Alle ultime elezioni amministrative il centrosinistra ha riconquistato il Comune di Monza, malgovernato per cinque anni da una giunta di destra a guida leghista.
Il nuovo sindaco del PD, Roberto Scanagatti (nella foto da MB News), sta affrontando i numerosi problemi lasciati sul tappeto dalla precedente amministrazione, non ultimi quelli annosi che riguardano il più grande patrimonio storico ambientale della capitale brianzola: il complesso Regio Parco-Villa Reale. Nel suo programma elettorale scaricabile dal suo sito però la parola "autodromo" non compare. Si parla genericamente di restituire il Parco e la Villa Reale ai cittadini e di rivedere la gestione delle concessioni nel Parco (cioè Autodromo e Golf Club). Ma non ci sono impegni programmatici puntuali.
Scanagatti e la sua giunta, in realtà, non sono contrari alla presenza nel Parco dell'Autodromo e del Golf Club. Anzi, il sindaco sostiene da sempre la compatibilità della vecchia e per molti suoi elettori, obsoleta, inquinante e insostenibile, pista, con il Parco. Egli considera l'Autodromo "una risorsa" da far convivere con l'ambiente non da dismettere e lo ha dimostrato organizzando quest'anno la solita manifestazione cittadina a sostegno del Gran Premio, riverniciandola di "verde" e di "educazione stradale" per tentare di darle un segno diverso. Ma questo sforzo non sarà considerato sufficiente dalle associazioni e dagli ambientalisti che da anni lottano contro l'ingombrante presenza della Formula1. La lista delle cose da fare per rendere "compatibile" l'impianto nel Parco è molto lunga.
A questo proposito segnalo il comunicato stampa emesso dal Comitato per il Parco in occasione della conferenza stampa di ieri.
COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PARCO A. CEDERNA
Primo
punto: 90 anni di autodromo nel Parco
Per
il Parco l’insediamento dell’autodromo ha voluto dire
devastazione certa e lo aveva ben capito il direttore del Cittadino
che nell’editoriale del 9 marzo del 1922 titolava “L’agonia
del Regio Parco”
soffermandosi su cosa avrebbe comportato questa presenza ingombrante
nel grande Parco storico. Sin da subito i gestori si sono rivelati
contraenti inaffidabili e inadempienti e gli esempi storici
documentati sono molteplici.
Come
Comitato per il Parco nel 96 abbiamo pubblicato una parte dei
documenti che testimoniano tale comportamento, che non si è
arrestato ma anzi è proseguito nel tempo, come attestano i
molteplici casi di interventi realizzati senza previa autorizzazione,
sanati ex post o del tutto abusivi: basti ricordare la tribuna
Goodyear, che attualmente rende 370 euro a biglietto alla società.
Tribuna periodicamente sequestrata e dissequestrata.
Dall’altra
parte, il Parco ha subito la devastazione conseguente alla presenza
di tifosi che fino a pochi anni fa, come testimoniato dalle foto del
2007, si mostravano inconsapevoli del valore storico e paesaggistico
del Parco. Il grande lavoro pedagogico svolto da diverse persone, tra
cui le Guardie Ecologiche Volontarie e il Comitato Parco, ha consentito di contenere questo
impatto devastante. Se avessimo atteso che la Sias si muovesse in
questa direzione saremmo ancora qui a lamentare chiodi nei tronchi e
abbattimento di alberi. Lo stesso ragionamento vale anche per i
parcheggi fuori dall’area in concessione e per i campeggi nel
Parco. Ora il piano parcheggi funziona perché sono state individuate
aree esterne al Parco e abbiamo ottenuto che non fossero più
consentiti parcheggi nei prati del Parco esterni alla concessione.