martedì 24 aprile 2012

Consiglio comunale: gli F35 dividono maggioranza e opposizione

La partita inceneritore e la sua possibile positiva (per i cittadini) conclusione, è stato l'argomento che ha occupato la parte iniziale della seduta del Consiglio comunale di ieri sera.
A parlarne è stato il Sindaco che ha riferito gli esiti dell'ultimo incontro in Regione Lombardia sottolineando quelli che a suo avviso sono stati i due passaggi più importanti dell'in tervento dei tecnici della Provincia di Milano. Il primo passaggio è stato quello che ha definito l'area di Paderno Dugnano già molto "insalubre" e dunque inadatta ad ospitare l'impianto, il secondo intervento invece ha sottolineato come il progetto di impianto non corrisponda al Piano di realizzazione a suo tempo presentato e che al momento la Paderno Energia non disponga né della proprietà dell'area, né del titolo edilizioo, necessari. Alparone ha concluso esprimendo fiducia che a fronte di questa realtà, Regione e Provincia alla fine dicano di "no" e mettano a fine a questo incubo.
Il secondo argomento della serata è stato l'incendio alla ex Lares oggetto della comunicazione dell'assessore all'Ambiente, Andrea Tonello, che ha relazionato sull'accaduto. Tonello ha ricostruito così l'incidente: una squadra di operai stava tagliando delle lamiere dentro il capannone che ospitava l'impianto galvanica quando delle scintille trasportate dal vento sono finite in un "condotto non accessibile" che conteneva oli e altre sostanze infiammabili appiccando l'incendio che si è diffuso nei condotti ed è fuoriuscito dai tombini del pavimento appiccando il fuoco all'impianto dismesso e ad altro materiale plastico residuo accumulato nel capannone. Gli estintori in dotazione alla squadra di demolizione non sono stati sufficienti ad estinguere le fiamme che alimentate dal vento si sono estese a tutto l'ambiente facendo crollare il tetto del capannone e provocando l'enorme colonna di fumo. Secondo Tonello, che ha riportato il parere dell'Arpa, il fumo non era tossico. L'assessore ha rilevato il problema degli idranti della fabbrica che erano stati chiusi dopo il fallimento e del ritardo dell'intervento di spegnimento perché i Vigili del Fuoco, dopo aver svuotato l'autobotte, hanno dovuto attingere acqua da attacchi pubblici piuttosto distanti dallo stabilimento. Pertanto il Comune ha bloccato le operazioni di demolizione e chiesto a Filca, titolare dell'area dismessa, di presentare un nuovo piano di sicurezza prima di ricominciare le operazioni di smantellamento. Il sindaco infine ha comunicato di aver riconfermato nelle loro cariche i vertici di Ages che hanno ben operato in questi due anni.
Conclusa la parte delle comunicazioni si è passati a discutere dell'interrogazione sulla linea di tram Milano-Limbiate presentata dal capogruppo di Rifondazione - Comunisti Italiani nella quale si chiedeva sostanzialmente di appoggiare il progetto di messa in sicurezza della linea al fine di consentire la continuazione del servizio di trasporto. L'interrogazione risaliva al 2 febbraio scorso e dunque non teneva conto degli eventi e delle decisioni prese successivamente dagli enti locali interessati e da ATM. L'assessore Tonello ha ricordato le decisioni prese e la posizione del Comune che è nota: mantenere il servizio e mettere in sicurezza la linea sulla sede attuale con capolinea a Paderno, ma ha ribadito che la nostra città non può aderire per assoluta mancanza di fondi al progetto di rifacimento totale della tranvia. Il sindaco ha ribadito successivamente che egli è favorevole a sostenere il principio e attuare la continuità amministrativa dei progetti, ma la città che si è già impegnata ed ha già pagato la prima tranche di finanziamenti per la riqualificazione dell'altra linea tranviaria, la Milano – Seregno, non può fare di più.
Si è arrivati così all'Ordine del Giorno posto in discussione dal capogruppo Mauro Anelli e dal capogruppo Maurizio Cerioni (IdV), che chiedeva l’abbandono del programma di acquisto di 90 cacciabombardieri F35 e la destinazione ai fini sociali dei fondi risparmiati. Nel suo intervento Anelli ha premesso che il suo OdG risaliva ai primi di febbraio cioè a più di tre mesi fa quando si parlava di comprare 130 aerei. Nel frattempo l'acquisto dei jet era già stato oggetto di una battaglia parlamentare che aveva portato alla riduzione significativa del numero degli aerei (da 131 a 90), ma egli aveva deciso di ripresentare il suo atto aggiornato perché riteneva giusto in questo momento difficile non procedere all'acquisto di aerei di cui al momento non conosciamo il costo finale di costruzione, che non rispondono alle esigenze di difesa dell'Italia e non portano nessun posto di lavoro in più alle nostre industrie, mentre faranno lavorare e guadagnarte ben 1.500 imprese Usa. E rivolgendosi all'opposizione ha dichiarato: "il nostro compito non è battersi per la riduzione del numero degli aerei, ma ottenere la cancellazione delle spese militari. I soldi risparmiati devono essere spesi a sostegno dei cittadini in difficoltà".
Sulla stessa linea ovviamente l'intervento di Cerioni. Ha poi preso la parola il capigruppo Sorrentino della Lista Civica Di Maio che ha definito l'OdG incompleto e ha ricordato, oltre al ruolo internazionale assunto ormai da 20 anni dall'Italia e alle necessità di sostenere i nostri soldati con armamenti adeguati, l'origine del progetto F35. Il progetto risale al 1998 e ha attraversato non meno di 8 governi di centrodestra e centrosinistra. Sorrentino si è detto convinto che il problema verrà discusso ancora a lungo da altri governi e certa,mente non si concluderà qui. Ha convenuto con Anelli che gli F35 non daranno lavoro alle imprese italiane, ma ha annunciato il suo voto contrario.
Nel suo intervento il capogruppo del PD, Marco Coloretti, ha osservato che l'OdG presentato da Anelli e Cerioni andava riscritto perché nel frattempo le cose erano cambiate e per la prima volta nella storia della Repubblica un governo aveva accettato di rivedere un acquisto di armi e ridurre l'importo in modo significativo come richiesto dal Partito Democratico in Parlamento, mentre il documento dei due capigruppo non ne teneva minimamente conto.
Coloretti ha detto di avere proposto ai due firmatari di modificare l'OdG, inserendo la richiesta praticabile e condivisibile di una riduzione ulteriore del numero degli aerei ordinati e non di cancellazione totale dell'ordine di acquisto, ma che tale richiesta era stata respinta. Pertanto, di fronte a un atto che non appariva interessato a ottenere un risultato tangibile unendo tutta l'opposizione, ma soltanto ad affermare una critica strumentale al governo Monti, il PD decideva di astenersi.
Il capogruppo PdL, Maurizio Rimoldi, dopo aver applaudito Coloretti è intervenuto per ribadire il suo "no" a un OdG che a lui appariva solo strumentale e riprponeva parole d'ordine del passato quali "No alla Nato" che non avevano alcun senso. Ha chiuso il giro di dichiarazioni di voto il capogruppo leghista Caldan che ha iniziato accusando PD e PdL di tenere in piedi un governo che affama il popolo con le tasse e altre affermazioni di alto livello, e ha concluso dichiarando il voto di astensione del suo gruppo perché l'OdG era "strumentale e retorico" e non diceva a chiare lettere che il governo Monti voluto delle banche era in realtà il governo del PD e del PdL. Una dichiarazione, insomma, di rara e "detersa" coerenza.
Il voto ha fissato queste posizioni: contro l'OdG Anelli – Cerioni hanno votato in 12 (PdL + Sorrentino), a favore solo i 2 firmatari, astenuti per motivi politicamente molto diversi gli 11 consiglieri di PD e Lega. Resta il rammarico per l'incapacità o la non volontà di Anelli e Cerioni di cogliere la possibilità di presentare un OdG condiviso anche dal PD e di portare a casa in questo modo un risultato tangibile.
Non la pensa così il gestore del blog La Scommessa che ascoltato via web il dibattito considera allo stesso modo responsabili  dell'esito deludente tutti e tre i partiti dell'opposizione, senza commentare le motivazioni o entrare nel merito delle diverse posizioni e comportamenti, ma limitandosi a considerare l'episodio "un caso da manuale per dire come il centro sinistra padernese debba cambiare in futuro".   Giuranna, a conclusione  del suo giudizio sentenzia: "si poteva fare di più e meglio" e afferma: "Per la pace occorre continuare a fare cultura, a diffondere informazione, a seminare dubbi sui veri interessi dell'industria delle armi, a mostrare orizzonti impensati e possibili...". 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

praticamente un consiglio comunale inutile.
pierino favrin

carlo arcari ha detto...

Del tutto inutile no, almeno abbiamo ascoltato dalla voce dell'assessore Tonello una versione ufficiale dell'incendio Lares.