domenica 20 ottobre 2013

Rho-Monza: Serravalle non ha i soldi per costruirla

Tra le cose che mancavano al nuovo progetto Rho-Monza presentato da Serravalle alla Conferenza dei Servizi c'era oltre al cronoprogramma dell'opera, anche l'analisi dei costi di costruzione e dei finanziamenti necessari. Ed è proprio sul fronte dei finanziamenti mancanti che cominciano ad emergere i contorni di un buco.
Nella rassegna stampa dedicata alla Rho-Monza diffusa oggi dal promotore del Comitato per l'Interramento, Ferruccio Porati, si segnala un articolo de Il Sole-24 Ore che fa il punto sui problemi che afflggono i progetti delle nuove infrastrutture stradali collegate all'Expo.
"Pochi giorni fa, durante una riunione della cabina di regina regionale e comunale, sarebbero emersi nero su bianco tutti i nodi della Rho-Monza, opera considerata fondamentale per l'evento ma che rischia di rimanere al palo – si legge nell'articolo -. Il nodo non è costituito solo dalle resistenze della cittadinanza e dei comitati ambientalisti, ma anche dalla mancanza di risorse. La Rho-Monza dovrebbe essere realizzata dalla Serravalle, con un investimento pari a 200 milioni, a cui si aggiungono circa 55 milioni di contributi pubblici già garantiti dal Decreto del Fare. I 200 milioni della Serravalle devono però ancora essere reperiti: la società autostradale controllata dalla Provincia di Milano non ne dispone".
Il giornale di Confindustria rivela dunque quello che molti spospettavano da sempre: Serravalle pretende di costruire un'autostrada senza avere i soldi per farlo. E non sembra facile per la società di proprietà della Provincia di Milano riuscire a reperirli sul mercato. Sempre secondo il quotidiano economico il suo presidente, Marzio Agnoloni, dichiara di voler procedere all'emissione di un prestito obbligazionario da 300 milioni per finanziare Rho-Monza e Cassanese, ambedue necessarie all'Expo e la delibera per l'autorizzazione da parte della Provincia di Milano arriverà in Consiglio provinciale il 23 ottobre.
Il problema per Serravalle è che il prestito obbligazionario, che la società vuol lanciare basandosi sul report della società di rating Fitch che gli attribuisce una "Tripla B" (considerato "discreto"), è legato all'aumento di capitale di altri 300 milioni che Fitch ritiene "necessario" per non declassare Serravalle. "Il collocamento sul mercato del bond potrebbe dunque essere tutt'altro che facile. Anche perché le banche in questo momento non sembrano intenzionate a collaborare o finanziare con facilità la società guidata da Agnoloni" conclude il Sole -24 Ore.

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