venerdì 27 luglio 2012

Unioni civili: Milano approva il registro delle coppie di fatto

Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha tenuto fede al suo impegno: il consiglio comunale di Milano ha approvato il registro cittadino per le unioni civili. 
Il voto definitivo, 27 favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti (alcuni "cattolici" del PD) è arrivato poco dopo le tre e mezza, alla fine di un Consiglio comunale fiume durato undici ore e mezza (era iniziato alle 16,30). La delibera istituisce un registro a cui le coppie, sia etero che omosessuali, possono iscriversi contestualmente alla registrazione della famiglia anagrafica.
Salgono così ad 88 i comuni italiani che negli ultimi 20 anni (il primo è stato Empoli nel 1993) hanno istituito il registro delle unioni civili. In provincia di Milano, ben prima del capoluogo, lo avevano approvato Corsico, Brugherio, Assago, Inzago, Trezzo d'Adda, Desio. La città brianzola lo aveva istituito nel 1998, ma dieci anni dopo la giunta di destra guidata da Mariani lo aveva abolito.
"D’ora in poi nelle delibere comunali saranno parificate a chi è sposato. Anche le coppie gay – spiega Marco Mori, presidente di Arcigay Milano al Corriere della Sera –. C’è voluto più tempo del previsto, ma il voto di questa notte è un segnale importante". Le unioni civili così registrate permetteranno l’accesso solo ai servizi forniti dal Comune. Non apriranno alla possibilità di ereditare o alla pensione di reversibilità: benefici garantiti alle coppie sposate che dipendono dalle leggi dello Stato. Il sindaco ha precisato che il registro milanese è un provvedimento di carattere amministrativo perché per avere i matrimoni gay in Italia occorre una legge del Parlamento.
Il registro milanese è però un passo avanti verso l'uguaglianza dei diritti delle unioni di cittadini e rappresenta un risultato che sollecita l'impegno dei progressisti e dei democratici della provincia di Milano a estendere la pratica anche ad altri Comuni. Vogliamo cominciare da Paderno Dugnano?

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