mercoledì 21 marzo 2012

Nazismo: la fogna antisemita scorre sul web

La strage di bambini ebrei a Tolosa indica a governi e forze di polizia che il nazismo e il razzismo antiebraico se vengono rimossi e sottovalutati, rischiano di diventare in Europa il focolaio di una pericolosa infezione. Un virus letale diffuso da un mezzo potente e pervasivo: internet (nella foto la testata di un sito neonazista).
Anche in Italia la Polizia sta indagando sulla nascita di liste antisemite sul web. Città per città i seguaci di Hitler nostrani hanno schedato docenti, giornalisti e i nomi delle famiglie degli ebrei italiani. Internet è dunque il nuovo terreno sul quale si deve sviluppare oggi la battaglia antifascista e antirazzista dell'ANPI e delle associazioni democratiche. La rete digitale, mezzo potente, economico e di facile impiego, consente infatti alle cellule neonaziste di "uscire dalle fogne", di collegare tra loro personaggi e gruppi di azione, e di invadere il web con la loro propaganda criminale. 
Segnalo al riguardo questo articolo di Matteo Leoni diffuso dall'ANSA.

Professori di diritto, filosofi, storici, economisti, e letterati, titolari di cattedre in 26 facoltà italiane. I loro nomi, tra cui quelli di molti noti intellettuali, compaiono nella lista nera pubblicata sul sito neonazista “Holywar”. Sono 163 i docenti italiani finiti nell'elenco. Sono accusati di essere “sayanim” - cioè devoti - e di collaborare con i servizi segreti israeliani. “Per questo - mette in guardia il sito - sono da considerare persone molto pericolose”. E l'elenco non è l'unico, perchè Holywar ha un'intera sezione dedicata al nostro Paese. Dentro ci si trovano anche i nomi di altre personalità, accusate di essere “complici” di Israele: tra gli italiani, direttori di giornali, editorialisti, cronisti, semiologi, filosofi, scrittori, deputati, parlamentari europei e, ovviamente, esponenti della comunità ebraica.
Sulla comparsa di questi elenchi sarebbero in corso accertamenti della Digos e della polizia postale. E il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha inviato una circolare a prefetti e questori per innalzare la vigilanza e la tutela sugli obiettivi sensibili legati alla comunità ebraica e aumentare il livello dell'attività informativa e investigativa. La schedatura dei professori fatta dal sito antisemita ha interessato le università di mezza Italia: Roma, Trieste, Torino, Udine, Venezia, Milano, Pavia, Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Genova, Firenze (la presenza di quattro docenti dell'ateneo del capoluogo toscano è indicata oggi su Il Corriere Fiorentino), Pisa, Perugia, Urbino, Macerata, Napoli, Chieti, Cassino, Lecce, Bari, in Calabria e a Palermo. Sul sito compaiono anche i nomi di due professori italiani che insegnano in Inghilterra e in Germania.

Già nel febbraio scorso, il sito "Holywar", insieme a un altro portale neonazista, "Stormfront", era finito nel mirino degli agenti dopo la pubblicazione di un'altra lista, in cui venivano riportati 78 cognomi di pisani ebrei. Tre mesi fa era stata la volta di nomi di esponenti della comunità ebraica romana ad essere pubblicati. Le indagini però non sono bastate a frenare la propaganda antisemita condotta dalle pagine web del portale, che anzi pare aver ampliato i suoi elenchi, fornendo indicazioni per individuare gli ebrei e le famiglie di origine ebraica residenti in Italia. E per chi vuole approfondire la ricerca, sono indicate anche le zone. Se non è una "caccia all'ebreo" quella a cui ci si trova davanti, è qualcosa di molto simile. 
Un elenco, l'ennesimo, riporta 1.650 cognomi riconducibili a circa 10.000 famiglie italiane di origine ebraica. I cognomi sono raggruppati sia in ordine alfabetico che in base alla provincia dove sono più diffusi. I patronimici, definiti "i cognomi degli ebrei e dei falsi convertiti", sono raccolti in liste diverse per ciascuna delle zone ritenute a maggiore diffusione. In particolare, nella sezione del sito denominata "il problema della sinagoga di Satana", si trova l'elenco delle famiglie di origine ebraica di Roma, Firenze, Pitigliano (Grosseto), Pisa, Livorno e Genova.
Sempre sulla pagine web in cui è riportato l'elenco, compare l'invito a scaricare dalla rete un film di propaganda antisemita uscito in Germania nel 1940, "per conoscere - viene spiegato - la minaccia che viene dalla lobby ebraica". L'attenzione è alta nella Comunità ebraica. Secondo il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici "c'è oramai bisogno di una legge, a livello internazionale", che blocchi sul web i fenomeni di incitamento all'odio xenofobo, al razzismo, e quindi all'antisemitismo, "così come avviene per la pedopornografia". Per il presidente degli ebrei romani, l'Italia potrebbe farsi promotrice europea di questa legge da portare poi all'Onu. Pacifici ha anche sottolineato la necessità che "si velocizzino i processi già in corso contro i criminali sul web". (ANSA).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se basta essere ebreo per essere degno di persecuzione invito Holiwar a mettere nell'elenco il mio nome PIERINO FAVRIN,perchè in questo caso sono ebreo,ma sono anche:terrone,palestinese,
mussulmano.Spero che altri seguano il mio esempio.
pierino favrin

Efrem Maestri ha detto...

Meno male che il mio amico Pierino mi fa compagnia!
Faccio dell'amara ironia...
Ho visto il mio cognome nella lista di Holywar e poi mi chiamo anche Efrem.
L'anno scorso ho dato l'8 per mille all'Ucei e il 5 per mille all'Istituto "Fondazione Memoria della deportazione archivio biblioteca Pina e Aldo Ravelli".
Più ebreo di così.