lunedì 3 dicembre 2012

Primarie a Paderno Dugnano: il mattino (dopo) ha l'oro in bocca

"Ora sta al PD padernese scegliere se chiudere la questione pensando che i renziani non esistano a parte un po' di elettori di centrodestra un po' confusi che torneranno alla loro casamadre oppure se provare a continuare un dialogo con una parte della città che anche se non ha formato un comitato comunque si è recata alle urne per due domeniche consecutive registrandosi e donando 2 euro".
Questo commento a caldo sul risultato elettorale delle primarie cittadine scritto da Gianni Rubagotti ieri sera su questo blog, è fondato e centra un problema vero. Un problema politico difficile che ha di fronte il coordinatore del Partito Democratico, Oscar Figus e di cui si devono fare carico i rappresentanti locali dei partiti della coalizione che appoggiano Bersani e quelli dei partiti che fanno comunque riferimento al centro sinistra.
Il problema principale che Figus e i dirigenti del centro sinistra devono affrontare subito è far emergere in modo più chiaro i contorni dell'area renziana, cioè quel 37% circa di elettori che hanno dichiarato con il voto di riconoscersi nelle idee, nel linguaggio e nel modo di far politica del sindaco di Firenze. Che approvano il suo attacco ostile, nei modi e nelle intenzioni, a un PD maggioritario in cui non si riconoscono. Insomma di coloro che esprimono un'idea diversa di centro sinistra, dove il centro liberista internettiano si impone sulla sinistra socialdemocratica analogica, dove il merito rock viene prima dell'uguaglianza lenta, per dirla con Celentano.
Il primo compito, a mio avviso, del PD vincente a Paderno Dugnano, è proprio quello di convocare in tempi brevi una grande assemblea cittadina aperta agli elettori delle primarie che dichiari anche nel titolo la sua intenzione di dare spazio a un confronto schietto tra le due visioni, tra i due sistemi valoriali, tra le due opzioni politiche di governo, perché il silenzio e l'anonimato nel quale hanno vissuto finora le idee renziane dentro e fuori il centro sinistra, deve tradursi in parole e discorsi chiari e articolati, nomi, cognomi e facce.
 I Saita, le Colnago e i Boggia, citati da Rubagotti nel suo commento integrale pubblicato qui  non sono assolutamente i rappresentanti di questa "minoranza silenziosa" del centro sinistra padernese anche perché finora hanno usato pubblicamente solo parole prese a prestito dal loro candidato e con parole "loro" non hanno detto nulla. 
Gli elettori di Renzi non hanno a Paderno Dugnano un profilo politico riconoscibile. Si tratta dunque di far emergere ed analizzare correttamente i confini di questa nuova realtà, le differenze e i punti di convergenza tra i due mondi; anche per verificare se siano davvero tali e se il centro sinistra attuale può essere in grado di integrarli nel dialogo e nel confronto politico per dar luogo a una sintesi positiva. Possibilmente entro la prossima primavera.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se condivido le idee di un candidato uso le sue parole.
Carola

carlo arcari ha detto...

Carola, rassegnamoci, siamo molto diversi se dobbiamo intenderci anche su questo. Io per fare politica non cito gli slogan dei miei leader di riferimento. Li interpreto e li elaboro per farli miei e comunicarli agli altri. Li traduco, insomma, in parole mie. Diversamente dov'è il valore aggiunto personale in quello che si fa? Ma non fermarti qui. Rifletti piuttosto sulla mia proposta e scoprirai che il mattino (dopo) può avere l'oro in bocca anche per te.