Il comportamento del Sindaco di Paderno
Dugnano che emerge dalle sue interviste alla stampa nelle quali dice
molte cose alle quali non corrispondono fatti (atti, delibere,
comunicati ufficiali, ecc), e non dice altre cose relative ad atti
compiuti quasi clandestinamente,
è coerente con quello ondivago e ambiguo al quale ci ha abituati dal
2009 a oggi.
Alparone non ha mai annunciato azioni
di autotutela della sua amministrazione coinvolta nell'inquinamento
della Leganti Naturali, ma veniamo a sapere informalmente via twitter
dal Comando della Polizia Locale, che quest'ultima ha inviato alla
magistratura milanese i rapporti delle sue ispezioni per valutare le
violazioni delle norme e i reati ambientali eventualmente commessi
dall'azienda.
Il sindaco attualmente non sa ancora quante scorie e
cosa siano realmente quelle stoccate nel bunker dell'azienda e non conosce con precisione la
natura dei gas emessi nell'aria, ma accusa i cittadini che protestano e denunciano l'inquinamento di "continuare a fare allarmismo".
Il sindaco si comporta in modo poco responsabile quando delega di fatto all'azienda
inquinatrice la soluzione del problema e pretende di essere l'unico
controllore e garante della soluzione adottata dall'impresa. Egli continua a definire
l'inquinamento "molestie olfattive ", un tentativo evidente
di minimizzare l'emergenza e ridurla a semplice fastidio per
sostenere la sua scelta di far respirare ai cittadini
i miasmi ancora per un mese e oltre dal momento che nessuno assicura
la cessazione delle emissioni entro la metà di febbraio.
Mi sembra sia venuto il momento di dire
con forza a Marco Alparone che è ora di smetterla di fare il furbo,
non parlare di pericoli per la salute né di inquinamento, ma
cautelarsi inviando alla Magistratura i verbali della Polizia Locale.
Il Sindaco deve cominciare in modo trasparente a fare gli
interessi dei padernesi, non quelli della Leganti Naturali, azienda
ormai screditata quanto meno sul piano tecnico (se è in buona fede),
alla quale non si può delegare la ricerca di una soluzione al disastro da lei combinato. Non è credibile.
Tantomeno può continuare a nascondersi
dietro le rassicurazioni della Regione, un ente che ha autorizzato ad
operare un impianto "sperimentale", funzionante solo sulla
carta come si è visto, senza sottoporlo a doverosa Valutazione di
Impatto Ambientale.
La questione della rimozione delle scorie infine. Anche
se le analisi delle ceneri stoccate (che finora non sono state fatte)
dovessero confermare la loro natura non pericolosa per la salute, l'allontanamento delle ceneri da Paderno deve venire prevista come soluzione doverosa nel caso l'azienda entro
i termini dichiarati (metà febbraio) non avrà eliminato in modo
certificato ogni tipo di inquinamento.
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