mercoledì 13 novembre 2013

Primarie PD: la posta in gioco

Si riunirà stasera a Cassina Amata, alle ore 21, nella sede del PD, il Comitato padernese per Gianni Cuperlo. Promotore del Comitato che sosterrà alle elezioni primarie il candidato triestino della sinistra PD alla segreteria nazionale del partito è Gianfranco Massetti.
La posta in gioco di queste primarie non è solo la scelta del segretario nazionale perché dall'esito di questa elezione dipenderanno molte delle cose che accadranno in campo politico a Paderno Dugnano da qui al maggio 2014.
Lo scenario dentro al PD è radicalmente cambiato. Il partito padernese che alle primarie di dicembre 2012 aveva dato vita solo al Comitato Bersani, oggi si presenta diviso in tre "correnti": i renziani, che come tali a Paderno non esistevano fino a quando Ezio Casati, non è salito sul carro del rottamatore, i civatiani, che vedono schierato il segretario Oscar Figus, i cuperliani che fanno capo a Gianfranco Massetti.
Visto il peso delle forze in campo, dalle primarie degli iscritti che si terranno prima del previsto, il 17 novembre, uscirà inevitabilmente un partito molto diverso da quello che abbiamo conosciuto finora. La vittoria dei renziani non è scontata, ma la divisione della sinistra a sostegno di due candidati concorrenti oggettivamente la favorisce. Se vincerà Renzi a livello nazionale e la corrente di Casati prevarrà a livello locale, questa prenderà in mano il partito e lo guiderà alle elezioni amministrative decidendo strategia e soprattutto candidature.
La posta in gioco di queste primarie è dunque il candidato sindaco che il centro sinistra porterà alle elezioni comunali del 2014, la composizione della sua squadra e il programma politico che presenterà ai cittadini. Dovesse vincere la fazione renziana rappresentata a livello locale dalle consigliere comunali, Caniato, Colnago e Scorta, dalla new entry Cozzi e dai "giovani" Saita e Maestri, il PD non farà alleanze a sinistra, ma cercherà di farne di altro segno e in altre direzioni lasciando scoperto a sinistra un grande spazio nel quale si muoverà indisturbato il Movimento 5 Stelle.
Ma se così sarà, molti iscritti ed elettori democratici non si riconosceranno in questa scelta e difficilmente un centrosinistra che non parla a sinistra, diviso e abbandonato dai delusi, potrà farcela a rimanere unito e riconquistare la guida della città.

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