Si riunirà stasera a Cassina Amata,
alle ore 21, nella sede del PD, il Comitato padernese per Gianni
Cuperlo. Promotore del Comitato che sosterrà alle elezioni primarie
il candidato triestino della sinistra PD alla segreteria nazionale
del partito è Gianfranco Massetti.
La posta in gioco di queste primarie
non è solo la scelta del segretario nazionale perché dall'esito di
questa elezione dipenderanno molte delle cose che accadranno in campo
politico a Paderno Dugnano da qui al maggio 2014.
Lo scenario dentro al PD è radicalmente cambiato.
Il partito padernese che alle primarie di dicembre 2012 aveva dato
vita solo al Comitato Bersani, oggi si presenta diviso in tre
"correnti": i renziani, che come tali a Paderno non
esistevano fino a quando Ezio Casati, non è salito sul carro del rottamatore, i civatiani, che vedono
schierato il segretario Oscar Figus, i cuperliani che fanno capo a
Gianfranco Massetti.
Visto il peso delle forze in campo,
dalle primarie degli iscritti che si terranno prima del previsto, il
17 novembre, uscirà inevitabilmente un partito molto diverso da
quello che abbiamo conosciuto finora. La vittoria dei renziani non è
scontata, ma la divisione della sinistra a sostegno di due candidati
concorrenti oggettivamente la favorisce. Se vincerà Renzi a livello
nazionale e la corrente di Casati prevarrà a livello locale, questa
prenderà in mano il partito e lo guiderà alle elezioni
amministrative decidendo strategia e soprattutto candidature.
La posta in gioco di queste primarie è dunque il candidato sindaco che il centro sinistra porterà alle
elezioni comunali del 2014, la composizione della sua squadra e il
programma politico che presenterà ai cittadini. Dovesse vincere la
fazione renziana rappresentata a livello locale dalle consigliere
comunali, Caniato, Colnago e Scorta, dalla new entry Cozzi e dai
"giovani" Saita e Maestri, il PD non farà alleanze a
sinistra, ma cercherà di farne di altro segno e in altre direzioni
lasciando scoperto a sinistra un grande spazio nel quale si muoverà indisturbato
il Movimento 5 Stelle.
Ma se così sarà, molti iscritti ed elettori
democratici non si riconosceranno in questa scelta e
difficilmente un centrosinistra che non parla a sinistra, diviso e abbandonato dai delusi,
potrà farcela a rimanere unito e riconquistare la guida della città.
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