mercoledì 8 gennaio 2014

Inquinamento: i miasmi di Paderno ancora in evidenza sul Corriere

Il Corriere della Sera ha dedicato ancora oggi quasi un'intera pagina (pag. 6) dell'inserto milanese al pesante inquinamento dell'aria a Paderno Dugnano. Un servizio ampio e documentato, articolato su due pezzi, realizzato ieri pomeriggio dalla coppia di giornalisti, Paola D'Amico (al desk) e Ferdinando Baron (sul campo) e illustrato con un servizio fotografico dedicato ai cittadini inquinati.
Il primo articolo riporta le testimonianze dei padernesi mentre il secondo fa il punto della situazione sul fronte istituzionale con le diverse iniziative (mozioni, interrogazioni, tavoli tecnici, ecc) di Comune, Provincia e Regione. Il titolo a tutta pagina del servizio dice: "Ultimatum del Comune: via le ceneri da Paderno" e nel sommario si legge: "Convocato un tavolo tecnico. Asl: i cittadini non restino esposti alle esalazioni di ammoniaca".
Il tema della salute è sollevato nella prima parte dell'articolo di Paola D'Amico. Il Sindaco Alparone nega l'emergenza sanitaria, ma chiede "un monitoraggio stretto del sito". Dalla Asl gli esperti precisano "I cittadini non devono assolutamente rimanere esposti alle esalazioni di ammoniaca". Insomma non c'è emergenza, ma non bisogna esporsi alla nube di ammoniaca che evidentemente è tossica dal momento che è bene non respirarla.
L'ambiguità delle istituzioni continua, da un lato si denuncia l'inquinamento, ma nessuno vuole ammettere che è nocivo per la salute dei cittadini. Anche i farmacisti che rappresentano  il presidio sanitario "di vicinato" nei due quartieri inquinati dalla nube di gas sono cauti nell'esprimere un parere. Luisa Ferraresi della Farmacia Sant'Andrea di via Tripoli al Villaggio Ambrosiano ammette che nell'ultimo mese ci sono state diverse richieste di aerosol a base di cortisonici, ma non segnala un picco anomalo rispetto alla normale domanda di stagione. "Abbiamo nel quartiere molti bambini e adulti asmatici, ma  non posso dire se i loro disturbi siano stati aggravati dalle condizioni dell'aria. E' certo che la puzza e il disagio ci sono e sono forti. I miasmi si sentono anche qui in farmacia". 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Buonasera,
Le vicende legate alla leganti naturali e alla rho-monza inducono a pensare male e direi che ne abbiamo ben donde. Siamo sicuri che non vi sia l'intenzione, incofessabile, di trasformare una porzione significativa di Paderno Dugnano in zona industriale-commerciale? Qual'è la reale consistenza dell'indotto conseguente alla Rho Monza? Non parliamo solo dei 300 milioni per la realizzazione dell'opera. Quante aziende e centri commerciali si stanno fregando in questo momento le mani? Quali accordi sono già stati presi? Quanti contributi ( per utilizzare un eufemismo ) sono già stati versati alle parti interessate? Perchè il silenzio, inspiegabile, della pubblica amministrazione? Vi sono strani giri, diverse figure si muovono intorno a questi progetti. Purtroppo la salute dei cittadini, diritto fondamentale sancito dalla costituzione, viene sacrificata agli interessi dei soliti noti. "Scopriremo solo vivendo" quante tangenti sono già state o saranno versate, quando vi saranno ( e sono convinto che vi saranno ) le prime azioni giudiziarie. Ma non avranno facilmente partita vinta! C'è in gioco la salute di migliaia di cittadini, tra cui centinaia di minori!

Anonimo ha detto...

Sì, confermo la tua impressione. Paderno Dugnano viene vista come una cittadina a vocazione industriale, espressione usata da De Nicola, ma condivisa tacitamente (e forse per questo in maniera ancora più pericolosa) anche da una larga parte di rappresentanti politici locali.
I centri commerciali che tu hai citato, tanto per fare un esempio di recente attualità (Ikea) vanno esattamente e pericolosamente in questa direzione, favorendone la "vocazione industriale".
Per quanti accordi siano stati presi o intenzioni malevole vi siano, tutto dipende dalla capacità dei cittadini di proteggere il proprio territorio in modo e con azioni efficaci. Tanto per fare capire che le danze sono finite.
Se invece ci limitiamo alla protesta via mail, ad invocare la magistratura e ad aspettare la discesa dello spirito santo, senza noi fare le necessarie azioni legali, stiamo belli freschi.
Ed un pò ce lo meritiamo.
E le danze continueranno....
andrea
PS Considero molto sensata la proposta di Gianni Rubagotti di coinvolgere nelle responsabilità l'ARPA, anche se ritengo più utile un esposto alla raccolta firme.

carlo arcari ha detto...

cari amici, parliamo di queste cose con più realismo.
1) Paderno Dugnano ha 47mila abitanti. Non è una cittadina perché ha le dimensione di Mantova che è capoluogo di una vasta provincia.
2) la vocazione produttiva della città è di vecchia data. La sua deindustrializzazione è molto recente e potrebbe conoscere a breve (a mio avviso sarebbe auspicabile) una inversione di tendenza sostituendo le vecchie imprese industriali con altre basate su nuove tecnologie. 3) non condivido la vostra visione autostradale del futuro sviluppo della città. Internet ha smaterializzato la produzione e i trasporti di merce non sono più centrali come nei decenni passati nei processi industriali.

Anonimo ha detto...

1 - sicuramente ci sono città che non si possono paragonare lontanamente a Paderno. La numerosità della popolazione è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per il titolo di città;
2 - la vocazione produttiva è una cosa diversa dalla vocazione industriale che altri vorrebbero e che stanno tentando di imprimere a Paderno;
3 - il problema non è la mia/nostra visione autostradale (che non ho nemmeno accennato), ma la visione e l'intento di chi è deputato a decidere;la logica tuttora dominante è ancorata, o meglio dire fossilizzata, a vecchi standard.
Mi sembra superfluo fare degli esempi.
andrea