domenica 12 gennaio 2014

Inquinamento: un'amministrazione poco trasparente non è credibile

Il comportamento del Sindaco di Paderno Dugnano che emerge dalle sue interviste alla stampa nelle quali dice molte cose alle quali non corrispondono fatti (atti, delibere, comunicati ufficiali, ecc), e non dice altre cose relative ad atti compiuti quasi clandestinamente, è coerente con quello ondivago e ambiguo al quale ci ha abituati dal 2009 a oggi.
Alparone non ha mai annunciato azioni di autotutela della sua amministrazione coinvolta nell'inquinamento della Leganti Naturali, ma veniamo a sapere informalmente via twitter dal Comando della Polizia Locale, che quest'ultima ha inviato alla magistratura milanese i rapporti delle sue ispezioni per valutare le violazioni delle norme e i reati ambientali eventualmente commessi dall'azienda.
Il sindaco attualmente non sa ancora quante scorie e cosa siano realmente quelle stoccate nel bunker dell'azienda e non conosce con precisione la natura dei gas emessi nell'aria, ma accusa i cittadini che protestano e denunciano l'inquinamento di "continuare a fare allarmismo".
Il sindaco si comporta in modo poco responsabile quando delega di fatto all'azienda inquinatrice la soluzione del problema e pretende di essere l'unico controllore e garante della soluzione adottata dall'impresa. Egli continua a definire l'inquinamento "molestie olfattive ", un tentativo evidente di minimizzare l'emergenza e ridurla a semplice fastidio per sostenere la sua scelta di far respirare ai cittadini i miasmi ancora per un mese e oltre dal momento che nessuno assicura la cessazione delle emissioni entro la metà di febbraio.
Mi sembra sia venuto il momento di dire con forza a Marco Alparone che è ora di smetterla di fare il furbo, non parlare di pericoli per la salute né di inquinamento, ma cautelarsi inviando alla Magistratura i verbali della Polizia Locale.
Il Sindaco deve cominciare in modo trasparente a fare gli interessi dei padernesi, non quelli della Leganti Naturali, azienda ormai screditata quanto meno sul piano tecnico (se è in buona fede), alla quale non si può delegare la ricerca di una soluzione al disastro da lei combinato. Non è credibile. 
Tantomeno può continuare a nascondersi dietro le rassicurazioni della Regione, un ente che ha autorizzato ad operare un impianto "sperimentale", funzionante solo sulla carta come si è visto, senza sottoporlo a doverosa Valutazione di Impatto Ambientale.
La questione della rimozione delle scorie infine. Anche se le analisi delle ceneri stoccate (che finora non sono state fatte) dovessero confermare la loro natura non pericolosa per la salute, l'allontanamento delle ceneri da Paderno deve venire prevista come soluzione doverosa nel caso l'azienda entro i termini dichiarati (metà febbraio) non avrà eliminato in modo certificato ogni tipo di inquinamento.

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