giovedì 10 ottobre 2013

Le miserie del giornalismo locale

Giornalismo mestiere difficile per alcuni impossibile. Ho già scritto altre volte questa frase e la ripeto purtroppo quasi quotidianamente leggendo i giornali.
Per fortuna ci sono le eccezioni come quella del collega Domenico Quirico, inviato de La Stampa, sequestrato in Siria e liberato dopo mesi di prigionia e maltrattamenti, che stamattina in un intervista a Radio Popolare ci ha ricordato quella che è la vera mission del giornalista. Ha detto: "Per fare questo mestiere in modo onesto e utile c'è un solo modo: andare sul posto e stare tra le persone che vivono le storie che si vogliono raccontare". Quirico infatti per raccontare il dramma dell'immigrazione è andato in Tunisia, è salito su un barcone di disperati e ha fatto naufragio con loro davanti a Lampedusa, per fortuna senza subire danni.
Il vero giornalismo è questo, il resto è rumore di fondo, disinformazione, blob. Esempi ce ne sono fin troppi e per rimanere vicino a noi mi tocca ancora una volta (e me ne dispiace) segnalare un titolo de "Il Cittadino", un giornale che per quanto riguarda la cronaca di Paderno Dugnano, pur di fare un titolo ad effetto scrive spesso cose false o inesistenti.
Il 6 ottobre ha infatti pubblicato un articolo sul nuovo regolamento di Polizia Urbana che recava questo titolo: "Paderno Dugnano, ecco le, multe per le ragazze in minigonna". Un titolo totalmente privo di fondamento perché nessun regolamento vieta alle ragazze padernesi di indossare la minigonna. Basta leggere il testo comunale, molto discutibile e da criticare severamente per altri e più seri motivi, per rendersene conto. Il riferimento "all'abbigliamento succinto" da sanzionare infatti non è rivolto alle ragazze e non riguarda le minigonne, ma le vere e proprie nudità, cioè la mancanza di abbigliamento, esibite dalle prostitute stradali per attirare i clienti lungo la Comasina.
Nell'articolo naturalmente non si parla se non di striscio delle altre disposizioni, queste sì liberticide e reazionarie, contenute nel regolamento voluto dalla giunta di destra padernese. Sono quelle relative alla libertà di espressione e di comunicazione politica e sociale che dovrebbero interessare da vicino un giornalista: il divieto di volantinaggio e di esposizione anche all'interno di proprietà private di striscioni e manifesti, oltre al divieto generico di "raccogliere firme" per strada. 
Di queste cose il Cittadino non si cura, ma dell'inesistente stop alle minigonne delle "ragazze" invece sì. Un bel titolo val bene una bugia e una notizia falsa, soprattutto se riguarda qualcosa che allude al sesso (come insegnano le 5 "S" del buon titolista: sesso, sangue, soldi salute e sport) tira di più di quella vera. Con tanti saluti all'informazione corretta e completa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' peggio un titolista che fa parziale disinformazione o un popolo (quello padernese) che lo segue senza approfondire e bevendosi qualsiasi stupidaggine?

carlo arcari ha detto...

I lettori, caro anonimo, sono bombardati quotidianamente da migliaia di notizie, foto, film, post, commenti, e diventa difficile per loro riuscire ad "approfondire". Per questo il compito di un giornalista oggi, non è aumentare la confusione e il blob nel quale siamo immersi, ma ridurre l'inquinamento dando al suo lettore le notizie, non le bufale, nemmeno se sono divertenti.