giovedì 13 giugno 2013

PGT, diffamazioni e trucchetti di una maggioranza insicura

Non sto seguendo, nemmeno in streaming, la discussione in aula sul PGT, perché non ho nessuna voglia di assistere a una farsa messa in scena male da una giunta prona agli interessi della rendita fondiaria e della proprietà immobiliare, sostenuta da una maggioranza di anime morte. Seguo però la stampa locale e ancora una volta ho osservato il modus operandi abituale della destra padernese: quando viene chiamata a rispondere di un comportamento sprezzante e offensivo per i cittadini, come quello messo in atto lunedì sera in Consiglio Comunale, reagisce insultando e diffamando l'opposizione di centro sinistra nel tentativo di nascondere le sue vere motivazioni. 
Basta leggere quello che ha dichiarato a "Il Giorno" il segretario del PdL, Elia Torraca, secondo il quale la presenza in aula della minoranza, che ha risposto regolarmente alla prima convocazione, era motivata solo dal desiderio dei consiglieri di "incassare i gettoni di presenza" a spese del Comune. Lo stile è come sempre una conferma del livello miserrimo di questi sedicenti politici.Quanto accaduto invece è chiarissimo e si spiega diversamente. L'assenteismo dei berluscoleghisti padernesi si giustifica con la loro esigenza di abbassare, grazie al trucchetto di indire la riunione in seconda convocazione, il numero legale necessario per approvare il PGT. Numero che non avevano per diversi motivi, politici e personali.
Lo illustra molto bene Giorgio Rossetti in un post pubblicato da Paderno7 on air: "I soldi per i gettoni di presenza li ha fatti spendere questa maggioranza, che sapendo di non garantire la presenza (???) di tutti i suoi esponenti ha giocato sulla mancanza del numero legale in prima convocazione, rimandando la discussione in seconda convocazione dove il numero legale diminuisce come puoi vedere dagli articoli del Regolamento del Consiglio Comunale sotto riportati.
Art. 40 – Numero legale -
1) Il consiglio comunale, in prima convocazione, non può deliberare se non interviene almeno la metà dei componenti assegnati, escluso il Sindaco.
2) Nella seduta di seconda convocazione, che deve aver luogo in giorno diverso da quello in cui fu convocata la prima, le deliberazioni sono valide purché intervengano almeno un terzo dei componenti assegnati, escluso il Sindaco.
3) I consiglieri che escono dalla sala prima delle votazione non si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza.
Art. 76 – Esito delle votazioni -
1) Salvo che per i casi espressamente previsti dalla legge o dallo statuto, nei quali si richiede un “quorum” speciale di maggioranza, ogni deliberazione del consiglio s’intende approvata quando abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei votanti, ossia un numero di voti pari ad almeno la metà più uno dei votanti. Se il numero dei votanti è dispari, la maggioranza assoluta è data da un numero di voti favorevoli che, raddoppiato, dia un numero superiore di almeno una unità al totale dei votanti".

Tutto chiaro dunque: la destra non aveva i numeri per approvare il "suo" PGT ed è ricorsa ad un espediente regolamentare per poterlo fare e le dichiarazioni insultanti e diffamatorie del greve Torraca sono un tentativo squallido e inutile di nascondere il suo trucchetto.  

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