Un fatto è un fatto è un fatto. Si
potrebbe commentare così l’ avvio di questa campagna elettorale. Il PD si presenta alle elezioni
politiche insieme a Sel e al PSI. Non con l’UDC e nemmeno con
Monti.
Oppure si potrebbe ricordare il titolo
di un film di Leone,”Su la testa”, pensando allo slogan
“benvenuta sinistra” di Sel. Ma non meno suggestivo e azzeccato è
“L’Italia giusta” di Bersani. Per me il PD è un moderno
partito di sinistra, nell’attuale contesto italiano ed europeo. E’
quello per cui io mi batto.
Certo le sue liste sembrano un po’ la
macedonia ma, per il metodo della selezione e la qualità delle
candidature, non esiste obiettivamente paragone con altri partiti
politici. Io guardo con interesse ad alcuni segnali chiari. E’ un
fattore di chiarezza che i Calearo, i Rutelli, la Baio e la Binetti
se ne siano andati e che Reggi non sia stato presentato. Come è un
bene che Matteo Colaninno sia rimasto. Qualche attenzione in più
però dovremmo farla nel compilare le liste.
Male ad esempio la posizione di Oriano
Giovanelli, per anni segretario di Lega Autonomie, solo 12°alla
Camera nelle Marche ma tra i più competenti nel settore degli enti
locali, proprio quando si tratta di riformare l’assetto delle
autonomie locali (province, regioni, comuni) e di Vincenzo Vita, solo
18° al Senato nel Lazio, la persona che più ha contrastato
l’egemonia berlusconiana in Rai.
Ricordiamo anche la proposta sbagliata,
fatta al ministro Andrea Riccardi, persona rispettabile, a cui si è
ripetutamente offerto la corsa a Roma (regione e comune) per poi
trovarselo accanitamente contro in campagna elettorale. Simil Monti.
Il mio è un atteggiamento settario? Mi
piacciono solo gli uomini e le donne dichiaratamente di sinistra ?
No.
Apprezzo la coerenza, la lealtà e la
chiarezza di persone come Dario Franceschini, 1° alla Camera in
Emilia Romagna, e di Rosy Bindi ,1^ alla Camera in Calabria, come
quella di Matteo Renzi che si sta comportando da leader anche se le
sue idee non mi piacciono e non le sosterrò.
Ne faccio, come sempre, una questione
di idee e di proposte: non di etichette o di consorterie.
Io sto con la mia classe e il mio
popolo, si sarebbe detto un tempo; ma anche oggi, detto così, è
chiaro.
Tra tutti i candidati in lista, ne
segnalo cinque meritevoli, secondo me, di attenzione ricordando che
possiamo esprimere preferenze solo per i candidati alla Regione
Lombardia, mentre per la Camera e il Senato non si devono esprimere
preferenze.
1.Barbara Pollastrini, già ministro
per i Diritti e le Pari Opportunità nel secondo governo Prodi, è
stata la candidata più votata alle primarie del PD in Provincia di
Milano ed è in testa di lista insieme a Bersani, terza alla Camera
in Lombardia. Una persona che si è battuta con coerenza per i
diritti civili di tutti, anche degli omosessuali.
2.Ferruccio Capelli, candidato alla
Regione Lombardia. Direttore della Casa della Cultura che ha
riportato, in questi anni, al centro del dibattito culturale e
politico della sinistra.
E’ autore di diversi saggi tra cui
consiglio “Sinistra light “del 2008 e “Indignarsi è giusto”
del 2012.
3.Mario Tronti, il più lucido
pensatore politico e filosofo della sinistra italiana dalle idee non
sempre condivisibili. Oggi presidente del Centro per la Riforma dello
Stato.
Autore del memorabile “Operai e
capitale” del 1966,di numerosi saggi e dell’ultimo “Dall’estremo
possibile” del 2011. (decimo al Senato in Lombardia),
4.Franco Cassano,professore
dell’Università di Bari, uno dei più originali intellettuali
italiani, di cui si parla come possibile ministro per l’Università.
Ha scritto dei bellissimi libri che consiglio vivamente di leggere:
“Modernizzare stanca”, “Homo civicus”, ”Il pensiero
meridiano” e l’ultimo “L’umiltà del male”. primo alla
Camera in Puglia).
5.Guglielmo Epifani, primo segretario
socialista della CGIL strenuo garante dell’autonomia sindacale da
governi e partiti (primo alla Camera in Campania).
Mentre auguriamo al PD di vincere (ma
non sottovalutiamo gli avversari) inviamo un augurio sincero anche al
rinato PSI di Nencini, a Sel e al suo coraggioso, ma verboso,
presidente Nichi Vendola.
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