Nessuna sindrome Nimby, solo la legittima richiesta di non deturpare il territorio. A Paderno Dugnano i cittadini non stanno chiedendo di bloccare la realizzazione di un’opera, né vogliono bloccare lo sviluppo solo perché l’opera passa nel loro giardino (Nimby= Not in my backyard, non nel mio giardino), ma cercano di evitare che le modalità di realizzazione di questa opera stravolgano completamente il tessuto, già di per sé molto urbanizzato, del comune.
Lo ripeto perché voglio essere molto chiaro su questo punto, non è che i padernesi non vogliano l’ampliamento della Rho Monza, ma lo vogliono fare bene. E dalla loro parte ci sono anche i consiglieri dell’amministrazione provinciale che hanno approvato all’unanimità una mozione a favore dell’interramento.
Recentemente il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, in un incontro sulla situazione della mobilità e trasporti in Lombardia, ha detto chiaramente che l’interramento della Rho Monza comporterebbe uno stravolgimento dell’equilibrio economico dell’opera (ancora tutto da provare), con gravissime conseguenze. Questo ragionamento non sta in piedi. Non si può fare una scelta di tale portata basandosi solo sull’aspetto economico.
Sempre il presidente Podestà ha lanciato strali contro chi ha le responsabilità più antiche e ora alza la bandiera della salvaguardia del territorio. E gli altri, anche di centrodestra, lo seguono per non essere da meno.
Perdonatemi l’immodestia, ma mi sono sentito chiamato in causa in quanto ex assessore della Giunta provinciale precedente e voglio cogliere questa occasione per chiarire alcuni passaggi che a lui sono forse sfuggiti.
Perdonatemi l’immodestia, ma mi sono sentito chiamato in causa in quanto ex assessore della Giunta provinciale precedente e voglio cogliere questa occasione per chiarire alcuni passaggi che a lui sono forse sfuggiti.
Innanzitutto se l’obiettivo della sua arringa sono io, commetterebbe un grave errore perché sta sopravvalutando l’avversario politico e sottovalutando la gente.
Io sono solo uno dei tanti cittadini che protestano ed è grazie al mio ruolo politico che ho più visibilità. Ma sono in ottima e abbondante compagnia. E se anche Podestà zittisse me non farebbe nessuna differenza, perché non può zittire tutti i cittadini. Il presidente della Provincia si renderebbe conto immediatamente della compattezza del territorio su questo punto se decidesse di venire a Paderno Dugnano per una delle tante giunte itineranti che hanno visitato il territorio dell’area metropolitana. Oppure va solo per lustrarsi le medaglia e tagliare i nastri.
In secondo luogo duole dover ricordare a ciascuno le sue responsabilità, ma a volte va fatto. Quando ero assessore provinciale ho lavorato affinché venisse ratificato il protocollo d’intesa per l’avvio del tavolo destinato a verificare e valutare il progetto d’interramento. Cosa che poi successe nel maggio del 2009. Io ho lottato in giunta per arrivare a quel risultato e nessuno nell’attuale amministrazione può dire altrettanto.
Ho sempre avuto attenzione per le legittime preoccupazioni dei cittadini. Il fine, dichiarato specificatamente, era quello di trovare soluzioni, da tutti condivise, per un’opera utile e di minor impatto possibile.
Ancora adesso sono della medesima idea. Nessun ripensamento e nessuna volontà di bloccare lo sviluppo del territorio, penso solo che se esiste ed è attuabile una strada migliore, come in questo caso, sia quella da percorrere.
Ezio Casati
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