domenica 13 maggio 2012

Cassazione: i blog non sono testate giornalistiche


Riprendo questa notizia relativa alla natura giuridica dei blog dal sito Francoabruzzo.it
Da oggi 10 maggio 2012 i blog (ed i giornalisti) sul web saranno un pò più liberi. Non hanno l’obbligo di registrarsi presso il tribunale come testata giornalistica a meno che non ricevano finanziamenti pubblici. Con questa storica sentenza della  terza sezione della Cassazione i blog non sono stampa clandestina  e non sono un prodotto editoriale.
La sentenza, assolvendo lo storico e giornalista siciliano Carlo Ruta accusato di diffamazione a mezzo stampa e stampa clandestina, pone cosi fine a cinque anni di dispute dottrinarie e dibattiti sulla natura dei blog giornalisitici  e sulla loro clandestitinità in caso di non registrazione presso l’apposito registro delle testate editoriali del Tribunale.
Carlo Ruta, giornalista  e saggista siciliano, era stato condannato nel 2008 dal tribunale di Modica per il reato di stampa clandestina, pronuncia confermata poi nel 2011 dalla Corte di appello di Catania. Il giornalista curava saltuariamente  un blog denominato, Accade in Sicilia, che forniva un'informazione sui fenomeni mafiosi presenti sul territorio siciliano  che, a un certo punto era divenuto oggetto di una querela per diffamazione da parte di un Magistrato sentitosi offeso da alcuni scritti presenti sul blog.
Il tribunale di Modica aveva ritenuto in primo grado che  il blog del saggista fosse  una vera e proprio testata giornalistica, e che, pertanto, da un lato dovesse considerarsi “prodotto editoriale” secondo quanto previsto dalla legge nl. 62/2001, dall’altro, proprio in quanto “stampa periodica, dovesse essere registrato presso il Tribunale competente. La Corte d’appello di Catania lo aveva confermato.
All’udienza in Cassazione, svoltasi intorno alle 12 e 30 di ieri nell’Aula della terza sezione, il Sostituto procuratore generale aveva concluso per la responsabilità del Ruta, dichiarando fra l’altro “la Corte d’appello ha ben deciso”  evidenziando come in realtà la normativa sulla stampa fosse un paracadute per  i blogger che si fossero trovati a subire un sequestro in quanto la legge sulla stampa, come è noto, proteggerebbe le pubblicazioni con un regime di sequestrabilità costituzionalmente previsto.
La natura “giornalistica” del blog di Ruta valeva a differenziare, secondo la pubblica accusa, lo stesso blog dai forum e dalle chat, che la stessa terza sezione della Cassazione, con il medesimo relatore del caso odierno, aveva invece nel 2008 escluso dal campo di applicazione del prodotto editoriale.
La difesa dello storico, rappresentata dall’Avv Arnone,  ha invece evidenziato l’illogicità dell’equiparazione (e della conseguente responsabilità per stampa clandestina di chi non registra il proprio blog) fra testate giornalistiche e blog che, di fatto obbligherebbe migliaia di blogger a registrarsi presso la cancelleria del tribunale competente. Durante l’arringa il  difensore di Ruta  ha anche svelato di aver ricevuto una comunicazione dall’On. Giuseppe Giulietti, relatore della norma sull’editoria del 2001, che gli avrebbe confermato che i blog non rientrano, né intendevano essere inclusi, nella nozione di prodotto editoriale, e che ciò risultava evidente dalla lettura della relazione preparatoria alla legge sull’editoria, ricevendo peraltro, come risposta dal presidente del Collegio, l’invito ad attenersi al concetto giuridico di “prodotto” editoriale risultante dalla norma, l’unico elemento in grado di essere valutato, secondo il Presidente, dal Collegio. Il dubbio è rimasto sino alle ore 19 e 30 di oggi. Da oggi i blog (ed i giornalisti) sul web saranno un pò più liberi.

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