figlio della mia comunità e perché anch'io sono genitore di figli adolescenti, quindi coinvolto.
Mario Dupuis, educatore e fondatore del gruppo padovano Edimar, che opera per l'accoglienza e il recupero di minorenni in difficoltà, ha scxritto oggi su il Sussidiario.net una riflessione che mi stimola e che vi invito ad andare a leggere. 
Egli afferma che la domanda apre uno spiraglio di verità solo quando diventa "che cambiamento chiede a me e di me questa sconfitta?", perché non si da educazione e accoglienza se chi educa non è cosciente del fatto che in quanto adulto, genitore e insegnante, egli è sempre educabile ed impegnato nel proprio cambiamento. 
Non per diventare più buono, capace e professionale, ma per addentrarsi ancora di più nel mistero dell'altro che si vuole educare e considerare come un figlio e per entrare di più dentro il mistero di sé stessi.
La morte "innocente" di Habtamu, ci dice Dupuis, non sarà stato un fallimento se chi lo aveva accolto e si era impegnato nella sua educazione, diverrà consapevole del fatto che tutto il bene che gli ha voluto, tutto quello che ha fatto per lui, non potevano bastare a riempire la sua vita, non potevano colmare il suo dolore e sopire la nostalgia per quello che aveva perduto.

giovedì 11 ottobre 2012

Il bambino conteso - Video - Corriere TV


E' successo a Padova alle otto di mattina, all'inizio delle lezioni in una scuola media. Un bambino è stato prelevato con la forza dalla Polizia per ordine di un giudice che lo aveva affidato al padre. Guarda il filmato. Il bambino conteso - Video - Corriere TV
Come si fa dopo aver visto queste scene a non pensare che nel nostro Paese c'è qualcosa che non va nella convivenza civile, nell'amministrazione della giustizia, nella cultura e nella pratica dei tutori dell'ordine. Non entro nel merito della contesa tra genitori, ma le immagini dicono chiaramente a quale abiezione morale e materiale possono arrivare un padre e una madre (esito a definirli così) che litigano tra loro e passano sopra al corpo e all'anima dei loro figli trattati come ostaggi di questo o di quello. E la Magistratura e la Polizia dello Stato si prestano a questo. Ma ai diritti di quel bambino chi ci pensa?

martedì 20 marzo 2012

Tariffe: i genitori si mobilitano contro gli aumenti

Ricevo dai Comitati Genitori delle scuole di Paderno Dugnano il seguente comunicato che conferma l'agitazione e le mobilitazione delle famiglie degli studenti contro l'aumento ingiusto e inaccettabile delle tariffe.

Le Associazioni Genitori delle scuole di Paderno Dugnano, rinnovano l'invito al Sindaco e agli Assessori competenti, di dare risposte ai quesiti posti nella lettera protocollata il 26 Febbraio 2012. Il manifestino allegato sarà esposto nelle scuole e distribuito nelle modalità scelte. I contenuti rimangono, anzi aumentano le domande di chiarimenti sugli scaglioni ISEE e sui costi del servizio.
Il Sindaco era tenuto a dare risposte entro un mese , e sinceramente ce le aspettavamo, ma così non è stato. Vi ringrazio per l'attenzione
Flavio Serato

AUMENTO DEI BUONI MENSA
A DISTANZA DI PIU’ DI UN MESE, IGNORANDO LE NOSTRE LEGITTIME DOMANDE, IL SINDACO E GLI ASSESSORI INDICATI NON HANNO FORNITO ALCUNA RISPOSTA ALLA NOSTRA LETTERA PROTOCOLLATA 
RINNOVIAMO LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI E RIFORMULIAMO LE DOMANDE :
- QUALI MODALITA’ SONO STATE UTILIZZATE PER CALCOLARE GLI AUMENTI?
- PERCHE’ LE FAMIGLIE NON SONO STATE INFORMATE ?
- PER QUALE MOTIVO LA FASCIA PIU’ BASSA HA SUBITO UN AUMENTO DEL 25% ?
- QUANTO COSTA EFFETTIVAMENTE UN PASTO ALLA MENSA SCOLASTICA ?
- NON SAREBBE MEGLIO TORNARE ALLE QUATTRO FASCE ?
- QUANTE FAMIGLIE CI SONO PER OGNI FASCIA ?
QUESTE SONO SOLO UNA PARTE DELLE DOMANDE CHE AVREMMO VOLUTO PORRE A CHI CI AMMINISTRA, MA TUTTO CIO’ NON E’ STATO ANCORA POSSIBILE.

I PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI DEI GENITORI
DELLE SCUOLE DI PADERNO DUGNANO