venerdì 6 dicembre 2013

Massetti, perché scelgo Cuperlo.

Ricevo da Gianfranco Massetti questa riflessione sulla sua scelta di voto alle elezioni primarie del PD di domenica prossima.

Domenica 8 dicembre gli elettori e gli iscritti al PD sono chiamati alle primarie per eleggere il segretario del Partito Democratico.

Questo è il punto. Non siamo chiamati al voto per scegliere un leader indiscusso e indiscutibile e nemmeno un mago con la bacchetta magica. Sappiamo quanto è difficile cambiare questo Paese e quanta energia e forza servano per cambiarlo davvero.
Ci vuole una persona che si metta al servizio del partito e del paese e non uno che pensi che il partito e il paese debbano essere le sue occasioni. Serve una persona che sappia fare squadra, che unisca le differenze, che faciliti una coalizione di forze di centrosinistra per vincere le prossime elezioni politiche.
Un progetto concreto di cambiamento, non solo un’idea vaga e indefinita. Questo si può ottenere facendo a meno della partecipazione attiva dei cittadini? Pensando i partiti come a comitati elettorali che si ritrovano ogni cinque anni? Dimenticando la natura parlamentare e non presidenziale della Repubblica? Io ho dei dubbi. In questi anni anche la sinistra e il centrosinistra non hanno saputo cambiare il paese? E’ vero. In parte anche perché sono mancati gli esempi ,come diceva Vittorio Foa.
Buoni esempi. Per questo bisogna fare sul serio cominciando dai privilegi: dimezzare i parlamentari, dimezzare i loro stipendi (anche nelle regioni),eliminare i doppi e tripli incarichi, doppi e tripli stipendi e doppie e triple pensioni. Nel partito, nello Stato e nelle Istituzioni. Come fa una persona a fare bene il sindaco di una grande città, il segretario del più grande partito italiano e curare gli interessi dell’intero paese, in Italia, in Europa e nel mondo, presumibilmente da parlamentare ? Quale esempio rimanda?
Bisognerà mettere mano alle ingiustizie che vi sono nel mondo dell’economia, della finanza, del lavoro, delle libere professioni. Rimettere al centro i diritti civili, i diritti del lavoro, quelli sociali. Offrire pari opportunità di genere e di generazione, rifare lo Stato..
E questa opera gigantesca di riforma può essere affidata ad un uomo solo o non è meglio invece confidare in una Comunità di uomini e donne ( un nuovo PD) ben radicata nel suo popolo che si fa carico di un di cambiamento in direzione di più democrazia, più giustizia sociale e più solidarietà?
“Ci vuole ottimismo…facciamoli sognare.. i migliori ce la fanno…non parliamo della disperazione e della sofferenza.. delle ingiustizie..”. E’ un film che abbiamo già visto.
Il cambiamento, lo diceva anche Tomasi di Lampedusa, non è quello che appare evidente  in superficie. A volte bisogna essere più attenti e più profondi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Da non PD,devo dire bravo Massetti,bell'intervento,chiaro,logico,conciso.Complimenti.
pierino favrin