"Il progetto non sarà portato a
termine: l'opposizione delle associazioni ambientaliste ha allungato
i tempi e inoltre il ministero dell'Ambiente ha da poco dato l'ok
alla Valutazione di impatto ambientale, ma riaprendo un tavolo di
concertazione con le comunità locali per trovare una soluzione alla richiesta di interramento del tratto nell'area di Paderno Dugnano. In sostanza, a quindici mesi dall'Expo, è ormai chiaro che la strada non ci sarà. Si correrà probabilmente ai ripari con il miglioramento della viabilità locale e qualche svincolo in più" questo scrive il quotidiano di Confindustria.
Difficile che questa valutazione sia una forzatura giornalistica. Molto più probabile che invece rappresenti il pensiero dei responsabili infrastrutture di Expo preoccupati di trovarsi con un cantiere stradale ancora aperto all'inizio della manifestazione. Attuare il "piano B", cioè limitarsi al raddoppio dei due svincoli tra la Rho-Monza e la Milano-Meda e tra la Milano-Meda e la Tangenziale Nord, e alla creazione di una terza corsia nei due sensi di marcia per alleviare le code, sarà dunque la scelta finale del Governo?
Paderno Dugnano, che ha proposto e caldeggiato questa soluzione realistica, si augura che la decisione sia questa.
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