Ricevo e pubblico il comunicato che mi ha inviato il Comitato di associazioni e cittadini che si sta opponendo alla costruzione d un distributore Gpl nel Parco di Monza, in relazione all’incontro avuto con i dirigenti dell’autodromo. Dal contenuto si scopre che a volere l'impianto nel Parco non è chi gestisce la pista, ma il sindaco leghista e la Regione. Motivi? Odio plebeo per l'ambiente del Parco storico che la destra populista e ignorante considera evidentemente un intralcio. Ricordo che il comitato è composto anche da: Comitato Parco A. Cederna, Legambiente, Lista Civica Città Persone, Movimento 5 Stelle di Monza e Brianza, Idv, Partito Democratico.
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 18 novembre una delegazione dei quasi 5000 cittadini che hanno sottoscritto la petizione contro la costruzione del distributore di carburanti all’interno del Parco di Monza, in prossimità del confine con Biassono, su una superficie di circa 9.000 mq, ha consegnato copia delle firme ai dirigenti della Sias (società che gestisce l’autodromo), Paolo Guaitamacchi ed Enrico Ferrari.
Per inciso, in data 27 settembre le firme erano state consegnate al sindaco e all’assessore alle attività produttive di Monza, con le modalità previste dal regolamento comunale. La risposta ufficiale, prevista per legge, non ancora è ancora giunta.
Alla luce delle informazioni avute dai responsabili dell’autodromo, sono ancora più inspiegabili i motivi per i quali il distributore debba essere costruito proprio all’interno del Parco di Monza, che pure dovrebbe essere tutelato da precise norme di legge.
I dirigenti della SIAS hanno dichiarato che l’idea del distributore, con relativo finanziamento, non è partita da loro ma da Regione Lombardia e che la valutazione dell’effettivo ritorno economico dell’operazione è ancora in corso da parte di ACI Milano, proprietaria di SIAS.
La costruzione del distributore è parte di un piu’ ampio progetto di “riqualificazione” di porzioni, anche boscate o comunque verdi, all’interno del Parco, reso fattibile dalla variante al PGT - fortemente voluta dalla presente giunta monzese e approvata dal consiglio comunale – che, modificando la definizione dell’area da “attrezzature territoriali e generali” a “attrezzature di interesse collettivo”, introduce norme più permissive. Sarebbero interessati alla “riqualificazione” sia il campeggio che la piscina.
Guaitamacchi ha riconosciuto la rilevanza della petizione contraria all’inserimento del distributore, ma ha dichiarato che ci sono pressioni sia dal Comune di Monza che dalla Regione affinché il distributore venga collocato nel Parco.
Ricordiamo che l’area in concessione alla SIAS è di oltre 100 ettari, che sommati ai 93 ettari in concessione al Golf Club Milano – anch’essa oggetto di possibili modifiche grazie alla variante del PGT – costituiscono oltre un terzo della superficie del Parco, che viene messo a rischio di possibili interventi di cementificazione e di asfaltatura, analoghi a quelli che si sono già verificati nel corso degli anni nell’area in concessione all’autodromo, e che hanno comportato disboscamenti, eliminazione di prati e sottobosco, anche a danno della fauna.
La delegazione ha di nuovo fatto presente che importanti istituzioni, come la Soprintendenza, il Parco Valle Lambro, la Provincia di Monza e Brianza, hanno già dato parere negativo al progetto; parere che ha potuto essere superato solo grazie a un’autorizzazione concessa dall’allora Presidente del Consiglio.
La delegazione ha ringraziato i dirigenti Sias per la cortese disponibilità all’incontro.
Sull’autorizzazione pende un ricorso al TAR.
La petizione on line prosegue al link: http://www.parcomonza.org/petizioni/petizione.php?operaz=petizione&nrpetiz=5 che chiediamo cortesemente di citare.
Per informazioni: 039382147
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