lunedì 14 novembre 2011

Il silenzio della destra padernese

Per la destra padernese la sconfitta e l’uscita di scena del governo Berlusconi non sono una notizia. Basta scorrere i titoli dei post del blog finanziato dal PdL e gestito dai boys della destra cittadina per averne la prova. 
Titoli iperuraniani e improbabili sul passaggio degli asterodi, sui fumetti e sulle ricette di Nonna Papera, ma niente sulla crisi di governo e su quanto è successo a Roma negli ultimi quattro giorni. Evidentemente non avevano ricevuto l’imbeccata da Torraca e con parole loro non sapevano proprio come commentare gli eventi. 
Queta non movere et mota quetare è stata dall’11 novembre la parola d’ordine dei sedicenti “giornalisti” del megafonino comunale, i quali solo oggi si decidono a parlarne, ma molto di striscio, informando con tre giorni di ritardo su quanto scrivono i siti internet internazionali della caduta del loro idolo.
Insomma la prendono più alla larga che possono. Ma che ci guadagnano a far finta di niente, a mettere ostinatamente la testa nella sabbia? Non si rendono conto così facendo di dimostrare di essere, non giovani, ma incapaci di leggere la realtà? Quello che ci sta capitando, il licenziamento per mano dell’Europa del governo fai-da-te dei piccoli italiani, è un fatto inaudito per la nostra democrazia e una svolta storica, non un problema del teatrino della politica provinciale di casa nostra come qualche sprovveduto crede.  I giovani della destra padernese non hanno proprio niente da dire?  

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