venerdì 20 novembre 2009

Un piano che elenca i problemi, ma non propone idee

(seconda parte) Data per scontata la lettura del Piano Generale di Sviluppo 2009-2014 che il sindaco aveva consegnato ai consiglieri in precedenza, è cominciata la discussione del documento. Il titolo era: “l’orgoglio di essere padernesi” e tanti saluti agli altri quartieri sacrificati allo slogan.
Il primo intervento è stato del capogruppo consigliere Anelli che ha iniziato giustamente parlando di soldi e denunciando che il documento affermava corretta l’eliminazione dell’Ici, ma che per recuperare risorse aggiuntive con le quali fare qualcosa in cinque anni parlava di aumentare le tariffe dei servizi e di alienare beni comunali (8 milioni di euro), senza dire quali tariffe aumentare né quali beni vendere. La scelta che emerge – ha sottolineato Anelli – è quella di privatizzare i servizi ed esternalizzarli, le nuove strategie si riducono a questo. Non ci sono strategie nel piano, né per sviluppare l’artigianato né per attirare a Paderno nuove piccole e medie imprese.
Dopo di lui è stata la volta del capogruppo Pd, Marco Coloretti che ha esordito dando ragione ad Anelli. “Questo non è un Piano di sviluppo, basta leggerlo per capire che sotto lo slogan non c’è un’idea guida. Il piano si presenta bene, è scritto bene, enumera le problematiche, ma non offre risposte. Dopo cinque mesi di governo è la copia riscritta meglio delle linee di mandato, infarcita di vedremo, valuteremo, ecc. La difficoltà a trovare risorse non sono di oggi, ma se le previsioni di sviluppo restano queste nel Bilancio che presenterete non ci sarà nulla. Non basta spostare al 2012 previsioni rosee di entrare; come pensate di riuscire, facendo cassa col territorio? Qui non si capisce cosa volete fare”. Inoltre in questo documento il territorio in cui è inserita Paderno Dugnano sparisce, l’unico riferimento è la Provincia. "Nella vostra visione la città è un’isola che non comunica con i Comuni vicini”. E poi giù critiche sull’idea di svilire con l’esternalizzazione dei servizi le professionalità e le competenze esistenti nella macchina comunale, sull’aumento indiscriminato delle tariffe non legate al reddito, sul programma di liberare la città dalla presenza industriale e produttiva. Cerioni infine è stato sintetico: non è un piano di sviluppo – ha detto – ma uno studio di fattibilità.
Rimoldi, PdL, invece ha difeso il documento dicendo di apprezzarlo “Perché finito il sogno prende atto della realtà. E’un piano realista e onesto che dice ai cittadini ‘cercheremo di fare qualcosa di quello che riteniamo possibile fare’. E’ un esercizio di onestà intellettuale”. Magari i cittadini avrebbero preferito più onestà intellettuale in campagna elettorale? Riboldi della Lega ha apprezzato il lavoro del sindaco per gli stessi motivi del capogruppo suo alleato.
Per la minoranza è intervenuto ancora l’ex sindaco Massetti che ha sottolineato che nessuno pretendeva un programma a breve, ma almeno si voleva capire cosa vuole l’amministrazione per la città, ma il Piano presentato non lo consente. “Non un progetto, non un’idea, non un’innovazione, non una proposta. Non c’è visione strategica” ha affermato. Sulle infrastrutture non si dice niente, si parla solo genericamente di Metropolitana senza dire cosa ne pensa ATM, cosa il Comune di Milano, cosa i Comuni vicini interessati al percorso. L’enfasi sulla Tilane è giusta, ma non si coglie nemmeno il ruolo del sistema cittadino della produzione culturale e non lo si mette in rete con il resto del Nord Milano. “Sulla famiglia infine, tante belle parole, ma non un progetto, non un impegno o un’idea di sostegno..”.

L’unica che ha apprezzato qualcosa del piano alparoniano è stata la vice presidente, consigliera Pedretti, che ha letto nella parte sociale una fortissima continuità con le cose da lei fatte come assessore negli anni precedenti “il 95% di quello che c’è è in continuità con le cose fatte finora” ha detto. Ha lamentato però l’assenza della Consulta del volontariato e il fatto che non si parli di minori. L’intervento del consigliere Grassi ha concluso le critiche dell’opposizione “Il documento è fumoso su molti punti in campo ambientale – ha detto -. Non si parla più di Dorsale Verde del Nord Milano, un sistema di Parchi di cui Paderno è al centro. Nel Piano si parla di espandere l’edilizia convenzionata, speriamo la si faccia in città e non nei parchi. Non si parla più di energie rinnovabili, di acqua..”.
(continua)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma dove si può recuperare questo PGS? Sul sito comunale non lo trovo!
Lulù

carlo arcari ha detto...

Infatti il PGS ce l'hanno solo i Consiglieri comunali. Sul sito comunale non vedo ancora niente.

Anonimo ha detto...

Alla faccia della partecipazione...
Lulù

Anonimo ha detto...

....provate a chiederlo all'urp!