venerdì 19 aprile 2013

Le parole sono finite

Per quanto mi riguarda il PD  è morto e io, dopo quello che è successo tra ieri e oggi a Montecitorio, non mi considero più un suo iscritto. 
Non si può dire che abbandono la nave che sta affondando, semplicemente perché questa si è polverizzata in diretta TV, rivelandosi un assurdo equivoco, anzi peggio, una di quelle storie ridicole che sempre tengono per mano le ambigue utopie.
Mi accorgo di aver sbagliato ad offrire quattro anni del mio impegno al PD. La squadra non meritava la mia discesa in campo. Ho sbagliato a fidarmi di dirigenti politici che ritenevo più vicini alle mie idee, dei loro programmi e promesse di cambiamento. Sono stato ingannato, ma la colpa è mia che ho voluto vedere solo le potenzialità positive di un soggetto malato e fragile, senza tenere conto delle evidenze negative. Ne prendo atto. 
Da domani continuerò a scrivere  su questo blog solo notizie e commenti di fatti di interesse cittadino e lo farò solo ed esclusivamente per il mio piacere. 

9 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

Come diceva qualcuno che conosci "calma e gesso": nel 2008 il PD sembrava morto e sepolto e poi quando l'ha preso in mano Bersani lo ha resuscitato e Berlusconi che sembrava onnipotente ed eterno si è ritrovato Milano espugnata da un sindaco di Rifondazione Comunista che ha fatto delle riforme importanti come il registro delle coppie di fatto.

Come ti ho detto più volte è però da tempo che Bersani, forse sentendo il potere arrivare in carrozza ha cambiato atteggiamento. E la frase "Rispetto i radicali ma non mi ci alleo perché voglio una legislatura tranquilla" la dice tutta sul potere che fa letteralmente impazzire.

E fa impazzire anche perché Bersani come tanti leader poi per leggere la realtà legge giornali che fanno le prime pagine su stronzate e mettono in 2 righe il fatto che il nostro sia stato condannato come stato per tortura nelle carceri e gli investitori stranieri che ci vedono come la peste per la lunghezza dei processi.

Mi auguro che ora che è tornato a terra torni a vedere certe cose che la gente comune incontra tutti i giorni e che chi è nel palazzo tende a dimenticare.

carlo arcari ha detto...

Rubagotti, il problema non è Bersani. Il problema è il partito che è diviso tra chi, di fronte al cambiamento che il Paese chiede, risponde cercando un accordo con Berlusconi per non cambiare niente, e chi invece vuol realizzare il cambiamento seguendo la volontà di iscritti ed elettori. Il PD è stata una fusione a freddo tra due gruppi dirigenti che dal 2007 a oggi non si sono mai integrati, anzi nel tempo hanno accentuato questa diversità. Era inevitabile che la faglia provocasse il terremoto. La colpa di Bersani è stata quella di non capire che il sisma sarebbe scoppiato di fronte alla prima vera scelta con o contro Berlusconi, con la sinistra o con la destra. C'è poco da calmarsi e ingessare la punta della stecca, dopo questa colossale "bevuta" la partita è finita e non resta che mettere via palle, pallino e birilli, coprire il biliardo con il panno spegnere le luci e andare a giocare da un'altra parte con altri giocatori

umberto zilioli ha detto...

Abbiamo un modo troppo vecchio di fare politica
E' giusto che Bersani si dimetta con tutti i dirigenti a seguito e vada a fare il benzinaio.
Con questo non voglio dire che non sia stato valido, ma il mondo è cambiato e sta ancora cambiando. Se per decidere un presidente facciamo tutto questo casino, per qualsiasi altra decisione cosa siamo in grado di fare?
Troppi politici di mestiere che di mestiere poi non sono.
In questi anni abbiamo abituato i giovani a pensare che la politica sia una professione e ci stupiamo poi che i giovani non si appassionino alla cosa pubblica.
Non stiamo dando un buon esempio; diciamo di essere diversi e poi siamo ugualissimi a coloro che cambiano tutto perché nulla cambi!
Primarie, codice etico, programmi roboanti, tutto giusto, ma poi cosa non funziona?
Come ho già avuto modo di dire, non nutro particolari simpatie per il movimento di Grillo, ma come non accorgersi dell'enorme bisogno di trasparenza e legalità che esprime?
Non ci vuole il cervello di Marconi per capire che lo sviluppo di una nazione passi attraverso una cultura europea anche con tutte le nefandezze che ha prodotto, proprio per non ripeterle.
Cultura vuol dire conoscere la letteratura, la storia, l'arte, l'educazione civica, le tradizioni.....insomma avere fiducia nella civiltà che abbiamo ereditato dai nostri progenitori.
Se la nostra classe politica non è in grado di capire questo bisogno è giusto che smetta e lasci il posto a chi è capace ed ha i talenti e le competenze.
Umberto Zilioli

Anonimo ha detto...

Ricostruiamo dalla base un partito nuovo.
Le radici sono magnifiche,potiamo i rami secchi,malati,marci.
Non smarriamo la speranza di avere un futuro migliore.
Pasquale

Gianni Rubagotti ha detto...

Arcari, da quel che leggo sembra che il problema sia un matrimonio mai consumato tra PDS e la Margherita.

Ma ricordo che la divisione fra "collaborazionisti" e antiberlusconiani c'era anche nel PDS.

Come ricordo che sulle scelte di riforma come l'appoggio al referendum sulla fecondazione assistita il PDS ha fatto una fatica terribile ad appoggiarlo.

In Inghilterra nello stesso partito c'erano Blair e Ken il rosso. Perché in Italia non si crea un partito laburista o socialista come quello tedesco?

Efrem Maestri ha detto...

non so voi, ma io alle 10:30 apro la sezione di Cassina Amata, via Magretti ang. via Martin Luther King.
Chi vuol venire a confrontarsi è ben accetto :)
Ps: chi ha le verità in tasca e/o preconfezionate, se ce le ha da tempo perché non le ha mandate a Bersani?!? o.O
Ps2: questa volta le ginocchia non sono sbucciate ma fratturate. Tempo di una bella ingessatura e poi ci si rialza

Ciao!
Efrem

Anonimo ha detto...

Quante storie!!!Adesso ci sarà un governo di larghe intese ma politico.Piazzate qualche buon ministro serio, onesto, se non proprio preparato rapido nell'imparare e gran lavoratore.
Ho letto sul corriere qualche nome;
due da brividi:
Il dottor sottile,sopranome che fu già di Gobbels,e il professore,presentabile all'estero perchè si veste sobrio, gesticola da predicatore ed è ben inviso ai mercati di cui mi sembra il cavalier serevente.E da quelli proposti dai vostri alleati pretendete le stesse caratteristiche,perchè a mio parere quello che oggi conta è di fare qualche passo indietro dal baratro dal quale,checchè ce ne sia stato detto non siamo mai arretrati.
Ps 1,non dimenticate che l'anno venturo ci sono le amministrative.
Ps 2 caro Carlo,leccati le ferite e sul Tuo blog continua a scrivere di politica, che è cosa che sai fare bene,e qualche volta un po' più spesso di letterature che sai fare altrettanto bene.
Il mio commento naturalmente non è da militante PD,essendo nota la mia posizione ,ma da amico.Lo si può essere da posizioni diverse no.
saluti
pierino favrin

carlo arcari ha detto...

Caro Pierino, grazie dell'amicizia che ricambio. Di politica per un po' non scriverò perché ho preso troppe cantonate e non mi sento di parlare e commentare. Mi sono ritirato dal campo in attesa di vederci un po' più chiaro. Di letteratura invece scriverò molto volentieri. ciao

Nando ha detto...

Da sx.

Apprezzo il blogger, vorrei appellarmi a Massetti e Coloretti di far la stessa cosa e di contribuire a costruire una sx degna del suo nome tutta da reinventare.

Ferdinando Napolitano