sabato 24 novembre 2012

Muoia Silvio con tutti i filistei


La fuoriuscita dal berlusconismo in atto da tempo nella destra italiana lascia a secco, come relitti di un naufragio sul bagnasciuga, molti tra i più fanatici (e beneficiati) seguaci del cavaliere i quali non riescono proprio ad accettare un esito che li destina inevitabilmente ai margini del partito e del potere.
Tra questi ci sono i personaggi più squallidi e impresentabili del circo Barnum messo in piedi 10 anni fa dall'impresario di Arcore il quale, a forza di venire implorato e sollecitato da questo parterre di nullità, sembra aver ceduto alla sua natura megalomane e incarognita. La notizia è di queste ultime ore: deluso e offeso dalla scelta di Alfano di dare una svolta definitiva, in senso democratico, al PdL con l'annuncio delle primarie e soprattutto con l'intenzione dichiarata di impedire le candidature di personaggi "indagati" (il Cav per primo dunque), pare che l'ex leader si sia deciso a partecipare alle elezioni del 2013 con una lista personale.
Ha annunciato, infatti, di aver pronta una lista di "imprenditori" e personaggi della "società civile" con in testa la solita Santanchè che, lui dice, "è un'imprenditrice", anche se molto civile non appare.
Insomma l'ex monarca decaduto fa quello che, chi lo conosce bene, si attendeva: distrugge il PdL per poter tornare a fare il leader maximo della "sua" destra che egli definisce con scarsa fantasia "la casa dei moderati", come la Standa che, quando la possedeva, chiamò senza molto successo "la casa degli italiani". Fu un fallimento quell'avventura imprenditoriale e probabilmente sarà un fallimento anche quest'ultima avventura "politica".
Insomma è una minestra riscaldatissima la ridiscesa in campo del cavaliere scornacchiato e pensionato dal suo ex delfino, Alfano, il quale, forte della sua origine democristiana, cioè politica e non imprenditoriale, è ormai determinato a rifondare il PdL con lo strumento delle primarie nazionali e non con un discorso dal predellino dell'automobile in San Babila.
Riuscirà Berlusconi a ritornare in campo o la sua è l'ultima e disperata mossa di un personaggio incapace di riconoscere il suo tramonto? Lo vedremo nei prossimi giorni, ma è già possibile affermare che sarà difficile per lui riuscire a rimontare in sella. Al massimo si troverà a cavalcare un pony, adeguato alla sua statura politica e umana, ma non alle sue ambizioni e necessità.
E' malinconica e triste la fine di questo miliardario di successo negli affari, ma fallito sostanzialmente come politico. Nel 1994 conquistò l'Italia perché riuscì nell'impresa di unire le destre vecchie e nuove in un unico soggetto-contenitore sotto la sua guida. Oggi che senza di lui le destre potrebbero ritrovare una nuova forma di unione più democratica e meno monarchica, al posto di favorire l'evoluzione del progetto di Alfano scende in campo per distruggerlo e impedirlo. L'unico programma possibile per lui è "un uomo solo al comando, io" anche se questo vuol dire dividere e spaccare il suo schieramento condannandolo alla sconfitta definitiva. Muoia Silvio con tutti i filistei.  

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