domenica 25 agosto 2013

Ieri notte ad Arcore

Fuori dalla villa c'è il gippone dei CC di guardia. Un carabiniere chiede al collega seduto in auto – Che ore sono?
Le tre e mezza – risponde l'altro guardando l'orologio – tra un po' c'è il cambio.
Il primo sbadiglia e si gratta sotto il giubbotto antiproiettile - Che palle, ma anche quando lo sbatteranno fuori dal Senato ci toccherà fargli la guardia?
Dentro la villa, nel salone buio, Berlusconi in camicia nera col collo aperto guarda fuori dalle tende dei finestroni e pensa – Continuare a combattere o andarsene per sempre da questo Paese di comunisti?
Attraversa la sala e dice a voce alta – Resistere, resistere, resistere, sì, ma come? Chiuso qui dentro, in questa casa lugubre che già mi sembra una galera? Senza nemmeno un po' di bunga bunga? – sorride al ricordo delle ragazze che nel suo salotto ballavano e scherzavano per tirargli su il morale
Esce nel giardino illuminato dalla luna – Questa volta mi vogliono cancellare per sempre dalla politica e sono tutti contro di me. Anche nel partito c'è chi vorrebbe mettermi da parte. 
Cammina sul viale verso il parco – Ma io non voglio farmi sbatter fuori da quattro pezzenti invidiosi. I sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani è ancora con me – sospira e guarda il grande prato in fondo al quale c'è il suo mausoleo. La grande tomba costruita da Cascella, dove è già pronto il suo sarcofago di marmo e sono pronti anche i loculi per ospitare i suoi amici, la "gens berlusconiana". – I cattocomunisti, moralisti e illiberali mi invidiano tutto, la mia vita, i miei successi, i miei soldi, le mie aziende, le mie donne, le mie case -.
Arriva al mausoleo carico di simboli esoterici e massonici che biancheggia sotto la luna e scende nella cripta. - E' da 20 anni che sognano di farmi fuori come Al Capone, ma io non sono Al Capone e questa non è l'America del proibizionismo.
Entra nella prima sala e si ferma davanti alla sua tomba scolpita che guarda con ammirazione – Io non mollo, cosa credono. Gli lascio ancora una settimana di tempo a Letta e a Napolitano, poi apro il fuoco e scateno l'inferno. Prima vado in tv a sollevare il popolo, poi butto giù il governo, mi presento alle elezioni, le vinco alla grande e gli faccio vedere a questi mediocri chi sono, cribbio...
Si siede sul sarcofago. - Vinco alla grande? Mmm. E se invece non vinco? - Si alza e torna fuori - Posso sempre cambiare villa, ho appena finito di arredare quella di Antigua. Ma come faccio ad andarci senza passaporto? - torna verso la casa. – Forse sarebbe meglio trattare, mi dimetto da senatore e mi ritiro in cambio di precise garanzie. Cammina sull'erba umida - Quali garanzie? Di chi?
Se ne va meditabondo con le mani in tasca - Resistere o trattare, essere o non essere, morire o dormire... magari riuscissi a dormire.

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