sabato 31 dicembre 2011

Morto all'alba Don Luigi Verzè


"Don Luigi Verzè è morto oggi a Milano, all'età di 91 anni. Lo si apprende da fonti vicine al San Raffaele. Il fondatore del San Raffaele è deceduto intorno alle 7.30 presso l'Unita Coronarica dell'Ospedale, dove era stato ricoverato durante la notte alle ore 2.30 per l'aggravarsi della sua situazione cardiaca. Lo precisa una nota del S.Raffaele. 
Proprio quella di oggi avrebbe dovuto essere la giornata clou per il San Raffaele: in mattinata infatti è prevista l'asta con l'apertura delle buste con le offerte".
Così il Corriere della Sera dà la notizia della morte dell'anziano e discusso sacerdote. Io ho avuto modo di ascoltarlo e parlargli nel marzo 2008, in occasione della posa sulla grande cupola del suo nuovo centro di ricerca, della statua dell'arcangelo (costo 2,5 milioni), figura di guaritore alla quale aveva dedicato la sua opera, l'ospedale creato dal nulla e realizzato caparbiamente in mezzo a mille difficoltà e polemiche. Questo uno stralcio del mio articolo pubblicato da Italia Oggi. In esso Don Verzè ricorda brevemente la nascita dell'ospedale e i suoi difficili inizi.
                                 Un angelo veglia sulla ricerca scientifica
Da ieri un grande angelo bianco con le ali profilate d'oro domina il campus del San Raffaele di Milano dalla sommità della cupola che ricopre il nuovo Diparimento di Medicina molecolare costato 150 milioni di euro. La posa dell'angelo che raffigura il santo a cui Don Verzè ha dedicato l'opera della sua vita è una statua alta otto metri, tutta in resina di carbonio del peso di 3 tonnellate; conclude idealmente la creazione della nuova struttura che fa del San Raffaele il centro di ricerca più grande d'Italia e uno dei primi in Europa. 

La cupola aperta, un reticolo di aste in lega d'alluminio del diametro di 43 metri, è stata anch'essa ideata da don Verzè che ne ha tracciato il primo schizzo, poi trasformato in un progetto architettonico dallo studio interno all'istituto. Il centro ospiterà aule universitarie, uffici tecnici e amministrativi e laboratori per 500 nuovi ricercatori che porteranno avanti studi avanzati di medicina molecolare coniugati con la sperimentazione di terapie innovative per la cura di malattie neurologiche come la sclerosi multipla, l’Aids e le malattie cardiovascolari. Mentre l’angelo sollevato da un'enorme gru guadagnava lentamente la sommità della grande cupola dove è stato fissato a 50 metri d'alteza, don Luigi Verzè ha ricordato l’inizio della sua avventura milanese il cui cammino è partito 58 anni fa quando venne chiamato dal Card. Ildefonso Schuster. “Allora questo grande prato era una marcita deserta, le uniche cose viventi erano due aironi che al mio arrivo volarono via. Ero venuto a Milano con in tasca le mille lire che mi aveva dato don Calabria e nella testa la sua esortazione. Ero solo e nudo, ogni tanto mi veniva a trovare il Cardinale e mi chiedeva: hai mangiato? poi mi dava con le sue manine un sacchetto di riso e tre salamini. Negli anni 60 tutti, a cominciare dal sindaco Bucalossi, mi dicevano che non sarei mai riuscito a costruire quell’ospedale che avevo in mente. E invece..”.  

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