lunedì 16 giugno 2014

Tutti al centro appassionatamente

I padernesi, con il ballottaggio di domenica 8 giugno, hanno affidato per altri 5 anni la guida del Comune a una coalizione di centro destra.
Una coalizione politicamente aliena rispetto a quella che ha governato la città dal 2009 a oggi. Il sindaco è il medesimo, Marco Alparone, ma le forze politiche che compongono la sua nuova maggioranza sono molto diverse qualitativamente e quantitativamente.
A seguito della scissione del PdL, sul campo è rimasta infatti solo una parte dell'ex partito di Berlusconi, Forza Italia (di cui non si capisce se Alparone ancora fa parte), mentre la componente ex missina, Fratelli d'Italia, e la componente che fa capo ad Alfano non sono entrate in Consiglio Comunale. La Lega, molto ridimensionata rispetto al 2009, ha eletto solo 2 esponenti contro i 5 del 2009, mentre la lista Di Maio ha ottenuto 1 solo consigliere.
In pratica la coalizione di Alparone si configura come un'alleanza molto più centrista (socialmente non politicamente) di quella precedente e il neo sindaco sembra poterla dominare molto più strettamente di prima essendosi liberato dei partiti ai quali oggi è lui a porre le condizioni.
L'aspetto interessante del risultato delle urne è però anche un altro: l'assemblea cittadina uscita dalle urne si presenta di fatto come una grande convergenza al centro. Se da un lato la destra non c'è più, dall'altro è scomparsa la sinistra perché la lista civica Sinistra per Paderno Dugnano non ha ottenuto l'atteso consigliere. Il Partito Democratico padernese, dopo la svolta di Renzi, ha marginalizzato la vecchia sinistra interna e il suo unico alleato all'opposizione è la lista delle Coccinelle che con la sinistra ha poco o niente da spartire.
Se questo è lo scenario sarà interessante capire come le due squadre interpreteranno i rispettivi ruoli. Che tipo di dinamica maggioranza-opposizione ci dovremo aspettare dal momento che gli unici non centristi (mi verrebbe da dire non renziani) della nuova assemblea cittadina sono i due grillini e i due leghisti? In realtà un po' della vecchia sinistra PD è rimasto in Consiglio comunale, ma da solo Coloretti non potrà pesare molto sulle scelte del partito e del gruppo consiliare.
Il silenzio che avvolge in questi giorni il Palazzo comunale nasconde dunque molte tensioni che emergeranno quando si riunirà la nuova assemblea cittadina e si vedrà come i partiti e le coalizioni si presenteranno ai padernesi. Chi farà il Presidente del Consiglio Comunale? Chi sarà il Vicesindaco? Chi saranno gli assessori chiave (bilancio, territorio, ecc)? Forza Italia accetterà di subire la supremazia della lista del sindaco? La Lega si accontenterà della poltrona di Bogani?
Anche sul fronte opposto, quello della minoranza, gli interrogativi sono molti. L'opposizione deciderà di stare in campo unita oppure ognuno andrà per conto suo? Il M5S a chi farà più opposizione: ad Alparone e al PD? Chi sarà infine il capogruppo del PD, il giovane Efrem Maestri o l'ex candidata Antonella Caniato?
Per quanto riguarda infine la sinistra la situazione è la seguente. Un minuto dopo la sconfitta della coalizione al balottaggio i partiti che avevano aderito al progetto unitario di Sinistra per Paderno Dugnano, SEL, PRC, e PdCI si sono sfilati uno dopo l'altro dichiarando chiusa l'esperienza, ma la Lista civica non ha alcuna intenzione di rinunciare a giocare la sua partita che non è finita e intende andare avanti senza di loro.
Una parte dei suoi candidati, quelli autonomi dai partiti, hanno infatti deciso di realizzare il progetto basato sul programma che è stato votato da 645 elettori e di continuare a perseguire la costruzione di un soggetto civico unitario della sinistra padernese, aperto a tutti coloro che vi si riconoscono.

La scelta non è quella di fare un partitino, ma di dar vita a un centro di iniziativa politica che mantenga in campo, in uno scenario dominato da un'insostenibile tendenza centrista, gli ideali e le ragioni della sinistra. Senza la sinistra Paderno Dugnano resterà immobile per altri cinque anni e questo non ce lo possiamo proprio permettere.

2 commenti:

Staffetta Nerazzurra ha detto...

Carlo, ho letto con attenzione il tuo post e condivido la tua analisi in merito allo spostamento al centro del Consiglio Comunale. Credo che nell'ambito del centrodestra sia stata anche un'operazione voluta.
Tra l'altro a mio avviso fa anche gioco ad Alparone non definire il proprio rapporto con Forza Italia. Sai, per le prossime tornate elettorali Forza Italia potrebbe tornare utile.
A mio avviso per il Pd queste elezioni hanno rappresentato il classico pettine al quale sono arrivati i nodi dei dissidi interni degli ultimi anni e credo che quel partito abbia necessità di un forte cambio di passo al quale tutti coloro che sono di "sinistra", anche se non iscritti al Pd, devono guardare con forte attenzione.
Per quanto concerne invece il campo della sinistra son d'accordo con te quando dici che c'è necessità di politiche di sinistra che riescano a far decollare un progetto di città che rimetta al centro la persona, con i suoi bisogni, le sue necessità, i suoi interessi. Per far questo sarebbe stato meglio avere un rappresentante della sinistra in consiglio comunale. Purtroppo però la Sinistra per Paderno Dugnano ha fallito in questo obiettivo perchè non è riuscita nel compito di attrarre verso il suo progetto una parte più ampia di elettori.
Anche a Paderno, come nel resto del Paese, si sono manifestate tutte le difficoltà del mettere assieme due tipi di sinistra: quella che mira alla governabilità e quella che invece vuole rimanere minoritaria e di testimonianza. A Paderno è emerso questo.
In questi giorni il circolo cittadino di SEL, del quale faccio parte, si sta riunendo per cercare di dare una prospettiva di politica cittadina diversa rispetto a quella vista in questi anni.
Lo si sta cercando di fare coinvolgendo gli iscritti ed anche chi iscritto non lo è e proprio per questo ritengo che quell'idea che sottintendeva al progetto di Sinistra per Paderno Dugnano possa avere gambe più forti per poter camminare se portata avanti da un partito, che con tutti i suoi limiti e le sue difficoltà, strutturato come Sel.

Pietro Occhiuto

carlo arcari ha detto...

Caro Pietro, tu hai fatto una scelta di partito, io e altri di Sinistra per Paderno Dugnano crediamo invece, oggi come ieri, che la sinistra per rinnovarsi e ritrovare la strada dell'unità abbia bisogno di ben altro che un partito. C'è bisogno di idee nuove e di progetti che siano il frutto di una forte immersione della politica nella società e nei suoi bisogni. Per questo la nostra Lista continuerà ad esistere come centro promotore di iniziative politiche rivolte a tutta la città. L'unità con le altre forze di sinistra esistenti a Paderno Dugnano, SEL, PRC, PdCI e altre, potrà avvenire solo sulle iniziative e le lotte che porteremo avanti insieme per il bene comune. Noi abbiamo un programma amministrativo che abbiamo presentato alla città quattro mesi fa. Il nostro impegno sarà cercare di svilupparne l'agenda fuori e dentro il Consiglio Comunale.