venerdì 30 dicembre 2011

L'arbitro

Dopo una settimana di (pre) giudizi a ruota libera oggi  sul blog della destra di stretta osservanza Torrachiana  è calata finalmente un po' di chiarezza.
Ci ha pensato l'architetto Fabrizio Allegro, uno dei padri del progetto di riqualificazione della Rho-Monza che prevede l'interramento del tratto padernese, il quale ha scritto a Paderno7 un messaggio che chiarisce tutti i punti presentati come "oscuri" dal blog in questione che aveva aperto il fuoco il 21 dicembre contro il Comitato per l'Interramento riportando in modo scorretto e fuorviante (per non dire altro) una parte del "dibattito" nato durante una riunione pubblica sull'argomento.
Il titolo del post ispirato evidentemente da Elia Torraca, presente alla riunione e storico animatore delle accuse al lavoro del Comitato, era il seguente: "RHO-MONZA, IL COMITATO PER L’INTERRAMENTO SI SPACCA. I CITTADINI SCOPRONO DI AVER SOSTENUTO I FUMI DI SCARICO IN CASA LORO". Due bugie in 20 parole. Il CCIRM, infatti, non si era spaccato per il semplice motivo che non era presente all'incontro, e non esiste nessun progetto che manda i fumi in casa ai cittadini residenti al Villaggio Ambrosiano. 
Nel testo del suo "servizietto", il firmatario Rienzo, scriveva questa cronaca tutta a base di pare, si dice, ci risulta,  ecc: "In poche parole, secondo quello che ci risulta, molti cittadini del comitato avrebbero accusato gli esponenti in prima linea del fatto di aver curato gli interessi propri, chiedendo di far uscire i fumi interrati dalla parte delle altre abitazioni e non certo verso le proprie situate da tutt’altra parte. A quel punto, i cittadini infuriati avrebbero addirittura voluto un passo indietro, sostenendo il progetto iniziale della Provincia senza interramento piuttosto che un interramento con i fumi di scarico a carico di qualcuno soltanto".
Oggi, a fronte delle smentite e puntualizzazioni di Allegro, egli difende il suo diritto di mandare "on air" tutto quello che gli viene chiesto di pubblicare senza citare la fonte, e rivendica la sua terzietà rispetto alle cose non vere che pubblica. Sentite cosa afferma dopo aver messo avanti le mani dicendo che si era limitato a riportare il pensiero di alcuni anonimi: "Capisco che possa infastidire il fatto che qualcuno nutra dei dubbi su un lavoro così imponente, su cui molto avete lavorato, ma dovrebbe forse aver cura di chiarirli a questi cittadini, piuttosto che avere riguardo a presunte nostre affermazioni mai pronunciate e da lei desunte". 
Cioè la mission di Rienzo è la seguente: lui pubblica insinuazioni volgari e offensive sul lavoro altrui riportando fonti non precisate e ritiene di fare cosa buona e giusta. I commenti ingiuriosi e basati su fatti inesistenti e notizie fasulle che il suo blog pubblica non firmati? Inevitabili, secondo Rienzo, e in ogni caso estranei alla sua responsabilità. Lui, infatti, che c'entra? Lui "arbitra la discussione".  

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chissà cosa è stato promesso al paladino della "libertà di chiarezza" in cambio di tutti quegli "articoli" da grande giornalista. Finchè si nasconde dietro al pluralis maiestatis quando parla, non riuscirà a diventare un grande politico, rienzino.