giovedì 12 dicembre 2013

Renzi e le sue pitonesse alla prova dei salotti TV

Il neo segretario del Partito Democratico è giustamente sulla cresta dell'onda. Nonostante i forconi che hanno conquistato le prime pagine sfrattandolo dalle posizioni in apertura su molti quotidiani, gli occhi di tutti gli osservatori politici sono puntati su di lui. Che farà, dopo tante parole, da dove comincerà a segnare il solco del suo cammino dentro il PD e le istituzioni?
E' il suo momento, "comanda lui" ,come ha affermato più volte da domenica sera (e come hanno ricordato i renziani padernesi alla sinistra di Cuperlo), tocca a lui fare le prime scelte e indicare la direzione di marcia della sua politica. Il momento è dunque magico, ma c'è già chi guarda alle mosse del sindaco di Firenze divenuto leader nazionale, con improvviso disincanto e avanza qualche dubbio sulla reale forza e lunghezza della sua onda.
Aldo Grasso, mass mediologo che tiene sul Corriere della Sera una seguita rubrica sulle televisioni e sui personaggi che si muovono nel mondo televisivo ha inquadrato nel suo mirino il fenomeno del renzismo, in particolare la sua quota rosa che in questi giorni ha cominciato ad affollare i salotti mediatici più seguiti. Ieri ha segnalato la misera figura fatta dalla nuova responsabile Giustizia della segreteria renziana, Alessia Morani nella trasmissione di Lilli Gruber su La 7.
L'avvocato marchigiano, uscita dal vivaio della Sinistra Giovanile, con alle spalle una lunga carriera di amministratore locale nella sua provincia, eletta alla Camera nel 2013 e membro della Commissione Giustizia, è stata annullata dalle smorfie del filosofo Cacciari che, in collegamento da Venezia, esprimeva con una mimica facciale inequivocabile il suo pensiero sulle banalità ripetute a pappagallo dall'esponente di primo piano del nuovo corso PD. 
Di fronte alla faccia del filosofo "Che sbuffa, storce la bocca, si gratta la barba, si spazientisce, bofonchia, mostra insofferenza, strabuzza gli occhi, mugugna - ha scritto Grasso nella sua rubrica -. la povera Morani sembrava una studentessa agli esami di maturità, intimidita dallo sguardo severo del professore".
Ancora più severo il videocommento di oggi relativo alla partecipazione di Maria Elena Boschi, alla trasmissione "Porta a porta". Nel salotto dei salotti gestito dal gran ciambellano Bruno Vespa, la "regina della Leopolda", che i giornali definiscono "la pitonessa di Renzi" o "la giaguara" per via delle scarpe leopardate, che oggi su La Nazione ha affermato perentoria "Roma non mi avrà", si è sciolta felice nella spirale vischiosa del "ziolettismo" romano che più romano non si può. Altro che rottamazione. Se questi sono i primi passi in cosa consisterà mai il cambiamento epocale promesso da Gianburrasca?

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