"La destra e la sinistra sono uguali, continuare a parlare di differenze è anacronistico". Questa affermazione è vecchia anzi vecchissima. Sarebbe anche noiosa, se non fosse pericolosa perché produce regolarmente, con la sentenza fasulla e reazionaria che ne segue (la politica è inutile e non serve,) gravi danni alla nostra fragile cultura democratica.
Per questo motivo io disprezzo culturalmente e mi sento impegnato a sconfiggere sul terreno politico tutti coloro che, anche a Paderno, reazionari naturali o cani sciolti movimentisti, continuano a sostenere e promuovere questa tesi ignorante.
Destra e sinistra, infatti, sono molto diverse tra loro perché esprimono, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, non solo oggi, ma da sempre, due diverse idee di democrazia e di società (dietro le quali ci sono interessi generali e individuali) che si confrontano e si combattono continuamente. Potrei aggiungere che è proprio da questo continuo e duro confronto e dal suo esito in termini di scelte elettorali e di governo che dipende l'evoluzione positiva o negativa della nostra vita democratica.
Ogni giorno la differenza di visione e di programmi emerge dalle prime pagine dei giornali. Oggi ad esempio il tema del contendere è il balzello da 80 a 200 euro che grava sugli immigrati per effetto del decreto attuativo del pacchetto sicurezza Berlusconi (legge n. 94/2009). E’ una stangata per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno che il governo Monti vorrebbe modificare e rendere meno iniquo, modulandolo almeno sulla base del reddito dei singoli immigrati.
La norma voluta dal leghista Maroni che la definisce "la mia legge", è considerata dal centro sinistra e da un vasto arco di organizzazioni cattoliche "una vergogna". Approvata nel 2009 è stata sbloccata da un decreto dell'ottobre scorso firmato dalla coppia padana Tremonti-Maroni e dovrebbe entrare in vigore a fine mese. La somma richiesta, naturalmente, si aggiunge ai 27,50 euro del permesso di soggiorno in formato elettronico e ai 30 euro del “servizio di accettazione delle istanze sottoposte a bollo”.
Naturalmente l'ipotesi di modifica del balzello ha scatenato la reazione inviperita del centrodestra che si è fatto sentire per bocca di Maroni: "Dico alla ministra Cancellieri di non azzardarsi a farlo. Sarebbe un atto di vera e propria discriminazione nei confronti dei cittadini padani". Identica reazione contraria dall'ex sottosegretario Alfredo Mantovano secondo il quale intervenire su questa materia "sarebbe uno sfottò al Parlamento". Ma questa reazione è accettabile e fa parte del gioco. Quello che non è accettabile invece è il trattamento riservato a Monti dai quotidiani di casa Berlusconi che divulgano ogni giorno alle masse di destra la droga pesante di un "pensiero" sempre in bilico tra egoismo e razzismo.
Il Giornale di Feltri-Sallusti titola a tutta pagina: "Il governo abbassa le tasse, ma solo agli immigrati" mentre ancora più esplicita l'illustrazione di Libero, titolo "E agli immigrati tolgono le tasse", che presenta Monti e il ministro Fornero come due immigrati clandestini in arrivo sul barcone. Le espressioni dei giornali del centro sinistra sono ovviamente di segno contrario: "Che razza di tassa" titola il Manifesto "Tassa odiosa e illegittima" scrive l'Unità, mentre Repubblica osserva "Sconto agli immigrati, la Lega insorge. Esultano PD e cattolici".
Come si vede destra e sinistra esistono e fanno il loro dovere. La prima esprime idee basate sulla difesa di interessi localisti ed egoistici di quegli italiani che vedono gli immigrati solo come braccia da sfruttare e non come persone da rispettare. La seconda considera gli immigrati una risorsa e una ricchezza da valorizzare e far crescere nell'interesse di tutti. Due culture, due visioni, due Italie. Piaccia o meno questa è la realtà.
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