mercoledì 16 luglio 2014

Partecipazione nei Quartieri: la maggioranza comunque la vorrebbe

Si è chiuso oggi il mini sondaggio promosso dal nostro blog nei giorni scorsi  per avere dai lettori qualche indicazione sul futuro della partecipazione a partire dagli organismi di quartiere.
Quest'anno come tutti sanno non si sono tenute le elezioni dei rappresentanti nei Consigli di Quartiere come avveniva dal 1978. 
La destra che non li ha mai voluti, ha fatto di tutto nei cinque anni del suo  primo mandato per svuotarli di contenuti e competenze, li ha sempre usati come passerelle gratuite per assessori e Sindaco e poco altro. Il centro sinistra all'opposizione dal canto suo non ha fatto molto per difenderli.
Le domande proposte ai lettori dal sondaggio erano tre: con quali organismi si dovrebbero sostituire i vecchi "parlamentini": 1) comitati di cittadini residenti, autocandidati, votati ed eletti dai cittadini sulla base dei loro progetti personali di gestione delle nuove strutture 2) comitati di cittadini candidati da partiti e associazioni di volontariato, culturali, sportive e di categoria ed eletti dai cittadini sulla base dei loro progetti di gestione delle nuove strutture. 3) non sostituire i vecchi consigli con nessun organismo di gestione.
Le risposte sono state poche e certamente non sufficienti per ritenerle indicative. Le riporto pertanto a puro titolo di curiosità. I voti espressi sono stati in totale 23. Di questi, 10 erano totalmente negativi: non si doveva creare nessuna nuova struttura di partecipazione.
13 invece hanno chiesto una nuova forma di partecipazione organizzata: 8 con l'elezione di cittadini autocandidati, 5 con l'elezione di cittadini candidati da partiti e associazioni.
Una maggioranza di cittadini dunque li vorrebbe perché crede nella partecipazione. A questi, il centro  sinistra, che ha fatto della partecipazione un valore fondante, deve in tempi brevi un cenno di risposta.


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