Quest'anno, a differenza dei due anni precedenti, pare che il 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, verrà festeggiato e commemorato senza polemiche. La data è quella giusta e non c'è stato nessun tentativo di spostarla, il luogo della manifestazione ufficiale è la Piazza della Resistenza, il corteo si snoderà seguendo il tracciato tradizionale con omaggio al monumento ai caduti, e non sono emerse discussioni tra l'ANPI e l'amministrazione sul programma musicale o sui discorsi commemorativi. L'ANPI padernese, inoltre, invita tutti quelli che sono mattinieri e amano pedalare, a ritrovarsi mercoledì 25 aprile, alle 8.30 in Piazza della Resistenza. Si farà un giro in bicicletta per deporre un fiore sulle targhe che ricordano i nostri partigiani.
Tutto secondo la tradizione dunque, stando al programma pubblicato su manifesti e sul sito comunale. Evidentemente il sindaco che nel passato aveva tentato di usare la celebrazione di questa data per creare assurde divisioni basate su polemiche ideologiche insostenibili e inaccettabili, si è reso conto che in questo momento i cittadini vogliono una cosa sola: unità e serietà nella difesa delle istituzioni democratiche con la ricostruzione di un terreno comune di valori condivisi per affrontare i gravi problemi che il Paese ha davanti.
I padernesi, del resto, lo avevano dimostrato già l'anno scorso imbandierando spontaneamente la città il 17 marzo per festeggiare una Unità Nazionale che qualcuno dentro la giunta di destra voleva disconoscere e negare, ed evidentemente il messaggio è arrivato a segno. Bene, dunque, se il tempo sarà favorevole mercoledì prossimo Paderno Dugnano festeggerà, sventolando il tricolore e finalmente unita, una data che celebrando la vittoria della Resistenza sul fascismo si conferma la festa della democrazia e della libertà che tutti oggi riconosciamo come valori fondanti della nostra comunità.
Non così purtroppo avviene altrove, dove l'ANPI e le amministrazioni locali sono invece divise proprio su questi valori. E' il caso di Roma dove l'associazione dei partigiani a fronte dell'atteggiamento poco istituzionale e irrispettoso del sindaco Alemanno e della presidente della Regione Lazio, Polverini, ha deciso di sfilare da sola per le vie della Capitale senza le istituzioni che non sono state invitate.
Ad irritare il direttivo dell'ANPI di Roma sarebbe stato anche il comportamento da parte di Comune e Regione in occasione dei funerali di Rosario Bentivegna, il partigiano che organizzò a Roma l'attentato contro i soldati nazisti di via Rasella. "La Polverini non si è presentata, mentre un funzionario del Comune con la fascia giallorossa è arrivato solo a fine celebrazione – ricordano i partigiani romani -. È stato un comportamento che non c'è piaciuto".
Il problema vero, sostiene l'ANPI, è che l'Italia ha dimenticato troppo in fretta la guerra per la liberazione e la perdita di memoria è pericolosa. Soprattutto in questo momento storico in cui il neofascismo, il nazismo, l'antisemitismo, sfruttando il disagio sociale prodotto dalla crisi economica in Italia e in Europa, sembrano decisi a rialzare la testa.
Nessun commento:
Posta un commento