Due palestinesi, tra cui un bambino di dodici anni, sono rimasti uccisi dal fuoco israeliano nel terzo giorno di "guerra diseguale" scoppiata fra Israele e Gaza in settimana. Altri sei razzi Grad sono stati sparati dai miliziani palestinesi in direzione delle città israeliane di Ashdod e Ashqelon.
Il ragazzino dodicenne è morto in un attacco a est del campo profughi di Jabaliya, nel nord dell'enclave, mentre stava andando a scuola. Il fratellino di sette anni che lo accompagnava è rimasto ferito. Il secondo morto si è registrato in un attacco distinto sulla città di Gaza. Israele non conferma l'identità delle vittime e parla invece di "miliziani impegnati nel lancio di razzi", come gli altri 15 dei giorni passati.
Ue e Stati Uniti hanno lanciato appelli alla moderazione per fermare la spirale di violenze innescata dal lancio di razzi e granate verso il sud di Israele e dall'uccisione del capo dei Comitati di resistenza popolare (Prc) palestinesi. Da venerdì sono stati uccisi a Gaza 17 palestinesi mentre sul sud di Israele sono piovuti 120 razzi con una gittata di 40 chilometri.
Il ragazzino dodicenne è morto in un attacco a est del campo profughi di Jabaliya, nel nord dell'enclave, mentre stava andando a scuola. Il fratellino di sette anni che lo accompagnava è rimasto ferito. Il secondo morto si è registrato in un attacco distinto sulla città di Gaza. Israele non conferma l'identità delle vittime e parla invece di "miliziani impegnati nel lancio di razzi", come gli altri 15 dei giorni passati.
Ue e Stati Uniti hanno lanciato appelli alla moderazione per fermare la spirale di violenze innescata dal lancio di razzi e granate verso il sud di Israele e dall'uccisione del capo dei Comitati di resistenza popolare (Prc) palestinesi. Da venerdì sono stati uccisi a Gaza 17 palestinesi mentre sul sud di Israele sono piovuti 120 razzi con una gittata di 40 chilometri.
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