Il Partito Democratico continua al Villaggio Ambrosiano la sua campagna di ascolto nei quartieri di Paderno Dugnano, luoghi e istituzioni abbandonati da un’amministrazione che ha deciso di portare avanti nei confronti dei cittadini delle frazioni una politica di sostanziale emarginazione.
Dopo le due grandi assemblee tenute a Calderara con i proprietari di immobili “167” ai quali la giunta di destra, affamata di soldi, aveva proposto riscatti dei diritti di superficie a condizioni inaccettabili ed esose, è la volta del Villaggio e dei suoi cittadini a venire consultati dal PD, molti dei quali sono interessati al problema dei riscatti. Oltre a questo i cittadini del Villaggio ne hanno diversi altri, quali l’insalubrità aggravata e continuata della scuola dell’infanzia di via Tunisia e le condizioni di degrado complessive in cui versa il quartiere che per di più è assediato da: un progetto di inceneritore di rifiuti speciali, un progetto di impianto di trattamento delle ceneri provenienti sempre dagli inceneritori, un progetto di costruzione dell’autostrada urbana Rho-Monza, la ventilata apertura di un nuovo grande magazzino IKEA con aumento esponenziale del traffico.
L’assemblea che si terrà giovedì 10 novembre alle ore 21 presso i locali del Consiglio di Quartiere vedrà la presenza oltre che del PD, del Comitato Caraterramia costituito dai condomini 167 che invitano tutti i condomini e cittadini a partecipare. “Un’occasione per incontrarci e per organizzarci – scrivono nel loro invito -. Le proposte di questa Giunta sono inaccettabili, non corrette e fortemente discriminatorie”.
La mobilitazione contro le proposte di riscatto avanzate dalla giunta questa estate ha già prodotto qualche risultato significativo che spinge i condomini organizzati nel Comitato a insistere nella loro opera di informazione. Pare infatti che finora meno del 25% dei proprietari di immobili abbiano aderito all’offerta del Comune.
La mobilitazione contro le proposte di riscatto avanzate dalla giunta questa estate ha già prodotto qualche risultato significativo che spinge i condomini organizzati nel Comitato a insistere nella loro opera di informazione. Pare infatti che finora meno del 25% dei proprietari di immobili abbiano aderito all’offerta del Comune.
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