La Villa Reale di Monza ha riaperto recentemente al pubblico una serie di sale restaurate che consentono finalmente al pubblico di visitarla come avviene in altre regge asburgiche, una su tutte quella viennese di Schonbrunn. Ma ci sono polemiche legate all'uso che di alcune parti vorrebbero farne il privato (che ha ricevuto dalla Regione ben 19 milioni di euro su 24).L'azienda non si sta comportando correttamente con la solita connivenza del pubblico, il quale non fornisce ai cittadini indicazioni sul restauro, non ha un piano strategico di gestione della reggia, non ha costituito un Comitato scientifico. Insomma il modello Villa Reale di Monza segue da vicino quelli già sperimentati e negativi di autodromo e golf club. A Monza governa una giunta di centro sinistra e gli elettori speravano in un maggior controllo pubblico per l'operazione Villa.
Comunicato stampa del Comitato "La Villa
Reale è anche mia"
Nella recente visita alla Villa Reale
di Monza, Philippe Daverio ha affermato che il modo con cui si è
realizzato "il dialogo fortunato e concreto tra ente
pubblico e privato" nel restauro della Villa Reale di
Monza dovrebbe costituire "un modello per tutta Italia"
(MBNews, 8 settembre).
La stessa cosa aveva detto l'AD Attilio
Navarra di Italiana Costruzioni – di cui Daverio è consulente –
in occasione della cerimonia di fine lavori del restauro.
Ebbene, è esattamente vero il
contrario: si tratta di un modello molto vecchio e che occorre
augurarsi non si ripeta più.
Una collaborazione "
fortunata e concreta" tra pubblico e privato dovrebbe
infatti svolgersi nel modo seguente:
1. Il privato dovrebbe
intervenire alternativamente:
a. Come "mecenate",
mettendo i capitali per l'esecuzione dell'opera, e ottenendo da
questo atto di liberalità un ritorno di immagine (che non è
privo di contenuti economici): ricordiamo a tal proposito l’esempio
della campagna “adotta un monumento” attuata dal ministero per i
Beni Culturali in Francia, che ha consentito il restauro della
Galleria degli Specchi e delle statue dei Giardini di Versailles e
che sta proseguendo con successo estendendosi ad altri monumenti e
dimore storiche.
b. Come esecutore materiale
dell’opera, secondo le indicazioni ricevute dal pubblico dopo un
regolare concorso.
2. Il pubblico dovrebbe dettare
strategie e progetti ai quali il privato dovrebbe attenersi e
controllare che nell'esecuzione vengano rispettati.
a. I capitali sono stati forniti per la
massima parte dal pubblico (19 milioni su 24 da parte della Regione).
b. Il pubblico (il Consorzio Villa
Reale e Parco di Monza) non ha fornito nessuna indicazione sul
restauro, su come esso si colloca in un programma di recupero
del complesso Villa-Parco, sulla gestione delle parti
restaurate. Difatti: il Consorzio non ha mai redatto il Piano
strategico e i programmi pluriennali previsti dallo Statuto; non è
stato costituito il Comitato Scientifico che, sempre secondo lo
Statuto, dovrebbe assistere gli organi operativi del Consorzio.
c. Incredibilmente, è il
concessionario che si è dotato di un sedicente Comitato
Scientifico, in cui rientra lo stesso Philippe Daverio che, dunque,
non è un consulente super partes.
d. In cambio della mo
desta e opinabile
quota degli investimenti fornita dal privato, questi ha
ottenuto la gestione per 22 anni del corpo centrale della Villa, con
la più ampia facoltà di scelta circa il suo utilizzo e con il
profitto come criterio primario di scelta.
In conclusione, il pubblico (il
Consorzio) si presenta, per la gestione del corpo centrale della
Villa, come la "mosca cocchiera" di una
carrozza le cui destinazioni saranno i cavalli a sceglierle. Non
a caso, l'AD di Italiana Costruzioni ha già prospettato la
destinazione della parte Nord della Villa (candidandosi naturalmente
alla sua gestione): un albergo di lusso.
Circa la novità del "modello",
purtroppo non esiste affatto, specialmente per quanto riguarda La
Villa Reale e il Parco di Monza. E' un modello che ormai ha quasi un
secolo, ed è stato disastroso per il monumento: è quello adottato
per l'autodromo, il golf e le altre concessioni nel Parco storico.
Sostanzialmente è una quasi alienazione e una lottizzazione del
monumento. Come farà la mosca cocchiera a guidare tante carrozze?
Nessun commento:
Posta un commento