martedì 9 luglio 2013

Centrosinistra: le idee ci sono, ma le gambe?

Ieri su questo blog, a Massetti che poneva domande sul futuro al centrosinistra, rispondeva Rubagotti ricordando che i cittadini padernesi dai politici si aspettano finalmente delle risposte. 
L'ex sindaco PD osservava, correttamente a mio avviso, che non è la voce solitaria che grida nel deserto quella che può dare risposte, ma qualcosa di più delle domande in questa fase è possibile e necessario fare. Diversamente, senza nemmeno un accenno di proposte, tutto rischia di rimanere fermo. 
Da tempo, per superare la solitudine dei richiami e favorire il confronto delle idee ho proposto l'organizzazione di una grande assemblea aperta a tutti coloro che in questi anni si sono schierati a difesa degli interessi dei padernesi, a difesa dei beni comuni, del territorio e della qualità della vita dei suoi abitanti, affermando così nei fatti una diversa idea di città.
Dal 2009 a oggi abbiamo assistito allo smantellamento sistematico di tutte le iniziative sociali esistenti: chiusi o ceduti ai privati i centri di aggregazioni sociale e giovanile, tagliati i progetti di solidarietà internazionale, chiuso lo sportello stranieri del Villaggio Ambrosiano e la consulta del volontariato. La giunta di destra ha cercato di opporsi ai progetti di riqualificazione delle linee tramviarie provinciali, ha liquidato di fatto ogni forma avanzata di partecipazione fino allo svuotamento dei consigli di Quartiere, ha cercato di fare cassa con l'edilizia popolare, ha sostenuto la privatizzazione dei beni comuni e ha svenduto il territorio aprendolo alla cementificazione. Per non parlare dei tentativi di revisionismo tesi a negare i valori della Resistenza e della stessa Unità Nazionale.
Questa politica che non ha portato alcun vantaggio a Paderno Dugnano, ma l'ha concretamente impoverita, ha diviso e reso ancora più distanti i suoi sette quartieri, ha depresso la sua socialità e la sua economia al posto di promuoverla e sostenerla, va assolutamente rovesciata di segno, rimettendo la città sulla strada giusta le cui pietre miliari sono: più solidarietà, più integrazione sociale, più partecipazione, più investimenti sull'innovazione e le nuove risorse rappresentate da giovani, ambiente e cultura.
Per questo ritengo necessario discutere e confrontarci sui seguenti punti: Paderno vuol ricominciare a crescere; Paderno vuol essere una città attrattiva ed accogliente; Paderno crede che i giovani siano un valore sul quale investire risorse e speranze, Paderno considera la cultura e le infrastrutture culturali (esistenti e da realizzare) le fabbriche del futuro; Paderno crede nella valorizzazione dell'ambiente e del territorio, per far nascere nuove imprese e nuova occupazione; Paderno crede nel Bilancio partecipato come principale strumento di integrazione della città policentrica; Paderno sostiene il volontariato, l'associazionismo solidale e promuove un modello di impresa sociale in grado di produrre benessere e nuova economia.
Mi sembra a questo punto che a grandi linee una proposta politica e programmatica ci sia. Adesso tocca alle gambe farla marciare.

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