La sentenza del processo “Infinito” ha comminato ai membri della ‘ndrangheta infiltrati nel Nord Milano, 110 condanne. Tra queste anche quella a 14 anni di carcere per Vincenzo Mandalari, imprenditore conosciuto a Paderno Dugnano, organizzatore della famosa cena al Centro Falcone e Borsellino che, registrata e filmata dalle Forze dell’Ordine, ha consentito di individuare, arrestare e processare i mafiosi. L’amministrazione comunale padernese ha emesso al riguardo il seguente comunicato:
“Una sentenza che rende giustizia alla nostra comunità:
lo Stato ha vinto nel nome di Falcone e Borsellino”
Paderno Dugnano (20 novembre 2011). “La sentenza giunta ieri sera è un altro segnale che dimostra quanto lo Stato sia presente e in grado di reagire con fermezza contro chi vive e opera nell’illegalità. Non si è concluso solo un processo ma da oggi inizia un nuovo percorso che ci vede tutti coinvolti.
La nostra comunità è stata ferita nel suo orgoglio e nell’immagine. La foto del summit mafioso nel nostro centro anziani dovrà diventare il manifesto della nostra lotta alla mafia per continuare a sottolineare che quella sera lo Stato era presente ed ha vinto nel nome di Falcone e Borsellino a cui è intitolata la struttura comunale”. La sentenza del Tribunale di Milano, oltre a condannare 110 imputati, ha riconosciuto al Comune di Paderno Dugnano, che si era costituito parte civile, il diritto di essere risarcito per i danni di immagine subiti.
“Questo verdetto è la risposta delle Istituzioni che ci rende giustizia e per la quale ringraziamo le Forze dell’Ordine e la Magistratura. Di mafie e di criminalità organizzate dobbiamo continuare a parlarne e avere la forza, il coraggio e la determinazione di denunciare ogni tentativo di infiltrazione nella nostra città. Lo dobbiamo alle generazioni che verranno dopo di noi perché è di omertà e di silenzio che si nutrono le mafie”.
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