domenica 2 dicembre 2012

Primarie: a Paderno Bersani vola, Renzi resta al palo


Mentre a livello nazionale la vittoria di Pierluigi Bersani si sta attestando oltre il 60% dei voti, a Paderno Dugnano a urne chiuse il risultato del confronto in termini percentuali è ancora più netto: Bersani 62,7%, Renzi 37,2%. I numeri a cominciare da quelli dell'affluenza sono i seguenti: alle 20.00 i votanti erano stati 1.775 nei quattro seggi cittadini (erano 1.939 domenica scorsa).
Il calo degli elettori tra primo e secondo turno è stato di circa il 9%, cioè molto contenuto.  Bersani ha ottenuto complessivamente 1.111 voti, Renzi ne ha totalizzati 661. Mentre il segretario del PD ha raccolto 195 voti in più, il sindaco di Firenze ne ha contati 8 in meno. Insomma, in termini assoluti, Bersani è cresciuto, Renzi è calato. La sua discutibile iniziativa di comunicazione, campagna stampa e campagna di mail bombing per tentare di forzare le registrazioni degli elettori  non ha prodotto nulla, anzi, probabilmente si è ritorta contro di lui, stando ai risultati.
Seggio per seggio il voto per Bersani è stato ovunque più sopra che sotto il 60% con la punta massima del consenso a Calderara (66,2%), seguito da Palazzolo (65%) e da Paderno-Villaggio (62,7%). Il seggio più renziano si è confermato come al primo turno quello di Cassina-Dugnano dove Bersani si è fermato al 59,3% contro il 40,7% dello sfidante, che a Calderara non è andato oltre il 33,7%, a Palazzolo ha raggiunto il 35% e a Paderno-Villaggio il 37,2%.
Concludendo gli elettori del centro sinistra padernese hanno premiato nettamente Bersani che garantisce una maggiore integrazione e coesione dei partiti della coalizione. Renzi non ha sfondato a destra, ha faticato a mantenere i voti raccolti al primo turno, anzi ne ha presi di meno, mentre Bersani ha aggiunto ai suoi consensi buona parte di quelli degli elettori di Vendola, Puppato e Tabacci. La competizione padernese però non ha fatto emergere con chiarezza le posizioni renziane dentro il Partito Democratico. I sostenitori "democratici" di Renzi non sono sostanzialmente usciti allo scoperto e se si esclude un intervento su un blog del direttore di Città 2000, Erminio Saita, non si sono fatti sentire in modo significativo. La loro opinione l'hanno affidata al segreto dell'urna e questa riottosità a prendere posizione a viso aperto non è stata apprezzata e nemmeno capita dagli elettori.

4 commenti:

Gianni Rubagotti ha detto...

E se i sostenitori di Renzi non si fossero fatti sentire solo perché non ci sono?
Ho letto l'intervento di Erminio Saita e il suo non mi sembra un appoggio così convinto ma più che altro una reazione a Bersani (Saita aveva la forza di fare un comitato).

Resterebbe allora da capire perché tra i tanti cittadini che hanno votato Renzi a parte 4 (Boggia, Carola Colnago e molto modestamente il sottoscritto) nessuno si è pubblicamente espresso per lui.

C'è la teoria di Coloretti, che crede che alla fine la gran parte di quei cittadini siano elettori non del centrosinistra. Forse qualcuno pensa che in realtà il voto a Renzi sia un modo da parte loro di sabotare le primarie facendo vincere un candidato spaccacoalizione.

Non ha tutti i torti vedendo quello che ha fatto Sorrentino.

Ma secondo me se ci si ferma qui non si arriva a capire tutte le facce del fenomeno, che secondo me ha radici nella storia del PDS locale (che già sul referendum elettorale del 93 aveva poche voci per il sì nonostante molti elettori di quell'area abbiano optato proprio per quello) e anche dei verdi padernesi.

Ora sta al PD padernese scegliere se chiudere la questione pensando che i renziani non esistano a parte un po' di elettori di centrodestra un po' confusi che torneranno alla loro casamadre oppure se provare a continuare un dialogo con una parte della città che anche se non ha formato un comitato cmq si è recata alle urne per 2 domeniche consecutive registrandosi e donando 2 euro.

Anonimo ha detto...

non so chi sia Saita che srive si Itali 2000 ne le sue ideee.
Ha vnto la politica di Bersani,basta.
Il vero rinnovamento lo ha dato Bersani.
Aiutiamo i deboli,i bisognosi,i senza lavoro,i cassintegrati,i poveri,gli ultimi.
Le ideee di Bersani lo fanno,le altre no.
Guardiamo al futuro con speme ed sprono.
Vietate espressioni strumentali anomale.
Saita?
Chi è?
Un passo indrietro,grazie.
Si cammini con calma,o si rischia di cadere inciamapando.
Viva la sincerita' de bene comune.
Basta azioni anomale di facciate politichese.
Il tempo è terminato.
Nuova politica con nuove idee e con serenità nuove pacifiche proposte.
La dignità,sapete tutti cos'è?
Italia bene comune.
Pasquale

carlo arcari ha detto...

Caro Pasquale, Erminio Saita è direttore del periodico Città 2000, mensile d'informazione e analisi civile e religiosa di Paderno Dugnano. Da dieci anni è l'unico periodico padernese espressione delle parrocchie della città. Lo sanno tutti, mi meraviglia che non lo sappia anche tu. Per il resto sono d'accordo con te al 100%. D'ora in avanti dobbiamo mettere maggiormente in luce e praticare soprattutto nella nostra azione politica il valore fondante del nostro essere di sinistra: l'uguaglianza come imperativo morale. Il resto, come l'intendenza di Napoleone, seguirà.

Anonimo ha detto...

Avete visto Report? Avete sentito come funzione il TFR dei Parlamentari? Ma un taglio VERO ai costi della politica -soprattutto per aiutare, come giustamente dice il signor Taccone i deboli i bisognosi i senza lavoro i cassa integrati i poveri gli ultimi - lo vogliamo dare realmente o no? Io questa cosa nel programma di Renzi l'avevo trovata DAVVERO ed era realizzabile...
CIAO CAROLA
p.s.: NON SONO UN ELETTRICE DEL CENTRODESTRA!