mercoledì 6 novembre 2013

Rho-Monza: 10 giorni per fermare il "mostro" con email e pentole

I padernesi hanno dieci giorni di tempo per fermare la Rho-Monza. Questa è la posta in gioco e  il Comitato per l'Interramento chiama tutti i cittadini alla massima mobilitazione, a partire da questa sera per ribadire ai decisori la loro volontà: "no al mostro a 14 corsie". 
Alla riunione del Tavolo Expo Lombardia di lunedì scorso, a cui hanno partecipato i ministri Maurizio Lupi e Andrea Orlando oltre al sottosegretario Maurizio Martina, l'assenza dei pareri del ministero dell'Ambiente sulle mitigazioni ambientali (interramento) richieste dai cittadini, ha posto un ostacolo difficile da superare per dare sul via all'autostrada. "O il parere del ministero arriva entro la fine della prossima settimana in tempo utile per cominciare i lavori, altrimenti al Tavolo Lombardia considereremo il parere del ministero negativo e l'opera non si farà". Ha dichiarato il presidente lombardo Maroni.
Insomma, il ministro Orlando non ha firmato il decreto di Valutazione di Impatto Ambientale e questo blocca il progetto Serravalle che se non verrà approvato definitivamente entro dieci giorni salterà e verrà rimandato a dopo l'Expo. 
L'obiettivo perseguito dai padernesi in cinque anni di lotte è dunque a portata di mano. Siamo alla battaglia finale e il Comitato ha indetto per questa sera alle 21 nel piazzale dell'Unes una manifestazione di protesta a colpi di pentole e fischietti. La mobilitazione andrà avanti ogni sera ad oltranza fino a che il Tavolo Lombardia non rinuncerà al suo "mostro".
Ma le pentole da sole non basteranno. Dal momento che la decisione è nelle mani del ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, è necessario far giungere l'eco dello spentolamento locale fino a Roma, nelle stanze del Ministero. Come? Mobilitando i parlamentari del territorio e bombardando il ministro di email identiche a quelle già inviate il 2 ottobre. Di seguito il testo:
 
Alla cortese attenzione di:
Onorevole Ministro Andrea Orlando
 
Mi chiamo........ e sono un cittadino di Paderno Dugnano, città di quasi 50.000 abitanti in provincia di Milano.
Come senz'altro saprà, la mia Città è interessata dal progetto di riqualificazione della superstrada SP46 Rho-Monza che porterà, per un lungo tratto, all'affiancamento con la superstrada SS36 Milano-Meda.
Un'opera che porterà, in quel tratto, a quattordici le corsie totali, la maggior parte in rilevato, in una zona densamente abitata, a pochi metri da palazzi, scuole, un centro pediatrico; con un impatto ambientale devastante.

Il progetto ci fu presentato dalla Provincia di Milano nel 2008 e da subito ne evidenziammo le criticità e ne richiedemmo l'interramento in unanime accordo fra comitati di cittadini, amministrazione locale e forze politiche di maggioranza e di opposizione.
In tutti questi anni abbiamo seguito l'intero iter di approvazione, con osservazioni alla VIA, con incontri tecnici e politici, con manifestazioni popolari di dissenso che hanno coinvolto tutti i comuni interessati dall'opera: Paderno Dugnano, Cormano, Novate Milanese, Bollate e Baranzate. Ne abbiamo evidenziato in tutti i modi l'impatto sulla salute, il rumore, il danno ambientale.
Ci è stato contestata l'impossibilità di interrare l'opera a causa dei fiumi e della falda acquifera, alle nostre rimostranze ci è stato risposto che con l'interramento il costo sarebbe aumentato in modo esponenziale e che c'erano solo due "talpe" al mondo in grado di farlo: dopo solo il “muro di gomma” dei tecnici e poche rettifiche marginali se non  - recentissimamente - l'ulteriore finanziamento di 55 milioni del Governo insufficiente, a detta loro, per l'interramento.
Vorrei essere chiaro, la nostra non è una posizione NIMBY: noi NON SIAMO contro la riqualificazione, alcuni architetti e ingegneri volontari sono arrivati a proporre un progetto alternativo di minore impatto che dimostra la fattibilità dell'opera costruita in un altro modo.
Fra tutte le nuove infrastrutture lombarde, la riqualificazione della Rho-Monza è l'opera, al Km, meno costosa, credo anche la più breve, ma afferisce in una zona molto popolata, con tanti problemi ambientali ancora irrisolti: bonifiche, fabbriche a rischio ambientale rilevante, un inceneritore. Ma anche eccellenze come parchi, aree verdi, zone umide che in tutti questi anni si è cercato, con fatica, di salvaguardare.Ci sono state prese di posizione, anche all'unanimità, del Consiglio Regionale Lombardo e del Consiglio Provinciale di Milano (l'ultima a maggioranza la scorsa settimana) ma i rispettivi organi di governo hanno continuato ad avvallare l'opera fino alla decisione, lunedì scorso, di dire si ma chiedere l'ultima parola alla Conferenza Stato-Regioni - quindi a Voi - domani 3 ottobre.
Oggi l'urgenza sembra sia terminare per Expo 2015, ma questo sarà impossibile, non è mai stato presentato neppure il crono-programma. Vi preghiamo: stralciate l'intervento almeno a Paderno Dugnano e fatela riprogettare interrata.
I parlamentari eletti nel nostro territorio conoscono la storia, potete interpellarli.
E magari spiegateci chi decide in Italia, perché se il parere degli amministratori locali, degli organi elettivi di Controllo Regionali e Provinciali, dei comitati e dei cittadini, forse anche dei Ministri non conta, allora temo che oltre al problema sanitario, al problema ambientale, all'impatto architettonico l'opera, portata avanti in questo modo, denuncia un altro grave problema: l'assenza di democrazia e di giustizia.
 Grazie per l'attenzione
 
Di seguito gli indirizzi ai quali inviare le e-mail: URP@minambiente.it; orlando_a@camera.it

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