domenica 18 marzo 2012

Rho-Monza: "Il Sole 24 Ore" risponde a Padernoforum

Gentile signor Carlo, 
sono "tal giuseppe chiellino", il giornalista del sole 24 ore a cui vengono attribuiti errori, inesattezze e addirittura "difesa a oltranza del partito del mattone". In vent'anni di professione nel "pollaio dell'informazione" che lei conosce così bene, non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità né tantomeno ai miei errori. Questa volta, però, di fronte all'aggressività dei vostri commenti sento il diritto di chiarire le cose, come ho già fatto rispondendo alle mail dei vostri lettori. CHIUNQUE ABBIA COMPRATO IL SOLE 24 ORE CARTACEO DI DOMENICA 11 MARZO HA POTUTO VEDERE L'IMPAGINAZIONE DEL SERVIZIO SULLE OPERE BLOCCATE IN GIRO PER L'ITALIA HA POTUTO VEDERE CHE LA MIA FIRMA COMPARIVA SOLO SULL'ARTICOLO PRINCIPALE CHE INTRODUCEVA IL PROBLEMA, CON IL MASSIMO EQUILIBRIO DI CUI SONO STATO CAPACE TRA LE ESIGENZE AMBIENTALI E QUELLE DELL'ECONOMIA, DI CUI - FINO A PROVA CONTRARIA - DIFFICILMENTE TUTTI NOI POSSIAMO FARE A MENO. GLI ARTICOLI SUI SINGOLI CASI SONO FIRMATI DA ALTRI COLLEGHI, DELLA CUI CORRETTEZZA E COMPLETEZZA NON VOGLIO E NON POSSO RISPONDERE.
Purtroppo sul sito l'impaginazione dell'articolo, realizzata in automatico, ha appiccicato due pagine intere di giornale in un unico documento.
Ha ragione chi scrive che non so nulla della Rho-Monza. Dell'articolo che voi contestate, infatti, si è occupata un'altra persona alla quale ho girato le vostre proteste, ma anche le mail di coloro che lo hanno apprezzato. Non voglio schierarmi con gli uni o con gli altri. Il senso del mio articolo era quello di far emergere gli "interessi particolari" che bloccano opere di interesse generale. Ma questo non vuol dire che se una certa opera è dannosa per le persone o per il territorio si debba fare "costi quel che costi", come ha scritto qualcuno nelle mail di protesta che ho ricevuto. L'importante è avere certezze, anche dei tempi.
Su una cosa però mi sento di dire come la penso: tanta aggressività gratuita, anche dopo la spiegazione di come sono andate le cose, non fa bene ai movimenti come il vostro, di cui invece condivido da cittadino gli obiettivi di fondo. Insomma, nella smania di colpire gli "avversari" stavolta avete decisamente sbagliato mira.
Saluti, Giuseppe Chiellino   

Caro Chiellino, 
i lettori del sito che riportava il tuo articolo hanno visto solo la tua firma sotto il pezzo e dunque hanno attribuito a te tutto quello che c'era scritto. Non era così perché dici che a compilare il testo dedicato alla Rho-Monza è stato un altro collega; ne prendo atto e mi scuso anche se per la verità io ti ho indicato come "l'autore del servizio che conteneva il capoverso citato" e nessuno su questo blog ti ha aggredito o ti ha offeso definendoti "tal giornalista", ma più correttamente "redattore economico e blogger del quotidiano di Confindustria". 

Detto questo resta il fatto che è assurdo leggere su un importante giornale come il tuo che fare il tunnel sarebbe difficile perché c'è il Seveso da sottopassare. L'unico problema vero è che l'interramento della tratta comporterebbe una spesa del 20-25% in più dell'opera, infatti dopo un anno e oltre di "Tavoli tecnici" e discussioni, anche Serravalle ha dovuto ammettere che difficoltà tecniche non ce ne sono, l'interramento è possibilissimo, ma più costoso.
Il Sole 24 Ore è un giornale importante ed autorevole, pertanto ha dei doveri e non può scrivere cose inesatte che i tecnici hanno già confutato e smentito da anni.
Da qui nasce l'aggressività dei cittadini che hanno scritto su altri blog. Cittadini che si sentono minacciati da un'opera pubblica sbagliata che stravolgerà la loro vita per anni e li danneggerà sul piano della salute, della qualità della vita e dulcis in fundo sul piano economico svalorizzando le loro proprietà.
La loro esasperazione è comprensibile anche perché questi cittadini non si sono limitati a dire "no", ma si sono fatti carico (e questa è una notizia davvero)di coinvolgere tecnici volontari e realizzare insieme a loro e ai tecnici comunali di altre città interessate alla tratta, di un nuovo progetto di autostrada da porre in alternativa a quello sviluppato da Serravalle. Progetto credibile e fattibile che è stato approvato da cinque amministrazioni comunali e dal consiglio provinciale milanese. Non mi sembra ci siano molti esempi in Italia e nel mondo di questa capacità di proposta, di impegno e di passione civile. Il tuo giornale dovrebbe segnalarlo come un esempio virtuoso da imitare.
Carlo Arcari

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