venerdì 2 agosto 2013

Berlusconi condanna definitiva, il titolo è...

Rassegna stampa dedicata alla condanna definitiva del criminale Berlusconi che dovrà scontare una pena detentiva di un anno (tre sono stati graziosamente condonati) ai domiciliari nella villa Bunga Bunga o affidato ai Servizi Sociali, e verrà interdetto dai pubblici uffici con decadenza delle sue cariche pubbliche (Cavaliere del Lavoro, parlamentare, presidente, ecc) per un periodo da definire, minimo un anno, massimo tre anni.
L'uomo, come conferma anche la sentenza di terzo grado, è un colossale frodatore del fisco, un delinquente comune che ha frodato milioni di italiani. Vediamo come la stampa nazionale reagisce a questo incontrovertibile fatto. 
Cominciamo dai cerchiobottisti. Il Corriere titola a tutta pagina, Berlusconi condannato: ma resto in campo. Sulla stessa scelta, riaffermare cioè che il Cav non è politicamente morto, insistono altre testate quali Il Messaggero, Berlusconi condannato: resto, Il Mattino, Berlusconi condannato: resto in campo, La Stampa, Berlusconi condannato: non lascio.
I quotidiani del Cav invece titolano in modo molto più patetico. Il Giornale, Berlusconi. non è finita, mentre su Libero un San Silvio con l'aureola, ma con la faccia incazzata, afferma sicuro, Risorgerò: arrogante e blasfemo fino all'ultimo.
Il fronte opposto con diverse gradazioni ribadisce la sostanza dei fatti: Berlusconi, la condanna è definitiva ,titola La Repubblica, stesso titolo fa l'Avvenire, La condanna è definitiva, il Secolo XIX scrive, Condanna finale, L'Unità titola, Condannato, Il Manifesto, Cassato e Il Fatto Quotidiano, oggettivo, Condannato il delinquente. La Padania, infine, in perfetta solitudine si chiede E adesso? Pover'uomo verrebbe da chiosare ricordando il titolo di un famoso romanzo di Hans Fallada ambientato nella Germania alle soglie del nazismo. Ma non sarebbe giusto, la situazione come sempre in Italia, è sì drammatica, ma non seria. Per fortuna?

2 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Vedo in giro molti felici per la sua condanna.
Pensano di essersene liberati così dato che politicamente non ci sono riusciti.
Io penso invece che se Berlusconi passa anche solo un giorno in carcere le sue foto faranno il giro del mondo e dei media italiani facendo schizzare in alto i suoi voti.

Berlusconi si batte come ha fatto in casa sua (Milano) Pisapia e come è stato fatto con i referendum sul nucleare: cioè si batte con la politica. Ricordiamoci come era forte nel 2008 e il crollo dopo quei 2 voti.

Se fossi un iscritto del PD mi chiederei se è stata fatta chiarezza piena sul perché l'opportunità storica di metterlo politicamente fuori dai giochi è stata clamorosamente persa. Anche perché se sta arrivando fango sul partito del "condannato" non creda il partito che governa da più di un anno col PDL di far finta di nulla.

Anonimo ha detto...

ormai sulla vicenda c'è poco da dire: le sentenze definitive si accettano e si applicano; punto.
però nella ridda di commenti più o meno schierati sull'esito del processo mediaset, ce n'è uno che suona diverso; «La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge», dice il presidente Napolitano; che però subito dopo aggiunge: "Ritengo e auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l'esame, in Parlamento, dei problemi relativi all'amministrazione della giustizia". è una dichirazione che, rilasciata a commento di un processo dalla così marcata valenza politica, si presenta molto sibillina e si presta a delle interpretazioni anche di una notevole gravità, non trovate?

un cordiale saluto
andrea favrin