sabato 1 febbraio 2014

Rho-Monza: padernesi boni viri, governo mala bestia

La partita infinita della Rho-Monza è giunta ai tempi supplementari, ma andrà giocata fino in fondo mettendo in campo tutto il meglio che la squadra dei cittadini può esprimere.
Serravalle, la sua arrogante e tetragona sicurezza e i suoi tifosi nelle istituzioni locali urlano più forte che mai, ma i loro slogan ripetuti con tracotanza lasciano ormai intravedere il timore di una sconfitta che potrebbe venire fischiata dall'arbitro Expo il quale ha già espresso forti dubbi sulla loro condotta di gioco ed è tentato di estrarre il cartellino rosso.
Ieri sera all'assemblea dello Splendor convocata dal Comitato per l'interramento, i padernesi hanno appreso di non essere alle corde. Nonostante il governo abbia deciso di andare avanti dando fiducia a Serravalle e avallando le sue affermazioni, la partita è tutta da giocare perché a non credere più all'inaffidale progetto della società autostradale milanese è proprio il responsabile infrastrutture di Expo, Antonio Acerbo, che ricopre le funzioni di garanzia e controllo dell’andamento delle opere essenziali e delle opere connesse che sono oggetto del Tavolo Lombardia.
Egli ha infatti espresso con chiarezza tutti i suoi dubbi nei confronti del "delirante" cronoprogramma secondo il quale Serravalle riuscirebbe a realizzare l'intera opera in 400 giorni lavorando giorno e notte a partire da fine febbraio, e ha chiesto all'azienda "un piano B", cioè una soluzione alternativa che garantisca l'inizio di Expo senza venire bloccati da un cantiere aperto. E questo "piano B" gli è stato prontamente fornito al tavolo tecnico, ancora una volta dai padernesi.
Il piano redatto dall'ing. Calcinati, già coautore del progetto di riqualificazione con interramento fatto proprio dai cinque Comuni attraversati dal tracciato, consiste nel raddoppio dei due svincoli tra la Rho-Monza e la Milano-Meda e tra la Milano-Meda e la Tangenziale Nord, e nella creazione di una terza corsia nei due sensi di marcia che permetterebbe, usufruendo dei manufatti esistenti, di alleviare le code fino a dopo la manifestazione nel 2015.
La partita, insomma, continua serrata e il Comitato ha confermato l'intenzione di presentare (con il sostegno economico dei cittadini: 20mila euro) un ricorso al TAR contro il progetto Serravalle, che si affiancherà a quello che verrà presentato dal Comune di Paderno Dugnano, il quale per bocca del Sindaco ha lasciato intendere che, dovessero mai aprirsi i cantieri, farà di tutto legalmente per rallentarne l'attività facendola monitorare strettamente da Polizia Locale, ASL e Arpa. Un modo per convincere anche Serravalle che se pretende di imporre con la forza la sua volontà alla nostra città non riuscirà a portare a termine l'opera in tempo.
Ieri sera all'assemblea hanno partecipato circa 200 persone, il sindaco e il vicesindaco, gli onorevoli Casati (PD) e De Rosa (M5S) tristemente famoso per i suoi insulti sessisti contro le parlamentari del Partito Democratico alla Camera.
La cosa che più colpiva osservando il comportamento dell'assemblea era la netta differenza tra la grande qualità civica e professionale espressa dai cittadini e l'atteggiamento estraneo, nemico, per non dire altro, delle istituzioni nazionali, l'impotenza della politica divisa tra chi cerca senza riuscirci di difendere le ragioni dei cittadini e della democrazia e chi incapace di far altro strilla e insulta tutto e tutti senza cavare un ragno dal buco.
Mentre ascoltavo la relazione dell'architetto Allegro sui ben tre progetti di riqualificazione della Rho-Monza realizzati da lui per conto del Comitato per l'Interramento in cinque anni di lavoro a favore del bene comune, la relazione dell'ingegner Porati sui dati epidemiologici e gli effetti dell'inquinamento da traffico sulla salute delle persone e anche la ricerca sul deprezzamento del valore degli immobili nella zona Sud di Paderno presentata pro bono da un operatore immobiliare del Gruppo Tecnocasa, non potevo fare a meno di ammirare le virtù civiche dei miei concittadini, boni viri, e disprezzare il governo, mala bestia. Una mala bestia che non governa perché non ci vuole rappresentare. 
L'altra cosa evidente emersa ieri sera con grande chiarezza è che a governare la vicenda Rho-Monza non sono il Consiglio comunale di cinque città, il Consiglio provinciale di Milano, il Consiglio regionale della Lombardia e nemmeno il Ministro dell'Ambiente che chiedono di realizzare un'autostrada "sostenibile", ma Serravalle e il gruppo di potere economico pubblico-privato che la sostiene deciso a imporre i suoi interessi passando sopra alla volontà di milioni di cittadini lombardi, milanesi e del Nord Milano, rappresentati dagli enti locali.
E questo rivela lo stato pericoloso prima ancora che inaccettabile in cui versa la nostra fragilissima democrazia e fa apparire i padernesi come uomini forti, belli e magnanimi difensori del bene pubblico di fronte a orchi velenosi e ributtanti nemici dell'umanità.

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