martedì 4 dicembre 2012

Primarie: hanno vinto le idee e le proposte per il futuro del Paese

Da Oscar Figus, coordinatore cittadino del PD, ricevo questa lettera a commento dei risultati delle primarie del centro sinistra.

Caro Carlo,
permettimi di cominciare con il ringraziamento ai volontari che hanno permesso la realizzazione di queste straordinarie primarie, lo ripeto da giorni ma non è mai abbastanza: grazie.
A Paderno Dugnano grazie agli amici e sodali del Partito Socialista e grazie agli amici Comunisti Italiani che hanno dato una gran mano ai seggi, sia al primo turno che al ballottaggio. 
Grazie agli amici di SEL che, a livello nazionale hanno fatto un gran lavoro, e confidiamo si riorganizzino presto anche da noi.
Grazie ai volontari non iscritti a nessun partito ma sinceramente democratici (che hanno operato anche nei nostri seggi) che mi confermano nella mia personale pratica costante dell’ottimismo della volontà.
Grazie infine agli amici e compagni del PD che hanno lavorato prima, durante e dopo per rendere possibili queste primarie, qualsiasi sia il candidato che hanno poi scelto di votare.
Li conosco tutti, so come la pensa ognuno di loro, per tutti la mia stima e la mia gratitudine è grande. Il successo di queste primarie è soprattutto merito loro.
Ho letto poi con interesse sul blog la tua proposta di un momento di confronto con tutte le anime che hanno dato vita a queste straordinarie primarie del centrosinistra appena concluse.
Non posso che essere favorevole e mi impegno a costruire un percorso di confronto su tutti i temi, ti propongo quindi qualche riflessione personale giusto per cominciare la discussione.
Questa grande festa di democrazia ha sancito la vittoria netta di Bersani, nessuna regola diversa avrebbe negato questa vittoria, lo riconosce anche Matteo Renzi e questo gli fa onore, ma questa è soprattutto la vittoria delle idee, delle proposte per il futuro e del progetto di Paese che Pierluigi rappresenta e nel quale la maggior parte di noi si riconosce.
Però vorrei fare chiarezza e sgombrare il campo da alcuni fraintendimenti e da alcune letture semplicistiche.
Le primarie nazionali sono finite, basta con le polemiche, basta con il noi e il voi, abbiamo validato un percorso scelto dagli elettori, siamo una grande coalizione che si confronta, e litiga anche, perché è viva e ragiona ma ora che la scelta è stata fatta procediamo insieme.
Alcuni raccontano di un PD e quindi, a maggior ragione, di una coalizione divisa: a tutti questi “fini analisti politici” consiglio la visione del “concession speech” di Matteo Renzi, che su come dovrebbe funzionare una democrazia normale hanno solo da imparare.
Temo che invece riusciranno a trovare argomenti di divisione anche con le prossime primarie regionali, dove prevedo (da “fine analista” qual sono pure io) si creeranno – stranamente - tre schieramenti distinti all’interno della coalizione.
Peccato che persone che per le primarie nazionali erano su fronti opposti si troveranno dalla stessa parte mentre sodali al nazionale appoggeranno candidati diversi al regionale. Eppure non è una cosa strana, si chiama democrazia.

Altri raccontano di una vittoria dell’establishment del PD come se fosse una cosa negativa; anche qui si confondono i desideri con la realtà. Ad alcuni, anche a Paderno Dugnano, dentro e fuori di noi, a sinistra come a destra, farebbe piacere sfasciare il PD: a Paderno Dugnano, finché sarò io il segretario cittadino, non lo permetterò mai. Il nostro PD è aperto e ospitale, discute, si confronta e anche litiga, ma lavora compatto (anche con le altre forze della coalizione) al fine di raggiungere gli obiettivi del bene comune.
E un’altra riflessione è d’obbligo: che il PD non sia spaccato lo dimostra proprio il fatto che la stragrande maggioranza del partito ha appoggiato il segretario Bersani che poi ha vinto e il fatto che Renzi, tra gli elettori, abbia comunque avuto tante preferenze dimostra che le primarie sono state primarie vere.
Dopo di che le istanze di Matteo sono importantissime e vanno tenute in considerazione, come vanno tenute in considerazione quelle di Laura Puppato, Nichi Vendola e Bruno Tabacci.
Pierluigi Bersani ha il dovere di garantire le idee di tutti pur all’interno del percorso uscito vincente dalle primarie. A Paderno Dugnano vale la stessa regola, se la maggioranza fosse stata di Renzi si sarebbe aperto un problema politico di rappresentanza, ma anche se non è successo le istanze di tutti i candidati vanno tenute in considerazione.
E proprio parlando di rappresentanza io eviterei di personalizzare il confronto, costituire un comitato elettorale (o non costituirlo) non dà patenti di rappresentatività. Nessuno tra coloro che ha votato Renzi può attribuirsi la rappresentanza dei 661 cittadini che hanno votato per Matteo al ballottaggio e nessuno tra coloro che hanno votato Bersani, neppure chi ha costituito il comitato, può attribuirsi la rappresentanza “tout-court” del 1.111 cittadini che hanno scelto Bersani.
Le primarie sono finite, i cittadini hanno scelto, i comitati si sciolgono, tutti i 1.939 cittadini di Paderno Dugnano sono (a buon diritto visto che hanno sottoscritto l’appello) elettori di centrosinistra. E a questi cittadini noi dobbiamo un impegno di tutta la coalizione e quindi – a maggior ragione - del Partito Democratico che, della coalizione, è il fratello maggiore.  
A livello nazionale Pierluigi Bersani, con la ratifica delle primarie, è a mio avviso più forte anche nei confronti dei sui stessi sostenitori interni, e può portare avanti il progetto stando attento a non disperdere il contributo di idee e di lavoro dei sostenitori di Matteo (ma anche di Laura, Nichi e Bruno) e da subito, tutti insieme, lavorare per raggiungere l’obiettivo di cambiare, finalmente, questo Paese.
Personalmente mi aspetto quindi un impegno - da subito - sui temi comuni (ancorché declinati in modo differente dai vari contendenti): maggiore attenzione al disagio, più diritti e doveri più certi (non solo per alcuni), lotta all’illegalità e alle infiltrazioni mafiose (anche culturale), attenzione all’ambiente e (a maggior ragione in questo momento di crisi) meno spese militari e maggiore cooperazione internazionale.
Ma prima di tutto mi aspetto che si continui a lavorare sul tema del lavoro che manca, senza penalizzare né demonizzare le imprese anzi cercando di coinvolgerle non solo come un avversario da combattere ma come un partner con cui ragionare insieme per il bene del Paese ma anche colpendo duramente il malaffare, l’evasione fiscale, il non rispetto delle regole.
Il lavoro come valore, come condizione necessaria per la dignità umana di ogni individuo, il lavoro del dipendente ma anche del libero professionista e dell’imprenditore.
Quindi riprendiamo il confronto sui temi, da noi i prossimi in ordine di tempo sono la Lombardia, il PGT, naturalmente il lavoro, ma anche – lo confermo - un confronto più ampio sul rinnovamento e sulla politica aperto a tutti.
Grazie per l’attenzione

Oscar Figus
Coordinatore Cittadino
Partito Democratico
Paderno Dugnano

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