martedì 8 luglio 2014

Vietato divertirsi, Paderno Dugnano non è una città per giovani

Il megafonino della giovane destra oratoriana padernese dando la notizia della chiusura anticipata del Caffè Letterario a mezzanotte il lunedì sera, ha lanciato (non è la prima volta) una campagna contro il locale e i suoi gestori che da cinque anni organizzano proprio il lunedì una serata con aperitivi a basso costo.
Nata come serata "universitaria" quella settimanale è ben presto diventata una serata all'insegna del puro divertimento e basta, ed essendo l'unica iniziativa che cerca di rispondere al sacrosanto bisogno dei giovani di divertirsi, incontrarsi, socializzare, fare amicizia in città, è diventata troppo affollata e difficilmente gestibile dal punto di vista dell'ordine pubblico e del rumore.
I vicini che alla mattina devono andare a lavorare e hanno bisogno di silenzio almeno a mezzanotte si lamentano, mandano esposti alla Polizia Locale, protestano, fanno giustamente riferimento ai regolamenti comunali violati e chiedono di riportare all'ordine le gaudenti masse giovanili. Tutti i lettori di destra che frequentano Paderno7 si accodano e mandano commenti prevedibili in linea con i loro istinti repressivi che rovesciano sui giovani i soliti stereotipi: ubriachi, sfaccendati, ecc.
Nessuno di questi moralisti un tanto al chilo si sogna di riflettere sul semplice fatto che il fenomeno del lunedì alla Tilane è provocato dall'elettroencefalogramma piatto di Paderno Dugnano, una città morta dove alla sera dopo le nove non ci sono locali aperti. Una città che a me fa sinceramente pena per la sua totale mancanza di socializzazione, ma che a molti padernesi evidentemente piace così com'è dal momento che un mese fa hanno votato a maggioranza perché nulla cambi.
Il risultato di questa politica chiusa e repressiva, ben interpretata dalla giunta di destra, che tende a fare degli oratori gli unici luoghi aperti alla città e al suo bisogno di aggregazione, è che i giovani ma anche gli adulti che vogliono rompere la gabbia non possono far altro che emigrare verso le città vicine e in particolare Milano, per trovare risposte sotto forma di locali, spettacoli, mostre, teatri, musica, ai loro bisogni.
Un pendolarismo del consumo culturale e dell'intrattenimento che impoverisce ulteriormente una città già povera, che non offre nulla e contribuisce a far abbassare qualche saracinesca in più e frustrare le nuove iniziative sociali e culturali. Soprattutto quelle realizzate dai giovani, per i giovani, come il Caffè Letterario, che un'amministrazione più intelligente di quella che piace alla maggioranza dei padernesi sosterrebbe e favorirebbe al posto di limitare e ostacolare in tutti i modi.
Personalmente il locale non è quello che avrei voluto che fosse, mi sarebbe piaciuto diverso,
più "letterario" e meno alcolico, aperto a un pubblico non esclusivamente giovanile, ma essendo la più "moderna" iniziativa esistente in città rivolta a cittadini che come alternativa hanno solo quella di ritrovarsi di notte nella piazza del mercato a bere birra e ascoltare lo stereo dell'auto, non posso fare che ammirarla e sostenerla, cercando comunque di usarla perché è aperta, pronta a soddisfare le esigenze di diversi tipi di clientela.

Molti operatori commerciali cominciano ad accorgersi che è una responsabilità dell'amministrazione di destra il deserto serale padernese che di fatto li danneggia economicamente, tarpando le loro iniziative, ma questa presa di coscienza tarda a diventare "politica" perché non è automatico comprendere che certe scelte non sono dei singoli imprenditori del tempo libero che a Paderno si contano sulle dita di una mano, ma della giunta Alparone e della sua maggioranza. I giovani padernesi soprattutto avrebbero dovuto solo per questo motivo votare a valanga per una nuova giunta e invece hanno scelto di confermare il sindaco-ridens, funzionario dei poteri "forti" della città che evidentemente non si occupano di entertainement. Lo facessero i quartieri di Paderno diventerebbero in pochi anni come i Navigli e Corso Como e il sindaco non farebbe che inaugurare locali e regalare aperitivi ai giovani al posto dei gelati ai bambini.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Attirato su questo post da un tweet della Caniato (che seguo dal periodo delle elezioni cosi' come seguo Alparone) vorrei fare qualche precisazione.
Sono io che ho definito i giovani padernesi sfaccendati ed ubriachi in un post su Paderno 7.
Ebbene non si tratta di luoghi comuni, ma di quello che io osservo ogni lunedi' notte (ve bene: sfaccendati era gratuito, ma ubriachi deriva da osservazione diretta!). Il bar chiude a mezzanotte, ma molti "bevuti" restano e gridano fino ad oltre le due ... urinano sulle colonne dei porticato. Il luogo comune mi sembra invece attribuire ad una generica "destra" certi commenti. Io di destra certo non sono, anzi... ma questo non vuol dire tollerare o incoraggiare certi comportamenti. Il luogo comune e' bollare genericamente come in preda a "istinti repressivi" coloro che OGNI LUNEDI' non riescono a dormire, ed OGNI MARTEDI' MATTINA devono alzarsi presto per andare a lavorare.
E' anche vero che mancano posti e locali per permettere ai giovani di godere del loro tempo libero ... ma la risposta e' la serata alcolica a basso prezzo?? Ma non sono forse facilmente prevedibili le conseguenze pratiche di questo tipo di serate?? Se proprio vogliamo spacciare alcol a basso prezzo ai giovani per fare soldi, travestendo la cosa da occasione di socializzazione (ipocriti!) almeno facciamolo in posti piu' adatti.
Oppure proviamo a fare serate con altri temi che non siano alcol e grida... troppo difficile o paura di un incasso minore ???
La repressione va usata sui pochi che superano i limiti, per la maggior parte dei giovani avventori vanno semplicemente trovate soluzioni alternative. Ma dove sta scritto che una citta' "viva" voglia dire "casino in centro"? Sembra un modello provinciale con invidia della metropoli...

Non credo che i proprietari del bar siano stupidi... probabilmente hanno previsto che una serata di questo tipo avrebbe generato rumore e problemi... ma semplicemente hanno deciso di fregarsene, tanto a Paderno, come in Italia, vince chi prende. La macchina della legalita' e del rispetto delle regole del vivere civile stenta sempre a mettersi in moto. Sara' scontato e retorico... ma e' quello che succede quotidianamente (e mentre scrivo l'Audi TT bianca e' parcheggiata DA ORE a ridosso del colonnato. "Qualcuno" pensa che la piazza sia sua, ormai) . Sara' anche un discorso di destra (fatto da uno di sinistra)... pero' IO NON DORMO IL LUNEDI'! Chi tutela il mio diritto a farlo ???
La Germania vince 7 a 0, buona serata.

carlo arcari ha detto...

Caro anonimo, 1) dal momento che hai fatti mezzo outing, cioè ti sei detto "di sinistra" e attribuito i giudizi ingiuriosi e generici nei confronti dei giovani, un'altra volta impara a firmarti perché non è civile insultare gratis gli altri approfittando della mia "stanza" che non è un luogo pubblico, ma privato, di cui io sono il responsabile e il titolare. 2)nel mio post scrivo che chi come te si lamenta ha ragione, 3) Paderno 7, blog giovanilista, da tempo conduce una campagna moralistica contro quel locale, senza far rilevare che è l'unico esistente e forse per questo è troppo affollato e poco gestibile 4) Scrivo che il locale l'avrei voluto diverso, più letterario che alcolico, ma restando l'unico a dare un servizio (si, un servizio) lo difendo, come vedi credo di avere scritto cose di buon senso. Opinabili, ma non campate per aria. Vorrei concludere dicendo che i tuoi bisogni in questa vicenda non sono né gli unici né i prevalenti a mio avviso. I giovani sono cittadini come te, non di serie b e hanno i loro diritti a veder soddisfatti i loro bisogni. Ci sono i centri anziani a Paderno? Ben 4 ce ne sono. Perché non ci sono i centri giovanili, come in tutte le città civili d'Europa? Personalmente, pur essendo anziano (68 anni) sono propenso a ritenere più urgenti e necessari i secondi dei primi. Se fossi stato eletto e avessi potuto realizzare il mio programma, questa sarebbe stata la mia politica.